Il linguaggio universale dell'oro verde
Comune ed Archeoclub donano alla Chiesa un quintale di olio. È stato ricavato dagli ulivi delle Mura Megalitiche
lunedì 31 gennaio 2011
12.16
La storia dell'olio ha origini antichissime. Accomuna culture, popoli e tradizioni differenti. Utilizzato nell'alimentazione, in cosmesi, in medicina e nelle pratiche liturgiche, questo prodotto è noto anche per il suo carattere sacrale e per il valore simbolico che da sempre lo accompagna. Lo scorso 29 gennaio, il Comune di Altamura e l'Archeoclub hanno donato alla Diocesi di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti e ad altri enti religiosi ed ecclesiastici un quintale di olio. Gli ulivi da cui è stato ricavato sono quelli che adornano il tratto delle Mura Megalitiche recentemente riqualificato. In passato gli alberi non davano più frutto perché abbandonati. L'Archeoclub ha avuto in concessione dall'Amministrazione comunale le casette delle Mura, che diventeranno centri di informazione turistica e di promozione culturale. Nel frattempo l'Associazione si è occupata della cura dell'area e, quindi, anche della rinascita degli ulivi.
Una cerimonia molto partecipata. Presenti le scuole, con una classe della Padre Pio, una dell'Ottavio Serena ed una rappresentanza delle classi terze della Pacelli. A prendere la parola, in qualità di delegata dell'Archeoclub di Altamura, è stata Rosaria Avelluto, che ha posto l'accento sull'importanza della coltivazione dell'ulivo nell'area del Mediterraneo. Simbolo di sacralità, di fratellanza e di pace, questa pianta ha accompagnato la storia dell'uomo dagli albori della civiltà fino ad oggi. In Egitto i rami di ulivo adornavano le tombe dei faraoni e l'olio veniva commercializzato da fenici e babilonesi. Utilizzato in cucina, per la cura del corpo e per accendere le lucerne, in Grecia era ritenuto di origini divine. Un cenno anche ai metodi manuali per produrre l'olio e al suo uso nell'ambito religioso e nella dieta mediterranea.
Una vera e propria testimonianza quella di Mela Spagnoletta Colasuonno, delegata delle Suore Missionarie della Carità dell'Ordine di Madre Teresa di Calcutta in Bari, farmacista che opera in India. «Non ho preparato un discorso – ha detto – ma lascio parlare il cuore. Davanti all'ammalato mi sento in adorazione». Poi, rivolgendosi ai ragazzi presenti, li ha invitati a riflettere su ciò che ogni giorno hanno nelle mani e li ha esortati ad aiutare i bisognosi incontrati per strada. Parole semplici, ma vibranti di un'esperienza che sicuramente tocca le corde più profonde dell'anima.
Presente anche il teologo Marius Mihaila, rappresentante della Chiesa ortodossa rumena in Bari. L'olio, utilizzato per i sacramenti della Chiesa ortodossa, viene unito ad altre trentotto essenze aromatiche, «i doni dello Spirito Santo». Mihaila si è soffermato sull'uso dell'olio nel Vecchio e nel Nuovo Testamento e sull'importanza dell'unzione. Insieme al vino, serviva anche a purificare e a curare le ferite.
Per il vescovo della diocesi di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti Mario Paciello, il dono dell'olio alla Diocesi, alla Chiesa ortodossa e alle Suore Missionarie della Carità dell'Ordine di Madre Teresa di Calcutta rappresenta un «gesto meraviglioso. Con questo gesto - ha aggiunto il Vescovo - si è voluto dare all'olio il suo vero significato, quello ecumenico, di fraternità, di comunione, di dialogo fra le Chiese».
L'intervento del sindaco Mario Stacca ha concluso la mattinata. «Una manifestazione che ci fa uscire da questa sala più ricchi di contenuti». Stacca ha esortato gli studenti a costruire una società più sana. A moderare l'incontro, Onofrio Bruno, giornalista de «La Gazzetta del Mezzogiorno» e addetto stampa del Comune di Altamura.
L'olio, consegnato in appositi contenitori, sarà utilizzato per le funzioni religiose o per gli altri usi della Caritas (nelle mense diocesane della carità).
L'Archeoclub ha donato ai presenti degli alberelli di ulivo. In estate le casette date in concessione all'Associazione sono state oggetto di atti di vandalismo. Porte spalancate, vetri rotte e tubi di scolo dell'acqua in rame rubati. Angelo Rubino, presidente dell'Archeoclub, ha annunciato che sono in cantiere diverse iniziative per coinvolgere le scuole. Nei giardini antistanti il tratto risistemato delle Mura Megalitiche verrà creato una sorta di gioco dell'oca a misura d'uomo con il quale i ragazzi potranno approfondire tematiche di cultura locale, legate anche alla figura di Saverio Mercadante. Per attuarle, l'Associazione chiede il sostegno economico dell'Amministrazione comunale.
Una cerimonia molto partecipata. Presenti le scuole, con una classe della Padre Pio, una dell'Ottavio Serena ed una rappresentanza delle classi terze della Pacelli. A prendere la parola, in qualità di delegata dell'Archeoclub di Altamura, è stata Rosaria Avelluto, che ha posto l'accento sull'importanza della coltivazione dell'ulivo nell'area del Mediterraneo. Simbolo di sacralità, di fratellanza e di pace, questa pianta ha accompagnato la storia dell'uomo dagli albori della civiltà fino ad oggi. In Egitto i rami di ulivo adornavano le tombe dei faraoni e l'olio veniva commercializzato da fenici e babilonesi. Utilizzato in cucina, per la cura del corpo e per accendere le lucerne, in Grecia era ritenuto di origini divine. Un cenno anche ai metodi manuali per produrre l'olio e al suo uso nell'ambito religioso e nella dieta mediterranea.
Una vera e propria testimonianza quella di Mela Spagnoletta Colasuonno, delegata delle Suore Missionarie della Carità dell'Ordine di Madre Teresa di Calcutta in Bari, farmacista che opera in India. «Non ho preparato un discorso – ha detto – ma lascio parlare il cuore. Davanti all'ammalato mi sento in adorazione». Poi, rivolgendosi ai ragazzi presenti, li ha invitati a riflettere su ciò che ogni giorno hanno nelle mani e li ha esortati ad aiutare i bisognosi incontrati per strada. Parole semplici, ma vibranti di un'esperienza che sicuramente tocca le corde più profonde dell'anima.
Presente anche il teologo Marius Mihaila, rappresentante della Chiesa ortodossa rumena in Bari. L'olio, utilizzato per i sacramenti della Chiesa ortodossa, viene unito ad altre trentotto essenze aromatiche, «i doni dello Spirito Santo». Mihaila si è soffermato sull'uso dell'olio nel Vecchio e nel Nuovo Testamento e sull'importanza dell'unzione. Insieme al vino, serviva anche a purificare e a curare le ferite.
Per il vescovo della diocesi di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti Mario Paciello, il dono dell'olio alla Diocesi, alla Chiesa ortodossa e alle Suore Missionarie della Carità dell'Ordine di Madre Teresa di Calcutta rappresenta un «gesto meraviglioso. Con questo gesto - ha aggiunto il Vescovo - si è voluto dare all'olio il suo vero significato, quello ecumenico, di fraternità, di comunione, di dialogo fra le Chiese».
L'intervento del sindaco Mario Stacca ha concluso la mattinata. «Una manifestazione che ci fa uscire da questa sala più ricchi di contenuti». Stacca ha esortato gli studenti a costruire una società più sana. A moderare l'incontro, Onofrio Bruno, giornalista de «La Gazzetta del Mezzogiorno» e addetto stampa del Comune di Altamura.
L'olio, consegnato in appositi contenitori, sarà utilizzato per le funzioni religiose o per gli altri usi della Caritas (nelle mense diocesane della carità).
L'Archeoclub ha donato ai presenti degli alberelli di ulivo. In estate le casette date in concessione all'Associazione sono state oggetto di atti di vandalismo. Porte spalancate, vetri rotte e tubi di scolo dell'acqua in rame rubati. Angelo Rubino, presidente dell'Archeoclub, ha annunciato che sono in cantiere diverse iniziative per coinvolgere le scuole. Nei giardini antistanti il tratto risistemato delle Mura Megalitiche verrà creato una sorta di gioco dell'oca a misura d'uomo con il quale i ragazzi potranno approfondire tematiche di cultura locale, legate anche alla figura di Saverio Mercadante. Per attuarle, l'Associazione chiede il sostegno economico dell'Amministrazione comunale.