Scuola, i precari altamurani hanno pochi giorni per ottenere gli arretrati

Bisogna chiederne il riconoscimento entro il 22 gennaio. Requisito richiesto, almeno 3 anni di servizio precario a partire dal '99

venerdì 17 dicembre 2010 09.00
Ci sono importanti sviluppi per gli scatti stipendiali ai precari della scuola, a renderlo noto è il sindacato UGL Scuola, che, si legge nel comunicato, «propone assistenza in favore dei precari altamurani (e non) contro "la trappola" del Collegato Lavoro pubblicato nella G.U. del 09 novembre 2010 e convertito in legge il 24 novembre 2010». I precari altamurani hanno pochi giorni per ottenere gli arretrati in busta paga. «Il riconoscimento degli scatti stipendiali anche al personale precario della scuola», spiega Rossano Sasso, segretario provinciale dell'Ugl Scuola di Bari, «è ormai una realtà riconosciuta in numerose sentenze e temuta dallo stesso Ministero, tanto che pochi giorni fa, con la Legge n. 183/2010, si è stabilito che solo ed esclusivamente chi entro 60 giorni dalla pubblicazione della stessa chiede all'amministrazione il riconoscimento degli scatti stipendiali, può in seguito procedere per ottenerli».

«Evidentemente», continua il comunicato, «qualcuno si è reso conto che in tutta Italia i giudici stanno riconoscendo gli scatti stipendiali ai precari, e dunque ha fissato un termine ravvicinato (con le vacanze di Natale in mezzo), sperando che la notizia passi inosservata, e nessuno agisca prima della data di scadenza». Secondo l'avvocato Grazia Berloco, legale del sindacato, «è importante agire per tempo, e cioè entro e non oltre il 22 gennaio 2011 per poter inviare nota al Ministero, dopo non sarà più possibile fare nulla». Requisito fondamentale è aver svolto, a partire dall'anno 1999, almeno tre anni di servizio non di ruolo.

Anche chi è ex-precario, cioè di ruolo, può richiedere il riconoscimento degli scatti stipendiali per il periodo di precariato. «Questa», sottolinea l'avvocato Sasso, «rappresenta una importante occasione per ottenere quanto dovuto e non riconosciuto. Si parla, infatti, di cifre cospicue di cui, fino ad oggi, hanno beneficiato ingiustamente soltanto i docenti precari di religione».