I consiglieri di maggioranza abbandonano l'aula
Nessun voto in Consiglio comunale. Si è discusso sulla situazione quartiere Trentacapilli
mercoledì 12 ottobre 2011
16.22
Si è tenuto ieri, 11 ottobre, il Consiglio comunale in seduta aperta con Ordine del Giorno "Esame situazione quartiere Trentacapilli – Confronto per soluzioni infrastrutture del quartiere".
Una seduta formalmente e urgentemente richiesta dai consiglieri di opposizione del Comune di Altamura che hanno chiesto la partecipazione del Comitato cittadino e dei residenti del quartiere Trentacapilli, in sala presenti.
Ma nulla si è concretizzato. Toni alti per certi versi, chiarificazioni, proposte. Fondamentalmente alla chiusura della seduta c'è stata la mancanza di voto su punti presentati all'Ordine del Giorno con i quali i consiglieri di minoranza intendevano impegnare l'Amministrazione, il Sindaco e la Giunta comunale ad avviare entro 6 mesi a soluzione le problematiche discusse in sede. Causa: consiglieri di maggioranza defilati nel corso della seduta. I presenti in aula, infatti, nella seconda metà della seduta di Consiglio, oltre ai consiglieri di opposizione, erano il sindaco Mario Stacca, il presidente Nicola D'Ambrosio e due consiglieri di maggioranza. Numerosi coloro che hanno marcato la presenza in sala Consiliare, ma che hanno lasciato l'aula dopo un breve lasso di tempo. La scelta di lasciare la maggioranza in un numero esiguo di presenti ha determinato la non conclusione dei lavori in aula, riflettendo una mancanza di interessamento agli argomenti all'Ordine del Giorno e lascerebbe pensare ad una spaccatura all'interno della stessa maggioranza.
Ai microfoni la voce del presidente del Comitato cittadino del quartiere Trentacapilli, Massimiliano Scalera, che ha offerto un quadro chiarificatore sulla situazione attuale della zona in questione, lamentandone la mancanza di servizi efficienti. In particolare, Scalera ha puntato l'attenzione sull'allargamento della strettoia di via Trentacapilli su via Matera, sull'allargamento del sottopasso di via Pietro Colletta, sulla sistemazione civile e sulla messa in sicurezza dell'incrocio di via Selva e sulla predisposizione di passaggi pedonali con spingitubo. La richiesta da parte del Comitato è stata quella di fissare un incontro entro fine ottobre 2011 per visionare pubblicamente i documenti, quali la richiesta presentata all'Anas di allargamento del ponte via P. Colletta e il relativo progetto dato per bocciato dall'Anas, la richiesta ufficiale di acquisto del suolo di zona della strettoia via Trentacapilli/Matera, con la controfferta dei proprietari, e la richiesta di messa in sicurezza per l'attraversamento pedonale.
Il consigliere Enzo Colonna (Aria Fresca), sotto l'insegnamento della differenza che intercorre tra palazzi e case – le case sono le abitazioni che si contornano di servizi utili al cittadino, quali strade, uffici, scuole, chiese, ecc. – ha riconosciuto nel quartiere Trentacapilli la realizzazione di soli palazzi, ossia fredde cementificazioni. Ha riconosciuto la priorità di intervento di lavori nella realizzazione di una rotatoria in via Selva, nell'allargamento del sottopasso in via P. Colletta e dell'allargamento della strada via Trentacapilli di accesso alla s.s. 99. Ha aggiunto la richiesta di portare in aula, entro 6 mesi, i progetti relativi agli interventi. Inoltre ha posto all'attenzione la richiesta di risistemazione di una area di c.a. 25.000 metri quadrati, frutto di cessione di lottizzazione, già di proprietà del Comune di Altamura (che eviterebbe dunque costi di acquisto), situata nel corpo centrale del quartiere Trentacapilli.
I toni sono stati un po' più alti allorquando ha chiesto l'intervento il consigliere Pietro Ciccimarra (PDL), rammaricato di aver letto nelle parole di Scalera una denuncia di speculazioni edilizie. "Non si può venire in Consiglio comunale – ha dichiarato - e parlare in questi termini, per le denunce ci sono gli organi preposti. Nella seconda metà degli anni 90, abbiamo approvato in sede di Consiglio quei piani di lottizzazione che hanno permesso la costruzione di case. Per me era importante un altro obiettivo: dare la possibilità a voi di comprare casa, se ci sono state speculazioni, non lo so, ci sono gli organi preposti per stabilirlo". Poi ha parlato di altre zone periferiche altamurane, tutte con gravi deficienze, e ha ironizzato sul possibile nome da assegnare ad un ipotetico comitato cittadino di residenti in via Corato "Pista di Monza". "Noi facciamo politica – ha concluso – non abbiamo la bacchetta magica".
Presente anche il consigliere regionale Michele Ventricelli che ha affermato di aver apprezzato la relazione di Massimiliano Scalera. "Far politica significa prestar ascolto, questo rappresenta una nuova stagione della politica. Dobbiamo prendere in carico i problemi espressi dal basso, sono la spia della realtà. Possiamo impegnarci con una programmazione di intervento in tempi ragionevoli".
Anche il consigliere Raffaele Rella (SEL) ha espresso la sua posizione di distacco dall'intervento di Ciccimarra: "Invocare l'intervento della Magistratura significa rinunciare al dialogo e quindi alla politica". L'invito ad adottare iniziative e a non utilizzare la mancanza di risorse economiche come foglie di fico.
Una seduta formalmente e urgentemente richiesta dai consiglieri di opposizione del Comune di Altamura che hanno chiesto la partecipazione del Comitato cittadino e dei residenti del quartiere Trentacapilli, in sala presenti.
Ma nulla si è concretizzato. Toni alti per certi versi, chiarificazioni, proposte. Fondamentalmente alla chiusura della seduta c'è stata la mancanza di voto su punti presentati all'Ordine del Giorno con i quali i consiglieri di minoranza intendevano impegnare l'Amministrazione, il Sindaco e la Giunta comunale ad avviare entro 6 mesi a soluzione le problematiche discusse in sede. Causa: consiglieri di maggioranza defilati nel corso della seduta. I presenti in aula, infatti, nella seconda metà della seduta di Consiglio, oltre ai consiglieri di opposizione, erano il sindaco Mario Stacca, il presidente Nicola D'Ambrosio e due consiglieri di maggioranza. Numerosi coloro che hanno marcato la presenza in sala Consiliare, ma che hanno lasciato l'aula dopo un breve lasso di tempo. La scelta di lasciare la maggioranza in un numero esiguo di presenti ha determinato la non conclusione dei lavori in aula, riflettendo una mancanza di interessamento agli argomenti all'Ordine del Giorno e lascerebbe pensare ad una spaccatura all'interno della stessa maggioranza.
Ai microfoni la voce del presidente del Comitato cittadino del quartiere Trentacapilli, Massimiliano Scalera, che ha offerto un quadro chiarificatore sulla situazione attuale della zona in questione, lamentandone la mancanza di servizi efficienti. In particolare, Scalera ha puntato l'attenzione sull'allargamento della strettoia di via Trentacapilli su via Matera, sull'allargamento del sottopasso di via Pietro Colletta, sulla sistemazione civile e sulla messa in sicurezza dell'incrocio di via Selva e sulla predisposizione di passaggi pedonali con spingitubo. La richiesta da parte del Comitato è stata quella di fissare un incontro entro fine ottobre 2011 per visionare pubblicamente i documenti, quali la richiesta presentata all'Anas di allargamento del ponte via P. Colletta e il relativo progetto dato per bocciato dall'Anas, la richiesta ufficiale di acquisto del suolo di zona della strettoia via Trentacapilli/Matera, con la controfferta dei proprietari, e la richiesta di messa in sicurezza per l'attraversamento pedonale.
Il consigliere Enzo Colonna (Aria Fresca), sotto l'insegnamento della differenza che intercorre tra palazzi e case – le case sono le abitazioni che si contornano di servizi utili al cittadino, quali strade, uffici, scuole, chiese, ecc. – ha riconosciuto nel quartiere Trentacapilli la realizzazione di soli palazzi, ossia fredde cementificazioni. Ha riconosciuto la priorità di intervento di lavori nella realizzazione di una rotatoria in via Selva, nell'allargamento del sottopasso in via P. Colletta e dell'allargamento della strada via Trentacapilli di accesso alla s.s. 99. Ha aggiunto la richiesta di portare in aula, entro 6 mesi, i progetti relativi agli interventi. Inoltre ha posto all'attenzione la richiesta di risistemazione di una area di c.a. 25.000 metri quadrati, frutto di cessione di lottizzazione, già di proprietà del Comune di Altamura (che eviterebbe dunque costi di acquisto), situata nel corpo centrale del quartiere Trentacapilli.
I toni sono stati un po' più alti allorquando ha chiesto l'intervento il consigliere Pietro Ciccimarra (PDL), rammaricato di aver letto nelle parole di Scalera una denuncia di speculazioni edilizie. "Non si può venire in Consiglio comunale – ha dichiarato - e parlare in questi termini, per le denunce ci sono gli organi preposti. Nella seconda metà degli anni 90, abbiamo approvato in sede di Consiglio quei piani di lottizzazione che hanno permesso la costruzione di case. Per me era importante un altro obiettivo: dare la possibilità a voi di comprare casa, se ci sono state speculazioni, non lo so, ci sono gli organi preposti per stabilirlo". Poi ha parlato di altre zone periferiche altamurane, tutte con gravi deficienze, e ha ironizzato sul possibile nome da assegnare ad un ipotetico comitato cittadino di residenti in via Corato "Pista di Monza". "Noi facciamo politica – ha concluso – non abbiamo la bacchetta magica".
Presente anche il consigliere regionale Michele Ventricelli che ha affermato di aver apprezzato la relazione di Massimiliano Scalera. "Far politica significa prestar ascolto, questo rappresenta una nuova stagione della politica. Dobbiamo prendere in carico i problemi espressi dal basso, sono la spia della realtà. Possiamo impegnarci con una programmazione di intervento in tempi ragionevoli".
Anche il consigliere Raffaele Rella (SEL) ha espresso la sua posizione di distacco dall'intervento di Ciccimarra: "Invocare l'intervento della Magistratura significa rinunciare al dialogo e quindi alla politica". L'invito ad adottare iniziative e a non utilizzare la mancanza di risorse economiche come foglie di fico.