Il Governo firmerà il Piano di rientro sanitario?
Il Consiglio dei Ministri impugna due leggi approvate dal Consiglio regionale. Rinviato al 29 novembre l'incontro con l'assessore Fiore
lunedì 22 novembre 2010
11.51
Il Consiglio del Ministri, su proposta del ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto, ha deciso di impugnare davanti alla Corte costituzionale le leggi 11/2010 e 12/2010 approvate recentemente dal Consiglio regionale pugliese per sbloccare l'approvazione del Piano di rientro sanitario. La prima è stata oggetto di censura governativa perché "prevede la cessazione dell'efficacia delle disposizioni in essa contenute in caso di mancata sottoscrizione dell'accordo per il rientro dal disavanzo sanitario nei termini previsti". La seconda presenterebbe, invece, "profili di illegittimità costituzionale".
Secondo la Giunta regionale "la recentissima iniziativa governativa non solo introduce nuovi ostacoli sul cammino percorso, ma trasforma una trattativa politica in un conflitto istituzionale senza precedenti nella storia della Repubblica. La Puglia ha infatti superato per due volte la verifica tecnica del Piano di rientro ed è quindi del tutto evidente che gli ostacoli frapposti alla firma si basano esclusivamente su valutazioni politiche, che politicamente devono essere superate, senza trasferire le contraddizioni esistenti nell'ambito istituzionale".
La Giunta regionale ha deciso "di relazionare nel merito e nel metodo nell'audizione già fissata di fronte alla Commissione parlamentare di inchiesta sui deficit sanitari, presieduta dall'on. Leoluca Orlando, e di chiedere al presidente Errani (Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni, ndr) di porre all'Ordine del Giorno della prossima riunione della Conferenza delle Regioni un punto specifico relativo alla vicenda". La Giunta, inoltre, conferma la disponibilità "ad intraprendere qualsiasi iniziativa, anche normativa – per la quale si attende una parola chiara e definitiva dal Governo - allo scopo, da un lato, di accelerare la firma del Piano di rientro, dall'altro di rimuovere motivi che potrebbero creare difficoltà alla Corte costituzionale". La Giunta sta, inoltre, valutando "l'opportunità e la praticabilità di sollevare in ogni sede il problema del mancato rispetto da parte del Governo del principio di leale collaborazione tra istituzioni della Repubblica".
Intanto l'assessore regionale alle Politiche della Salute Tommaso Fiore, che questo pomeriggio avrebbe dovuto presenziare il Consiglio comunale monotematico sulla sanità, reputa "l'atto del Governo sconcertante e sconsiderato. Le norme sono state discusse ed approvate dal Consiglio Regionale di Puglia per venire incontro alle richieste dei tre Ministri Tremonti, Fazio e Fitto e per raggiungere una ordinata firma del Piano di Rientro".
Domenico Cirasole, presidente di S.p.A., comitato "Sanitari Precari Altamurani", ha scritto una lettera aperta al presidente della Regione Puglia Nichi Vendola dichiarandosi dispiaciuto per l'assenza dell'assessore Fiore al Consiglio comunale, in programma questo pomeriggio e revocato. La seduta, "aperta alla partecipazione dell'assessore regionale alla Sanità e di tutti i rappresentanti regionali del territorio", è stata rinviata al 29 novembre. Cirasole, in qualità di rappresentante degli operatori sanitari locali precari, chiede "chiarezza", sottolineando che "continuerà l'opera di sensibilizzazione della popolazione in ogni modo. Il Comitato - aggiunge Cirasole – sta raccogliendo informazioni sugli altri presidi di tutta la Puglia".
Al Consiglio comunale saranno presenti anche alcuni rappresentanti del gruppo di facebook "Salviamo la Sanità murgiana", attivo da maggio scorso, che chiederanno all'assessore Fiore un incontro. Nella seduta consiliare del 16 novembre, il gruppo ha consegnato al sindaco Mario Stacca e al presidende del Consiglio Nicola Dambrosio un documento in cui sono riportate diverse proposte. Viene posto l'accento sull'Ospedale della Murgia, per l'apertura del quale si chiedono "tempi certi, tenendo conto che giusto un anno fa (il 10 settembre 2009) c'era stato un impegno come da capitolato a consegnare la struttura a fine maggio-giugno. Ad oggi i lavori sono fermi e non si ha notizia dell'apertura". Il gruppo, inoltre, ribadisce la necessità che "quella struttura sia dotata di specialistiche come la neonatologia, l'oncologia, la pneumologia, la neurologia, l'ORL e l'oculistica. Se diventa la sommatoria dell'esistente, non sarà concorrenziale a strutture vicine e continuerà a registrare mobilità passiva e deficit di bilancio". E chiede anche "di far attivare apparecchiature elettromedicali attualmente abbandonate da più di 5 anni. Il poligrafo costato 200.000 euro, il cineangiografo costato 500.000 euro e l'elettromiografo costato 200.000 euro. Ad oggi non c'è un piano cardiologico nella Asl/Ba che permette l'utilizzo delle prime due apparecchiature".
Secondo la Giunta regionale "la recentissima iniziativa governativa non solo introduce nuovi ostacoli sul cammino percorso, ma trasforma una trattativa politica in un conflitto istituzionale senza precedenti nella storia della Repubblica. La Puglia ha infatti superato per due volte la verifica tecnica del Piano di rientro ed è quindi del tutto evidente che gli ostacoli frapposti alla firma si basano esclusivamente su valutazioni politiche, che politicamente devono essere superate, senza trasferire le contraddizioni esistenti nell'ambito istituzionale".
La Giunta regionale ha deciso "di relazionare nel merito e nel metodo nell'audizione già fissata di fronte alla Commissione parlamentare di inchiesta sui deficit sanitari, presieduta dall'on. Leoluca Orlando, e di chiedere al presidente Errani (Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni, ndr) di porre all'Ordine del Giorno della prossima riunione della Conferenza delle Regioni un punto specifico relativo alla vicenda". La Giunta, inoltre, conferma la disponibilità "ad intraprendere qualsiasi iniziativa, anche normativa – per la quale si attende una parola chiara e definitiva dal Governo - allo scopo, da un lato, di accelerare la firma del Piano di rientro, dall'altro di rimuovere motivi che potrebbero creare difficoltà alla Corte costituzionale". La Giunta sta, inoltre, valutando "l'opportunità e la praticabilità di sollevare in ogni sede il problema del mancato rispetto da parte del Governo del principio di leale collaborazione tra istituzioni della Repubblica".
Intanto l'assessore regionale alle Politiche della Salute Tommaso Fiore, che questo pomeriggio avrebbe dovuto presenziare il Consiglio comunale monotematico sulla sanità, reputa "l'atto del Governo sconcertante e sconsiderato. Le norme sono state discusse ed approvate dal Consiglio Regionale di Puglia per venire incontro alle richieste dei tre Ministri Tremonti, Fazio e Fitto e per raggiungere una ordinata firma del Piano di Rientro".
Domenico Cirasole, presidente di S.p.A., comitato "Sanitari Precari Altamurani", ha scritto una lettera aperta al presidente della Regione Puglia Nichi Vendola dichiarandosi dispiaciuto per l'assenza dell'assessore Fiore al Consiglio comunale, in programma questo pomeriggio e revocato. La seduta, "aperta alla partecipazione dell'assessore regionale alla Sanità e di tutti i rappresentanti regionali del territorio", è stata rinviata al 29 novembre. Cirasole, in qualità di rappresentante degli operatori sanitari locali precari, chiede "chiarezza", sottolineando che "continuerà l'opera di sensibilizzazione della popolazione in ogni modo. Il Comitato - aggiunge Cirasole – sta raccogliendo informazioni sugli altri presidi di tutta la Puglia".
Al Consiglio comunale saranno presenti anche alcuni rappresentanti del gruppo di facebook "Salviamo la Sanità murgiana", attivo da maggio scorso, che chiederanno all'assessore Fiore un incontro. Nella seduta consiliare del 16 novembre, il gruppo ha consegnato al sindaco Mario Stacca e al presidende del Consiglio Nicola Dambrosio un documento in cui sono riportate diverse proposte. Viene posto l'accento sull'Ospedale della Murgia, per l'apertura del quale si chiedono "tempi certi, tenendo conto che giusto un anno fa (il 10 settembre 2009) c'era stato un impegno come da capitolato a consegnare la struttura a fine maggio-giugno. Ad oggi i lavori sono fermi e non si ha notizia dell'apertura". Il gruppo, inoltre, ribadisce la necessità che "quella struttura sia dotata di specialistiche come la neonatologia, l'oncologia, la pneumologia, la neurologia, l'ORL e l'oculistica. Se diventa la sommatoria dell'esistente, non sarà concorrenziale a strutture vicine e continuerà a registrare mobilità passiva e deficit di bilancio". E chiede anche "di far attivare apparecchiature elettromedicali attualmente abbandonate da più di 5 anni. Il poligrafo costato 200.000 euro, il cineangiografo costato 500.000 euro e l'elettromiografo costato 200.000 euro. Ad oggi non c'è un piano cardiologico nella Asl/Ba che permette l'utilizzo delle prime due apparecchiature".