IDV raccoglie 1000 firme, il Grillaio risponde: "un risultato troppo esaltato"
La campagna referendaria: legittimo impedimento, acqua pubblica e nucleare. "L'assurdità di aver voluto fare questa battaglia male e da soli"
lunedì 7 giugno 2010
17.36
Riceviamo e pubblichiamo integralmente il comunicato stampa inviatoci da Italia dei Valori di Altamura.
Dal primo maggio, il partito dell'ex magistrato di mani pulite Antonio Di Pietro ha dato avvio, anche ad Altamura, alla campagna referendaria per l'indizione di tre Referendum. Un impegno forte, e una battaglia di civiltà e democrazia, per impedire il ritorno dell'energia nucleare, per affermare che l'acqua deve rimanere pubblica e per porre un argine al legittimo impedimento. Nonostante le intemperie che hanno ostacolato la nostra iniziativa, e la diffidenza iniziale dei cittadini, soprattutto per la richiesta necessaria di un documento di riconoscimento, abbiamo raggiunto un primo risultato. MILLE CITTADINI HANNO FIRMATO IL REFERENDUM. Il nostro obiettivo è quello di raggiungere con le firme il numero dei nostri voti alle scorse elezioni regionali, con il candidato Giacinto Forte, primo dei non eletti nella Regione Puglia. Presto definiremo una data per indire un D-DAY ALTAMURANO, con la presenza di rappresentanti istituzionali del nostro partito, e soprattutto con più banchetti, dislocati in vari punti strategici della città. Invitiamo tutti i cittadini ad aderire a questa importante battaglia di civiltà, per affermare e ribadire i valori democratici fondamentali della nostra Repubblica.
Al comunicato stampa di IDV di Altamura risponde Meetup il Grillaio, aderente al Comitato di Acqua Bene Comune, riportando le seguenti parole:
Ci arriva questo sconcertante comunicato a firma dell'IDV ALTAMURA. Non sappiamo se chi lo ha inviato parli a nome di tutto l'IDV altamurano ma speriamo vivamente di no. Si esalta il risultato di 1000 firme raccolte per i tre referendum indetti dall'IDV nazionale tra cui quello sull'acqua pubblica che, però, come abbiamo più volte spiegato non risolve in alcun modo la questione della privatizzazione introdotta dagli ultimi scriteriati provvedimenti normativi (art. 23 bis come modificato dall'art. 15 decreto 135/09, coordinato con la legge di conversione del 20 novembre 2009, n. 166). Il quesito proposto da Di Pietro, infatti, tocca solo l'ultimissimo provvedimento (art. 15) che ha modificato l'art. 23-bis d.l. 133/08 quindi, anche se questo fosse abrogato, l'impianto privatizzatorio resterebbe in piedi. Resta, inoltre, l'assurdità di aver voluto fare questa battaglia male e da soli, anziché unirsi al vasto movimento per l'acqua bene comune che, anche ad Altamura, ha cercato di unire e non di distinguere e mettere etichette di sorta. Vorremmo, poi, sapere chi sono gli autenticatori di questi referendum considerato che la raccolta firme non è possibile senza un consigliere comunale o provinciale o un notaio o un funzionario comunale con autorizzazione del sindaco. Salvo una domenica non abbiamo visto banchetti: dove si trovano? E' possibile incontrare i rappresentanti dell'IDV per capire i motivi di questa raccolta che crea solo confusione nei cittadini e soprattutto non risolve il problema della privatizzazione. Del resto in città come Bari (e non solo) il capogruppo IDV firma e promuove il referendum del Forum chi conosce la normativa, riconosce l'inutilità del quesito di Di Pietro. L'IDV di Altamura avrebbe fatto cosa buona e giusta ad affiancare il Comitato Referendario Acqua Bene Comune di Altamura, ha invece deciso di fare da sè... tanto di gente attenta al tema ce n'è e di sicuro è merito di chi dallo scorso ottobre non si stanca di INFORMARE SOLO per il BENE COMUNE, nessun secondo fine!
Dal primo maggio, il partito dell'ex magistrato di mani pulite Antonio Di Pietro ha dato avvio, anche ad Altamura, alla campagna referendaria per l'indizione di tre Referendum. Un impegno forte, e una battaglia di civiltà e democrazia, per impedire il ritorno dell'energia nucleare, per affermare che l'acqua deve rimanere pubblica e per porre un argine al legittimo impedimento. Nonostante le intemperie che hanno ostacolato la nostra iniziativa, e la diffidenza iniziale dei cittadini, soprattutto per la richiesta necessaria di un documento di riconoscimento, abbiamo raggiunto un primo risultato. MILLE CITTADINI HANNO FIRMATO IL REFERENDUM. Il nostro obiettivo è quello di raggiungere con le firme il numero dei nostri voti alle scorse elezioni regionali, con il candidato Giacinto Forte, primo dei non eletti nella Regione Puglia. Presto definiremo una data per indire un D-DAY ALTAMURANO, con la presenza di rappresentanti istituzionali del nostro partito, e soprattutto con più banchetti, dislocati in vari punti strategici della città. Invitiamo tutti i cittadini ad aderire a questa importante battaglia di civiltà, per affermare e ribadire i valori democratici fondamentali della nostra Repubblica.
Al comunicato stampa di IDV di Altamura risponde Meetup il Grillaio, aderente al Comitato di Acqua Bene Comune, riportando le seguenti parole:
Ci arriva questo sconcertante comunicato a firma dell'IDV ALTAMURA. Non sappiamo se chi lo ha inviato parli a nome di tutto l'IDV altamurano ma speriamo vivamente di no. Si esalta il risultato di 1000 firme raccolte per i tre referendum indetti dall'IDV nazionale tra cui quello sull'acqua pubblica che, però, come abbiamo più volte spiegato non risolve in alcun modo la questione della privatizzazione introdotta dagli ultimi scriteriati provvedimenti normativi (art. 23 bis come modificato dall'art. 15 decreto 135/09, coordinato con la legge di conversione del 20 novembre 2009, n. 166). Il quesito proposto da Di Pietro, infatti, tocca solo l'ultimissimo provvedimento (art. 15) che ha modificato l'art. 23-bis d.l. 133/08 quindi, anche se questo fosse abrogato, l'impianto privatizzatorio resterebbe in piedi. Resta, inoltre, l'assurdità di aver voluto fare questa battaglia male e da soli, anziché unirsi al vasto movimento per l'acqua bene comune che, anche ad Altamura, ha cercato di unire e non di distinguere e mettere etichette di sorta. Vorremmo, poi, sapere chi sono gli autenticatori di questi referendum considerato che la raccolta firme non è possibile senza un consigliere comunale o provinciale o un notaio o un funzionario comunale con autorizzazione del sindaco. Salvo una domenica non abbiamo visto banchetti: dove si trovano? E' possibile incontrare i rappresentanti dell'IDV per capire i motivi di questa raccolta che crea solo confusione nei cittadini e soprattutto non risolve il problema della privatizzazione. Del resto in città come Bari (e non solo) il capogruppo IDV firma e promuove il referendum del Forum chi conosce la normativa, riconosce l'inutilità del quesito di Di Pietro. L'IDV di Altamura avrebbe fatto cosa buona e giusta ad affiancare il Comitato Referendario Acqua Bene Comune di Altamura, ha invece deciso di fare da sè... tanto di gente attenta al tema ce n'è e di sicuro è merito di chi dallo scorso ottobre non si stanca di INFORMARE SOLO per il BENE COMUNE, nessun secondo fine!