Il grido d'allarme del commercio e della piccola e media impresa
La Confcommercio propone la riduzione delle tasse e un sostegno per gli affitti
domenica 26 aprile 2020
Il settore commerciale e della piccola e media impresa, costretto alla "serrata" obbligatoria per l'emergenza sanitaria, rischia un tracollo. Le difficoltà sono già tangibili con i pagamenti di affitti, bollette ed altri adempimenti.
L'altro ieri il consiglio comunale ha approvato il bilancio di previsione. Non c'è nessun aumento di tasse e tributi ma nemmeno una riduzione. Non basta per risollevare l'economia. La Confcommercio di Altamura torna a chiedere misure di sostegno più consistenti rispetto alla semplice sospensione dei tributi locali. All'amministrazione sono state formulate delle proposte fra cui la riduzione almeno del 50% su base annua delle imposte Tari (tassa sui rifiuti) sia per il periodo di chiusura sia perché la ripartenza di tutte le attività sarà lunga e molto problematica.
Altre proposte sono una riduzione del 30% della Tari per quelle attività che hanno potuto effettuare solo il servizio a domicilio, che hanno quindi continuato a lavorare ma in modalità ridotta e con non pochi problemi; almeno il 50% della Tosap per gli ambulanti a posto fisso; una eliminazione del tributo Tosap per l'occupazione del suolo pubblico per Dehors per il periodo relativo alla chiusura forzata dell'attività, nonché una riduzione della stessa per le attività che riapriranno dovendo considerare per il futuro un maggior distanziamento sociale; una riduzione di almeno il 40% dell'Imu per i fabbricati commerciali, opifici artigianali, industriali e uffici laddove si svolge la propria attività; riduzione del 40% dell'IMU per i proprietari di immobili locati a titolari di imprese coinvolte dalla crisi originata dalla pandemia qualora i proprietari effettuino o una riduzione del canone e/o la rinuncia dello stesso per i mesi di chiusura; la riduzione del 50% per le imposte di pubblicità per l'anno in corso.
Inoltre si richiede per quelle aziende che verseranno in condizioni di crisi la possibilità di far slittare e di rateizzare il pagamento dei tributi locali.
"Questo è un atto dovuto - sostiene la responsabile della Confcommercio locale Tonia Massaro - certo sarebbe una goccia nell'oceano rispetto alle misure necessarie per evitare il fallimento di tante partite Iva ma in questo momento ogni goccia può essere importante per aiutare queste imprese a sopravvivere. Noi confidiamo nella vicinanza e nell'aiuto dell'amministrazione comunale in attesa e nella speranza che anche la Regione Puglia ma soprattutto il governo mettano in campo misure concrete e veramente utili affinché si eviti dopo la pandemia sanitaria una vera e propria pandemia economica. Perché se si lasceranno morire la maggior parte delle piccole e medie imprese Italiane per l'Italia non ci sarà futuro. Non dobbiamo e non possiamo sottovalutare questo pericolo".
L'altro ieri il consiglio comunale ha approvato il bilancio di previsione. Non c'è nessun aumento di tasse e tributi ma nemmeno una riduzione. Non basta per risollevare l'economia. La Confcommercio di Altamura torna a chiedere misure di sostegno più consistenti rispetto alla semplice sospensione dei tributi locali. All'amministrazione sono state formulate delle proposte fra cui la riduzione almeno del 50% su base annua delle imposte Tari (tassa sui rifiuti) sia per il periodo di chiusura sia perché la ripartenza di tutte le attività sarà lunga e molto problematica.
Altre proposte sono una riduzione del 30% della Tari per quelle attività che hanno potuto effettuare solo il servizio a domicilio, che hanno quindi continuato a lavorare ma in modalità ridotta e con non pochi problemi; almeno il 50% della Tosap per gli ambulanti a posto fisso; una eliminazione del tributo Tosap per l'occupazione del suolo pubblico per Dehors per il periodo relativo alla chiusura forzata dell'attività, nonché una riduzione della stessa per le attività che riapriranno dovendo considerare per il futuro un maggior distanziamento sociale; una riduzione di almeno il 40% dell'Imu per i fabbricati commerciali, opifici artigianali, industriali e uffici laddove si svolge la propria attività; riduzione del 40% dell'IMU per i proprietari di immobili locati a titolari di imprese coinvolte dalla crisi originata dalla pandemia qualora i proprietari effettuino o una riduzione del canone e/o la rinuncia dello stesso per i mesi di chiusura; la riduzione del 50% per le imposte di pubblicità per l'anno in corso.
Inoltre si richiede per quelle aziende che verseranno in condizioni di crisi la possibilità di far slittare e di rateizzare il pagamento dei tributi locali.
"Questo è un atto dovuto - sostiene la responsabile della Confcommercio locale Tonia Massaro - certo sarebbe una goccia nell'oceano rispetto alle misure necessarie per evitare il fallimento di tante partite Iva ma in questo momento ogni goccia può essere importante per aiutare queste imprese a sopravvivere. Noi confidiamo nella vicinanza e nell'aiuto dell'amministrazione comunale in attesa e nella speranza che anche la Regione Puglia ma soprattutto il governo mettano in campo misure concrete e veramente utili affinché si eviti dopo la pandemia sanitaria una vera e propria pandemia economica. Perché se si lasceranno morire la maggior parte delle piccole e medie imprese Italiane per l'Italia non ci sarà futuro. Non dobbiamo e non possiamo sottovalutare questo pericolo".