I social network diventano strumenti investigativi fondamentali
Laudati: «Per il processo di Altamura abbiamo localizzato il covo dove si nascondevano i killer attraverso Facebook». Le intercettazioni? «Importanti, ma tecnologicamente superato»
venerdì 11 marzo 2011
22.55
«Le intercettazioni sono uno strumento investigativo importante ma oramai tecnologicamente superato». Parole pronunciate dal procuratore capo di Bari Antonio Laudati a margine del convegno nazionale Comunicare in sicurezza organizzato a Bari dal Co.re.com Puglia. «Basta considerare – ha proseguito Laudati – che Facebook ha fatto un nuovo plugin che è places con la geolocalizzazione e quindi oggi combinandolo con googleearth è possibile localizzare qualsiasi persona in ogni parte del mondo senza forma di autorizzazione giudiziaria». Laudati ha citato «qualche processo fatto qui a Bari tramite investigazioni su Facebook: Chiara Brandonisio, abbiamo identificato l'assassino attraverso Facebook per le sue chat; abbiamo revocato gli arresti domiciliari a un detenuto che ha condiviso foto di una festa di compleanno a casa sua; per il processo di Altamura abbiamo localizzato il covo dove si nascondevano i killer attraverso Facebook (ndr, il riferimento è all'omicidio di Bartolomeo Dambrosio), perché chattavano su Facebook. Adesso una nuova frontiera è lo spaccio di stupefacenti».
«La globalizzazione – ha concluso Laudati – si gioca su tre punti: la globalizzazione del mercato, la globalizzazione della comunicazione e la globalizzazione del diritto. Tre velocità completamente differenti: quella del mercato viaggia a 300 all'ora, quella della comunicazione a 250, quella del diritto un diesel, a 10 all'ora. È la sfida che affrontiamo».
«La globalizzazione – ha concluso Laudati – si gioca su tre punti: la globalizzazione del mercato, la globalizzazione della comunicazione e la globalizzazione del diritto. Tre velocità completamente differenti: quella del mercato viaggia a 300 all'ora, quella della comunicazione a 250, quella del diritto un diesel, a 10 all'ora. È la sfida che affrontiamo».