Impianto Prometeo 2000: Conca riapre il dibattito
Emiliano: «Quell’impianto è un lascito pessimo del passato»
lunedì 25 luglio 2016
9.09
Si riaccendono i riflettori sull'impianto di compostaggio industriale Prometeo 2000 di proprietà della Tersan Puglia a ridosso della SS96 in territorio di Grumo Appula che avrebbe dovuto produrre fertilizzanti biologici e compost, finito al centro di polemiche e di strascichi giudiziari che hanno condotto, nel 2004, al sequestro del cantiere con ordinanza del Gip del Tribunale di Bari.
A riaccendere i riflettori sulla questione è stato il Consigliere Regionale Mario Conca che, nei giorni scorsi, unitamente al Consigliere Comunale Nicola Loizzo, al Sindaco di Toritto Giambattista Fasano ed al Presidente del comitato EcoNostro, si è recato presso l'Assessorato all'Ambiente per dare seguito alla richiesta di accesso agli atti presentata dallo stesso Consigliere Regionale.
«Abbiamo proceduto a richiedere gli atti - ha commentato Conca - perché è nostro intendimento interpellare l'Avvocatura relativamente all'efficacia e/o validità della Via rilasciata diversi anni fa dalla Regione, inoltre ero interessato a visionare il progetto presentato alla Provincia di Bari nel 1998 sulla base del quale la Regione Puglia nel 1999 ha rilasciato la Valutazione d'Impatto Ambientale».
Dall'analisi dei documenti, però sono emersi ulteriori elementi definiti "interessanti" dallo stesso Consigliere.
«Da questi documenti - ha dichiarato Conca - abbiamo appurato che nella documentazione del 1998, manca ogni riferimento alla particella 166 mai comparsa in nessun documento iniziale, particella che oggi compare nella rivisitazione del progetto che ci viene presentata sotto forma di adeguamento tecnologico al precedente progetto».
Ed è in punta di fioretto che si muovono le stoccate degli attori contrari all'entrata in funzionamento dell'impianto «la particella 166, appunto, non è mai stata sottoposta a Via, per tanto, non può essere modificata e trasformata in assenza della Valutazione d'Impatto Ambientale da parte della Regione».
«Se così fosse - ha proseguito il consigliere gravinese - il progetto non potrebbe essere più accordato, perché il Testo Unico sull'ambiente del 2006, ha di fatto previsto una serie di restringimenti e limitazioni per la realizzazione di questo tipo di impianto».
Sulla questione è intervenuto in Consiglio Regionale Michele Emiliano, che ha accennato ad un tentativo di rinegoziazione con l'azienda per una riallocazione dell'impianto, limitando così, il danno in caso di rinuncia ad utilizzare l'impianto già parzialmente realizzato. Nel caso in cui l'azienda non dovesse recepire l'accorato invito proveniente da una intera comunità, si potrebbe considerare l'ipotesi di procedere al riesame di tutta la procedura, per verificare la possibilità di fermare l'azienda.
Nello scorso febbraio, presso gli uffici della Regione Puglia è giunta una nuova richiesta da parte di Prometeo per apportare delle modifiche in conformità al Decreto Unico sull'ambiente con la riduzione da 800 a 438 tonnellate giornaliere di prodotto da trasformare, anche in questo caso, gli attori contrari all'impianto parlano di modifiche sostanziali, di adeguamenti tecnologici parla l'impresa.
Di fatto la Tersan ha deciso di andare avanti per la propria strada, non aspettando la chiusura del procedimento che essa stessa aveva richiesto alla Regione, annunciando per lunedì prossimo la ripresa delle attività nel cantiere.
I prossimi passi preannunciati da Conca si focalizzano su una visita negli uffici della ex Provincia di Bari per richiedere copia dei progetti presentati dall'azienda nel 1998, per procedere ad una verificare dettagliata della documentazione e per accertare, oltre ogni ragionevole dubbio, che il nuovo progetto presentato da Tersan sia da considerarsi una modifica sostanziale o un adeguamento tecnologico. Infine è previsto un duplice interessamento del Corpo Forestale dello Stato per appurare la vicenda inerente la "particella 166" e per monitorare i lavori di cantiere, affinché siano rispettosi del progetto iniziale presentato da Tersan.
Insomma, le nubi che avvolgono l'astronave a ridosso della SS96 non sono ancora svanite, anzi. Siamo certi che il tira e molla tra comitati contrari alla realizzazione dell'impianto, Regione Puglia e azienda continuerà ancora per molto.
A riaccendere i riflettori sulla questione è stato il Consigliere Regionale Mario Conca che, nei giorni scorsi, unitamente al Consigliere Comunale Nicola Loizzo, al Sindaco di Toritto Giambattista Fasano ed al Presidente del comitato EcoNostro, si è recato presso l'Assessorato all'Ambiente per dare seguito alla richiesta di accesso agli atti presentata dallo stesso Consigliere Regionale.
«Abbiamo proceduto a richiedere gli atti - ha commentato Conca - perché è nostro intendimento interpellare l'Avvocatura relativamente all'efficacia e/o validità della Via rilasciata diversi anni fa dalla Regione, inoltre ero interessato a visionare il progetto presentato alla Provincia di Bari nel 1998 sulla base del quale la Regione Puglia nel 1999 ha rilasciato la Valutazione d'Impatto Ambientale».
Dall'analisi dei documenti, però sono emersi ulteriori elementi definiti "interessanti" dallo stesso Consigliere.
«Da questi documenti - ha dichiarato Conca - abbiamo appurato che nella documentazione del 1998, manca ogni riferimento alla particella 166 mai comparsa in nessun documento iniziale, particella che oggi compare nella rivisitazione del progetto che ci viene presentata sotto forma di adeguamento tecnologico al precedente progetto».
Ed è in punta di fioretto che si muovono le stoccate degli attori contrari all'entrata in funzionamento dell'impianto «la particella 166, appunto, non è mai stata sottoposta a Via, per tanto, non può essere modificata e trasformata in assenza della Valutazione d'Impatto Ambientale da parte della Regione».
«Se così fosse - ha proseguito il consigliere gravinese - il progetto non potrebbe essere più accordato, perché il Testo Unico sull'ambiente del 2006, ha di fatto previsto una serie di restringimenti e limitazioni per la realizzazione di questo tipo di impianto».
Sulla questione è intervenuto in Consiglio Regionale Michele Emiliano, che ha accennato ad un tentativo di rinegoziazione con l'azienda per una riallocazione dell'impianto, limitando così, il danno in caso di rinuncia ad utilizzare l'impianto già parzialmente realizzato. Nel caso in cui l'azienda non dovesse recepire l'accorato invito proveniente da una intera comunità, si potrebbe considerare l'ipotesi di procedere al riesame di tutta la procedura, per verificare la possibilità di fermare l'azienda.
Nello scorso febbraio, presso gli uffici della Regione Puglia è giunta una nuova richiesta da parte di Prometeo per apportare delle modifiche in conformità al Decreto Unico sull'ambiente con la riduzione da 800 a 438 tonnellate giornaliere di prodotto da trasformare, anche in questo caso, gli attori contrari all'impianto parlano di modifiche sostanziali, di adeguamenti tecnologici parla l'impresa.
Di fatto la Tersan ha deciso di andare avanti per la propria strada, non aspettando la chiusura del procedimento che essa stessa aveva richiesto alla Regione, annunciando per lunedì prossimo la ripresa delle attività nel cantiere.
I prossimi passi preannunciati da Conca si focalizzano su una visita negli uffici della ex Provincia di Bari per richiedere copia dei progetti presentati dall'azienda nel 1998, per procedere ad una verificare dettagliata della documentazione e per accertare, oltre ogni ragionevole dubbio, che il nuovo progetto presentato da Tersan sia da considerarsi una modifica sostanziale o un adeguamento tecnologico. Infine è previsto un duplice interessamento del Corpo Forestale dello Stato per appurare la vicenda inerente la "particella 166" e per monitorare i lavori di cantiere, affinché siano rispettosi del progetto iniziale presentato da Tersan.
Insomma, le nubi che avvolgono l'astronave a ridosso della SS96 non sono ancora svanite, anzi. Siamo certi che il tira e molla tra comitati contrari alla realizzazione dell'impianto, Regione Puglia e azienda continuerà ancora per molto.