Stacca: "Ritiro ufficialmente le mie dimissioni"
Nico Dambrosio "si astiene dall'attività politica nel Pdl ed esce dalla maggioranza consiliare". Il Presidente del Consiglio non si dimette
giovedì 30 settembre 2010
23.56
"Ritiro ufficialmente le mie dimissioni". Sono le parole pronunciate dal sindaco Mario Stacca in consiglio comunale, dopo il voto unanime espresso dalla maggioranza sull'Ordine del Giorno – approvato - da essa stessa proposto all'Assise. I consiglieri comunali di maggioranza – in 20 nell'aula consiliare – dopo aver rinnovato la fiducia al Sindaco e al suo operato, hanno "invitato", nell'Ordine del Giorno, "tutti coloro che sono stati coinvolti nelle ultime vicende ad assumersi le proprie responsabilità, ad agire di conseguenza, consentendo alla maggioranza ed alle istituzioni di poter proseguire il proprio lavoro, con assetti diversi e con la serenità necessaria". Un Ordine del Giorno necessario e "propedeutico" al ritiro delle dimissioni di Stacca.
"Ci sarà da parte mia e della maggioranza tutta la volontà di definire con grande chiarezza anche i quesiti che sono stati posti in un volantino che circola a nome di tutti i partiti della minoranza", ha dichiarato Stacca. Le sue dimissioni erano state presentate lo scorso 20 settembre. "Vi assicuro – ha continuato il Sindaco - che farò chiarezza in ogni minimo dettaglio".
Il presidente del Consiglio comunale Nico Dambrosio, come aveva già preannunciato nei giorni scorsi, non ha presieduto la seduta consiliare "per ragioni personali", secondo quanto dichiarato dallo stesso in una comunicazione pervenuta ieri al vicepresidente del Consiglio comunale Daniele Tresca. Questo "al fine di evitare ogni ulteriore polemica riguardo le questioni politiche e non". Dambrosio ha comunicato la sua decisione di "astenersi dall'attività politica nel Pdl e di uscire dalla maggioranza consiliare". Ha, inoltre, chiesto nuovamente al Sindaco - dopo la lettera aperta al Primo Cittadino diffusa nei giorni scorsi - di ritirare le sue dimissioni "per contribuire al rasserenamento del clima politico nella città". Sulle dimissioni dalla carica di Presidente del Consiglio comunale, nessun accenno da parte di Dambrosio. Le dichiarazioni scritte del Presidente del consiglio comunale sono state definite dal Sindaco "gesti non esaustivi".
"Non avendo altri strumenti statutari - ha aggiunto il Sindaco - dobbiamo agire con i mezzi della politica, accettando l'uscita dalla maggioranza e richiedendo nuovamente un gesto ulteriore, una decisione autonoma e libera, quello di rimettere in disponibilità del Consiglio tutto del ruolo istituzionale attualmente ricoperto".
Nel suo intervento iniziale, Stacca ha ribadito che più volte, nei venti giorni passati, di aver tentato "per le vie politiche e democratiche, di invitare tutti i soggetti coinvolti ad assumersi le responsabilità delle dichiarazioni, dei comportamenti, onde consentire alla amministrazione, legittimamente eletta, di proseguire il proprio cammino fattivo e sereno". Il Sindaco, inoltre, ha rigettato "a nome della città qualsivoglia accusa o sospetto di connivenza, di omertà".
"Non ho inteso quel gesto come una fuga", ha continuato Stacca riferendosi alle sue dimissioni, "bensì come un grido di orgoglio e come un invito a tutti i rappresentanti politici che hanno commesso errori di espressione verbale o comportamentale, a farsi da parte, a tutela della propria persona ed a tutela della limpidezza dell'amministrazione". Il Sindaco aveva già preannunciato il ritiro delle dimissioni all'inizio della seduta consiliare, quando, rivolgendosi alla maggioranza, ha chiesto "un gesto forte, una presa di coscienza di quanto avvenuto al fine di ripartire con il nostro programma. Oggi - ha aggiunto - è mio dovere politico concludere una fase per rilanciare l'attività della mia amministrazione, per consolidare un centrodestra che non deve abdicare nella gestione dei temi della legalità e sicurezza". Il Sindaco ha, poi, richiesto al Consiglio e alla maggioranza "un voto, su questo documento politico, che su mia richiesta viene oggi iscritto come Ordine del Giorno (ndr, quello approvato all'unanimità dalla maggioranza presente)". Infine ha invitato "tutti coloro che sanno di esserne destinatari a valutare il proprio allontanamento spontaneo dai ruoli ricoperti, al fine di fugare ogni dubbio di imparzialità e illegalità sulla Casa Comunale".
"Ci sarà da parte mia e della maggioranza tutta la volontà di definire con grande chiarezza anche i quesiti che sono stati posti in un volantino che circola a nome di tutti i partiti della minoranza", ha dichiarato Stacca. Le sue dimissioni erano state presentate lo scorso 20 settembre. "Vi assicuro – ha continuato il Sindaco - che farò chiarezza in ogni minimo dettaglio".
Il presidente del Consiglio comunale Nico Dambrosio, come aveva già preannunciato nei giorni scorsi, non ha presieduto la seduta consiliare "per ragioni personali", secondo quanto dichiarato dallo stesso in una comunicazione pervenuta ieri al vicepresidente del Consiglio comunale Daniele Tresca. Questo "al fine di evitare ogni ulteriore polemica riguardo le questioni politiche e non". Dambrosio ha comunicato la sua decisione di "astenersi dall'attività politica nel Pdl e di uscire dalla maggioranza consiliare". Ha, inoltre, chiesto nuovamente al Sindaco - dopo la lettera aperta al Primo Cittadino diffusa nei giorni scorsi - di ritirare le sue dimissioni "per contribuire al rasserenamento del clima politico nella città". Sulle dimissioni dalla carica di Presidente del Consiglio comunale, nessun accenno da parte di Dambrosio. Le dichiarazioni scritte del Presidente del consiglio comunale sono state definite dal Sindaco "gesti non esaustivi".
"Non avendo altri strumenti statutari - ha aggiunto il Sindaco - dobbiamo agire con i mezzi della politica, accettando l'uscita dalla maggioranza e richiedendo nuovamente un gesto ulteriore, una decisione autonoma e libera, quello di rimettere in disponibilità del Consiglio tutto del ruolo istituzionale attualmente ricoperto".
Nel suo intervento iniziale, Stacca ha ribadito che più volte, nei venti giorni passati, di aver tentato "per le vie politiche e democratiche, di invitare tutti i soggetti coinvolti ad assumersi le responsabilità delle dichiarazioni, dei comportamenti, onde consentire alla amministrazione, legittimamente eletta, di proseguire il proprio cammino fattivo e sereno". Il Sindaco, inoltre, ha rigettato "a nome della città qualsivoglia accusa o sospetto di connivenza, di omertà".
"Non ho inteso quel gesto come una fuga", ha continuato Stacca riferendosi alle sue dimissioni, "bensì come un grido di orgoglio e come un invito a tutti i rappresentanti politici che hanno commesso errori di espressione verbale o comportamentale, a farsi da parte, a tutela della propria persona ed a tutela della limpidezza dell'amministrazione". Il Sindaco aveva già preannunciato il ritiro delle dimissioni all'inizio della seduta consiliare, quando, rivolgendosi alla maggioranza, ha chiesto "un gesto forte, una presa di coscienza di quanto avvenuto al fine di ripartire con il nostro programma. Oggi - ha aggiunto - è mio dovere politico concludere una fase per rilanciare l'attività della mia amministrazione, per consolidare un centrodestra che non deve abdicare nella gestione dei temi della legalità e sicurezza". Il Sindaco ha, poi, richiesto al Consiglio e alla maggioranza "un voto, su questo documento politico, che su mia richiesta viene oggi iscritto come Ordine del Giorno (ndr, quello approvato all'unanimità dalla maggioranza presente)". Infine ha invitato "tutti coloro che sanno di esserne destinatari a valutare il proprio allontanamento spontaneo dai ruoli ricoperti, al fine di fugare ogni dubbio di imparzialità e illegalità sulla Casa Comunale".