Il gruppo altamurano "In nomine Faber" canta De André a Bisceglie
Una serata per ricordare don Pierino Arcieri. Ripetuti applausi e l'invito a tornare
martedì 27 settembre 2011
15.47
Poesia che si veste di note, ripercorrendo la vita anche quando fa male. Parole che rimbalzano nel presente senza abbandonare il passato. Questo era Fabrizio De André. Questo è Fabrizio De André. L'attualità dei suoi testi li rende testimoni di un tempo che anticipa i tempi. La libertà di pensare ed il coraggio di dire, anche se controcorrente, appartenevano ad un uomo che sapeva cantare le emozioni del quotidiano. Ma la poesia non è solo un insieme di lettere. Contiene la musica del vissuto. Ed ogni vissuto ha una storia da raccontare.
De André rifiutava l'etichetta di poeta. Si definiva ironicamente «poeta fallito e venduto». Cercava di «gettare un ponte tra la poesia e la canzone» e si serviva della musica «come un pittore si serve della tela». Dipingeva storie. Ne dipingeva a centinaia con la voce e con la sua chitarra.
Domenica sera, in un'atmosfera carica di emozioni, il gruppo altamurano "In nomine Faber" ha reintepretato i brani del cantautore genovese per ricordare don Pierino Arcieri. Sul palco del teatro Garibaldi di Bisceglie, dove gli applausi si sono fatti sempre più numerosi, dodici giovani hanno portato la loro passione per la musica. Una passione che non passa inosservata e che riesce a trascinare anche il pubblico. Agli applausi si sono alternate le voci di chi ha continuato a cantare insieme al gruppo per l'intera serata. Nel repertorio eseguito, La città vecchia, Quello che non ho, Ave Maria, Bocca di Rosa, Amico Fragile, Il Testamento di Tito.
L'iniziativa è stata organizzata dall'associazione di volontariato "Don Pierino Arcieri" in collaborazione con il Comune di Bisceglie per ricordare la figura di un uomo dall'interiorità immensamente ricca, che ha salutato per l'ultima volta amici e familiari il 3 dicembre 2007. Un'esistenza dedita agli altri. Don Pierino Arcieri, sacerdote biscegliese, ha svolto diversi servizi pastorali. Fra gli impegni portati avanti, quello di consulente familiare e di presidente presso l'E.P.A.S.S. Consultorio di Bisceglie, di animatore dell'associazione "Mani Tese", di rettore del seminario diocesano "Don Pasquale Uva", di direttore del Centro Diocesano Vocazioni. Sono solo alcuni dei tanti ruoli ricoperti con passione e convinzione.
Perché Fabrizio De André e don Pierino Arcieri? Perché entrambi, come è stato spiegato nel corso della serata, «hanno trasformato la vita in parole e le parole in vita». Il titolo dell'iniziativa, infatti, riprende una citazione tratta da "Il pescatore" di De André, Versò il vino, spezzò il pane per chi diceva ho sete e ho fame.
Luigi De Pinto, presidente dell'associazione, ha invitato il gruppo altamurano sul palco biscegliese nuovamente a Natale. Il sindaco del Comune di Bisceglie Francesco Carlo Spina ha, a sua volta, rinnovato l'invito chiedendo ai giovani interpreti dei testi del cantautore genovese di confermare il loro impegno nella città di Bisceglie. Ha, infine, esteso l'invito anche all'Amministrazione comunale di Altamura per il prossimo concerto.
De André rifiutava l'etichetta di poeta. Si definiva ironicamente «poeta fallito e venduto». Cercava di «gettare un ponte tra la poesia e la canzone» e si serviva della musica «come un pittore si serve della tela». Dipingeva storie. Ne dipingeva a centinaia con la voce e con la sua chitarra.
Domenica sera, in un'atmosfera carica di emozioni, il gruppo altamurano "In nomine Faber" ha reintepretato i brani del cantautore genovese per ricordare don Pierino Arcieri. Sul palco del teatro Garibaldi di Bisceglie, dove gli applausi si sono fatti sempre più numerosi, dodici giovani hanno portato la loro passione per la musica. Una passione che non passa inosservata e che riesce a trascinare anche il pubblico. Agli applausi si sono alternate le voci di chi ha continuato a cantare insieme al gruppo per l'intera serata. Nel repertorio eseguito, La città vecchia, Quello che non ho, Ave Maria, Bocca di Rosa, Amico Fragile, Il Testamento di Tito.
L'iniziativa è stata organizzata dall'associazione di volontariato "Don Pierino Arcieri" in collaborazione con il Comune di Bisceglie per ricordare la figura di un uomo dall'interiorità immensamente ricca, che ha salutato per l'ultima volta amici e familiari il 3 dicembre 2007. Un'esistenza dedita agli altri. Don Pierino Arcieri, sacerdote biscegliese, ha svolto diversi servizi pastorali. Fra gli impegni portati avanti, quello di consulente familiare e di presidente presso l'E.P.A.S.S. Consultorio di Bisceglie, di animatore dell'associazione "Mani Tese", di rettore del seminario diocesano "Don Pasquale Uva", di direttore del Centro Diocesano Vocazioni. Sono solo alcuni dei tanti ruoli ricoperti con passione e convinzione.
Perché Fabrizio De André e don Pierino Arcieri? Perché entrambi, come è stato spiegato nel corso della serata, «hanno trasformato la vita in parole e le parole in vita». Il titolo dell'iniziativa, infatti, riprende una citazione tratta da "Il pescatore" di De André, Versò il vino, spezzò il pane per chi diceva ho sete e ho fame.
Luigi De Pinto, presidente dell'associazione, ha invitato il gruppo altamurano sul palco biscegliese nuovamente a Natale. Il sindaco del Comune di Bisceglie Francesco Carlo Spina ha, a sua volta, rinnovato l'invito chiedendo ai giovani interpreti dei testi del cantautore genovese di confermare il loro impegno nella città di Bisceglie. Ha, infine, esteso l'invito anche all'Amministrazione comunale di Altamura per il prossimo concerto.
Il gruppo "In nomine Faber"
Pietro Colonna - voce e chitarra
Nicola Moramarco Sr - chitarra acustica, elettrica e mandolino
Nicola Moramarco Jr - clarinetto
Sivio Galtieri - chitarra ritmica
Antonio Moramarco - basso
Francesco Marcello Sette - batteria e percussioni
Michele Moramarco - pianoforte e tastiera
Davide Giove - flauto traverso
Pino Colonna - flauto dolce e ciaramella
Annamaria Losignore - violino
Daniela e Grazia Moramarco - soprani
Pietro Colonna - voce e chitarra
Nicola Moramarco Sr - chitarra acustica, elettrica e mandolino
Nicola Moramarco Jr - clarinetto
Sivio Galtieri - chitarra ritmica
Antonio Moramarco - basso
Francesco Marcello Sette - batteria e percussioni
Michele Moramarco - pianoforte e tastiera
Davide Giove - flauto traverso
Pino Colonna - flauto dolce e ciaramella
Annamaria Losignore - violino
Daniela e Grazia Moramarco - soprani