Il Tar sospende la mozione di sfiducia a Nicola Dambrosio

Congelata la delibera del Consiglio comunale. Dambrosio per ora resta in carica

venerdì 29 ottobre 2010 09.58
A cura di Anna Maria Colonna
Il Tar (Tribunale Amministrativo Regionale) ha accolto la domanda cautelare richiesta da Nicola Dambrosio per sospendere l'efficacia della mozione di sfiducia e, dunque, la revoca della carica di presidente del Consiglio. Il provvedimento era stato votato all'unanimità dal Consiglio comunale nella seduta dello scorso 22 ottobre. 28 i voti favorevoli. A non votare, lo stesso Dambrosio, il capogruppo del Pdl Nicola Loizzo – che, dopo il suo intervento in difesa di Dambrosio, aveva lasciato l'aula – e l'assente Saverio Diperna (Pd). Dambrosio, rappresentato e difeso dall'avvocato Aldo Loiodice, ha presentato ricorso al Tar per l'annullamento delle deliberazioni del Consiglio Comunale aventi ad oggetto "mozione di sfiducia - revoca del Presidente del Consiglio comunale. Presa d'atto" e "richiesta avanzata dal Sindaco e da n. 19 Consiglieri comunali (ndr, di centrodestra)", protocollata lo scorso 14 ottobre, "all'oggetto: mozione di sfiducia - revoca del Presidente del Consiglio comunale".

Il presidente del Tar Corrado Allegretta ha sospeso provvisoriamente l'efficacia degli atti impugnati da Dambrosio, cioè la mozione di sfiducia approvata dal Consiglio comunale e la revoca della carica di presidente del Consiglio comunale. Dambrosio, dunque, torna in carica. La decisione definitiva del Tar è stata rinviata all'1 dicembre, quando ci sarà, in camera di consiglio, davanti ad un collegio giudicante, la trattazione dell'istanza cautelare presentata da Dambrosio. Questo, si legge nel Decreto del Tar, in considerazione del fatto che "il provvedimento impugnato comporta per il ricorrente, nella qualità dedotta in ricorso, irreparabile pregiudizio che si aggrava di giorno in giorno, così da non consentire né l'accertamento del perfezionamento delle notificazioni, né la dilazione fino alla data della prima camera di consiglio utile (1 dicembre 2010) per la trattazione collegiale della domanda cautelare".