Il “guazzabuglio” del cuore, un libro su Manzoni nel “Progetto Lettura”
Un’originale interpretazione dell’autrice Eleonora Mazzoni, ospite ad Altamura
martedì 19 dicembre 2023
10.07
Nei giorni scorsi, nell'Aula Magna della scuola Secondaria di primo Grado "Eugenio Pacelli" di Altamura, è stato presentato il libro "Il cuore è un guazzabuglio" di Eleonora Mazzoni, in occasione del "Progetto lettura", giunto alla 33esima edizione e coordinato come sempre dal professore Luigi Manfredi.
L'incontro è stato introdotto da Anna Gervasio, docente e direttrice IPSAIC (Istituto per la storia dell'antifascismo e dell'Italia contemporanea), ed è stato presieduto dal Sindaco della città, Vitantonio Petronella. Tutto si è svolto in presenza di insegnanti e professori che hanno interloquito con molto interesse con la scrittrice, mettendo in risalto l'interesse che il libro ha suscitato e la sua utilità in ambito scolastico in quanto fornisce supporto e suggerimenti su come far avvicinare ancora di più i giovani ad un autore così degno di nota e universale.
Eleonora Mazzoni ha conseguito una laurea in Lettere presso l'Università di Bologna e un diploma di recitazione presso la Scuola di Teatro di Alessandra Galante Garrone. Dopo aver lavorato fino al 2010 come attrice per teatro, cinema e tv, si è dedicata alla scrittura di libri e di sceneggiature. Il suo libro, edito da Einaudi, fa emergere la parte umana di Alessandro Manzoni. Non ci restituisce un semplice nome ma il bambino, il ragazzo e l'uomo Alessandro e lo fa attraverso un approfondito studio delle 1800 lettere che l'autore ci ha lasciato.
L'autrice si è soffermata sul suo particolare rapporto con Alessandro Manzoni e che si è instaurato sin dall'adolescenza perché ha avvertito delle identificazioni tra la sua biografia e quella dell'autore, diventando così suo compagno di vita. È entrata in contatto con Manzoni prima dell'obbligo scolastico perché viene da un paesino minuscolo della Romagna, dove la noia e la mancanza di stimoli l'hanno portata ad affacciarsi al mondo dei libri e dei classici che sono divenuti fonte di consolazione e opportunità di conoscenza del mondo esterno e interiore.
Ciò le è stato possibile poiché il padre possedeva una libreria ed è stato proprio qui che ha scovato i "Promessi Sposi", romanzo che ha letto e compreso perché lei stessa si è sentita compresa, ha capito che quell'autore comprendeva profondamente il "guazzabuglio" del cuore umano. Per lei, il libro ha una storia e un significato particolare nella sua vita: è una storia di trasformazione e di cambiamento.
Ha raccontato, infatti, di aver letto più volte il romanzo scoprendo ogni volta un nuovo risvolto e una diversa chiave d'interpretazione, ma ad un certo punto le è venuta la curiosità di scoprire qualcosa sul suo autore, sulla sua dimensione umana perché secondo lei l'autore tende sempre a contaminare la sua opera con la propria vita. Perciò la scrittrice utilizza questa vita come possibilità di poter approfondire l'opera stessa e lo ha fatto attraverso lo studio della fonte, ossia delle duemila lettere di Manzoni. In conclusione si può affermare che attraverso le lettere l'autrice cerca di ricostruire fatti, episodi, rapporti, carattere, temperamento, crisi e quotidianità e intuisce la presenza di una certa corrispondenza tra le vicende biografiche dell'autore e i personaggi del suo libro. In altre parole, la scrittrice in questo libro dimostra la sua grande conoscenza dell'autore e l'amore e la passione che nutre nei suoi confronti e fa venire fuori un Manzoni visto e osservato in prospettiva del romanzo stesso.
L'incontro è stato introdotto da Anna Gervasio, docente e direttrice IPSAIC (Istituto per la storia dell'antifascismo e dell'Italia contemporanea), ed è stato presieduto dal Sindaco della città, Vitantonio Petronella. Tutto si è svolto in presenza di insegnanti e professori che hanno interloquito con molto interesse con la scrittrice, mettendo in risalto l'interesse che il libro ha suscitato e la sua utilità in ambito scolastico in quanto fornisce supporto e suggerimenti su come far avvicinare ancora di più i giovani ad un autore così degno di nota e universale.
Eleonora Mazzoni ha conseguito una laurea in Lettere presso l'Università di Bologna e un diploma di recitazione presso la Scuola di Teatro di Alessandra Galante Garrone. Dopo aver lavorato fino al 2010 come attrice per teatro, cinema e tv, si è dedicata alla scrittura di libri e di sceneggiature. Il suo libro, edito da Einaudi, fa emergere la parte umana di Alessandro Manzoni. Non ci restituisce un semplice nome ma il bambino, il ragazzo e l'uomo Alessandro e lo fa attraverso un approfondito studio delle 1800 lettere che l'autore ci ha lasciato.
L'autrice si è soffermata sul suo particolare rapporto con Alessandro Manzoni e che si è instaurato sin dall'adolescenza perché ha avvertito delle identificazioni tra la sua biografia e quella dell'autore, diventando così suo compagno di vita. È entrata in contatto con Manzoni prima dell'obbligo scolastico perché viene da un paesino minuscolo della Romagna, dove la noia e la mancanza di stimoli l'hanno portata ad affacciarsi al mondo dei libri e dei classici che sono divenuti fonte di consolazione e opportunità di conoscenza del mondo esterno e interiore.
Ciò le è stato possibile poiché il padre possedeva una libreria ed è stato proprio qui che ha scovato i "Promessi Sposi", romanzo che ha letto e compreso perché lei stessa si è sentita compresa, ha capito che quell'autore comprendeva profondamente il "guazzabuglio" del cuore umano. Per lei, il libro ha una storia e un significato particolare nella sua vita: è una storia di trasformazione e di cambiamento.
Ha raccontato, infatti, di aver letto più volte il romanzo scoprendo ogni volta un nuovo risvolto e una diversa chiave d'interpretazione, ma ad un certo punto le è venuta la curiosità di scoprire qualcosa sul suo autore, sulla sua dimensione umana perché secondo lei l'autore tende sempre a contaminare la sua opera con la propria vita. Perciò la scrittrice utilizza questa vita come possibilità di poter approfondire l'opera stessa e lo ha fatto attraverso lo studio della fonte, ossia delle duemila lettere di Manzoni. In conclusione si può affermare che attraverso le lettere l'autrice cerca di ricostruire fatti, episodi, rapporti, carattere, temperamento, crisi e quotidianità e intuisce la presenza di una certa corrispondenza tra le vicende biografiche dell'autore e i personaggi del suo libro. In altre parole, la scrittrice in questo libro dimostra la sua grande conoscenza dell'autore e l'amore e la passione che nutre nei suoi confronti e fa venire fuori un Manzoni visto e osservato in prospettiva del romanzo stesso.