Impianto Prometeo, la difesa dell'Ugl Coltivatori

L'impianto visto come possibilità per l'agricoltura locale

sabato 14 maggio 2016
Si torna a parlare dell'impianto di stoccaggio dei rifiuti solidi urbani Prometeo pronto ad entrare in funzione dopo una lunga battaglia giudiziaria tra la proprietà e il Comune di Grumo.

Mentre l'impianto che sorge a pochi passi dalla statale 96 si prepara ad accogliere i rifiuti dei paesi dell'Alta Murgia, dall'Ugl Coltivatori di Altamura arrivano dichiarazioni controcorrente e che vanno a difesa dell'impianto di compostaggio nella speranza che gli agricoltori della zona possano "riutilizzare in agricoltura la frazione organica di rifiuti urbani specificatamente trattati e trasformati in sostanza fertilizzante certificata e necessaria per la fertilità dei suoli agricoli".
Una convinzione che nasce da una serie di valutazioni fatte tra i tanti produttori agricoli aderenti al Movimento Riscatto e che ora si scagliano contro i sindaci e contro la scarsa informazione fatta in questi mesi.
Una serie di punti partendo dalla positiva previsione che con un impianto di compostaggio a pochi chilometri dai centri di produzione il costo per il trattamento della frazione umida subirebbe un calo stimato del 30% passando da 110- 130 euro per tonnellata attualmnete pagati dalle famiglie del territorio a 87 euro.

Inoltre secondo l'Ugl Coltivatori L'impianto prometeo non metterebbe a rischio il riconoscimento dei prodotto tipici locali. Discorso valido tanto per la mandorla Cea di Grumo e Toritto i cui alberi sarebbero trattati con il compost tale da "accrescere la valutazione ai fini dell'ottenimento del marchio Igp" tanto per il Pane Dop di Altamura se si considera che il compost potrebbe essere utilizzato nei campi.
"Non si comprende – proseguono dall'Organizzazione – la dietrologia di tanti sindaci che da un lato predicano per l'aumento della raccolta differenziata al fine di diminuire lo sversamento in discarica e riciclare tutto il possibile a partire dalla frazione umida e di contro razzolano male cercando di ostacolare l'entrata in esercizio di un impianto di compostaggio posto tra l'altro a pochi chilometri dal bacino di utenza la cui validità tecnica e legittimità autorizzativa è stata assentita da un rigoroso accertamento della Corte di cassazione e dal Consiglio di Stato".

Di qui la convinzione che la così detta Astronave dei Rifiuti non solo non danneggia il territorio, il suo turismo e non produce inquinamento ma sarebbe un valore aggiunto e soprattutto un aiuto alle produzioni agricole locali.
Staremo a vedere.