Il Comitato cittadino Trentacapilli scrive all’Anas

«Soluzioni per l’incrocio semaforico in via Selva». I cittadini della zona si sentono «tagliati fuori dal contesto urbano»

mercoledì 29 giugno 2011
Il Comitato cittadino Trentacapilli ha scritto all'Anas per avanzare una richiesta relativa all'incrocio semaforico sulla Strada Statale 96, nel punto in cui quest'ultima si interseca con via Selva (strada comunale 201).

«Ad oggi - scrive il presidente del Comitato Massimiliano Scalera - sulla strada comunale 201/via Selva, oltre l'incrocio semaforico, quindi oltre il perimetro urbano, risiedono più di 500 nuclei familiari e prestano attività lavorativa circa 35 esercenti, ai quali deve essere garantito il diritto ad una mobilità sicura. I cittadini sono obbligati ad attraversare la Strada Statale 96 per poter raggiungere il centro cittadino anche senza l'ausilio di un mezzo di trasporto, essendo l'unica via d'accesso al quartiere periferico».

«Da anni - continua Scalera a nome del Comitato, i cui membri hanno sottoscritto la nota - l'incrocio semaforico in questione, punto di snodo focale fra il centro cittadino altamurano ed il quartiere Trentacapilli, appare in un disastroso ed inaccettabile stato di incuria e di abbandono e, come tale, non rispondente alle più elementari esigenze di sicurezza stradale».

Per il Comitato cittadino Trentacapilli «la totale assenza di apposite aree debitamente pavimentate rende impossibile la sosta per i cittadini, che, in attesa del deflusso del traffico automobilistico e dell'apposito segnale semaforico di via, intendano affrontare a piedi il tratto di strada interessato». Inoltre «l'impianto semaforico ivi ubicato appare inidoneo alle esigenze della cittadinanza poiché completamente sfornito di un sistema di gestione del traffico pedonale "a chiamata" ed in quanto posizionato, unitamente alle aree spartitraffico, in maniera tale da non consentire un deflusso sicuro e rapido del traffico su gomma da e per la città di Altamura».

Il Comitato lamenta la «totale assenza di qualsivoglia segnaletica orizzontale (strisce pedonali, stop) e verticale (indicazioni di "zona abitata", invito a rallentare, indicazione di un limite di percorrenza di 40 km/h, cartello di stop) che possa, in qualsivoglia maniera, indurre gli automobilisti a porre in essere una condotta di guida consona al tratto di strada interessato».

«La condizione dei luoghi, così come rappresentata - si conclude nella nota inviata all'Anas – oltre che palesemente illegittima poiché potenzialmente lesiva dell'incolumità dei cittadini e della sicurezza stradale, è altresì motivo di profonda frustrazione per tutti i residenti e gli esercenti della zona Trentacapilli, i quali si trovano tagliati fuori dal contesto urbano a causa della scarsa utilizzabilità di una delle poche zone di accesso al proprio quartiere».

Si chiede all'Anas di «adottare con assoluta urgenza tutte le opportune misure atte a rimuovere gli ostacoli alla circolazione»