Gli altamurani si attivano
Ieri il primo incontro organizzativo per una manifestazione contro la mafia. E' solo l'inizio di un lungo percorso
venerdì 17 settembre 2010
11.24
I recenti e tristi fatti di cronaca che hanno coinvolto ultimamente la città di Altamura, non hanno lasciato indifferenti i suoi cittadini. Ieri un piccolo grande passo è stato fatto: al di là delle aspettative, un corposo numero di giovani, studenti, associazioni, ma anche lavoratori, esponenti politici di maggioranza ed opposizione hanno presieduto all'incontro, presso l'auditorium della parrocchia del SS. Rosario, che porterà alla realizzazione di un presidio pubblico a favore della legalità e contro le mafie.
Nonostante la presenza al dibattito di politici quali Giovanni Saponaro, Giuseppe Disabato, Pasquale Giorgio ed esponenti giovanili di centro sinistra, all'unanimità si è giunti alla conclusione che un'iniziativa come questa non può avere colori e deve essere necessariamente animata da uno spirito fortemente costruttivo trascendendo i partitismi.
Tra le varie proposte, a partire da quella dell'organizzazione di un'iniziativa pubblica, tra il 25 e il 26 settembre alla quale potrebbe partecipare anche Desirè Digeronimo il pubblico ministero antimafia che si sta occupando delle indagini sull'omicidio Dambrosio, si è ipotizzata l'idea di istituire una giornata dedicata al ricordo degli eventi criminosi (dall'omicidio Caggiano del '92, sino ai più recenti fatti di cronaca).
Tra le associazioni partecipanti figura "AttivAzioni" presente sul nostro territorio già da un anno e che si propone di realizzare la cultura d'impresa della legalità, valorizzando tutto quello che il nostro patrimonio ci offre promuovendolo con "la logica di squadra", migliorando la nostra realtà e svolgendo azioni di sensibilizzazione nel mondo dell'impresa e in quello della scuola.
Si è trattato dunque di un inizio, un buon inizio. L'opinione più diffusa, comunque, è che l'idea di un'iniziativa pubblica deve figurare come un punto di partenza per un progetto più ampio: promuovere l'educazione alla legalità.
Nonostante la presenza al dibattito di politici quali Giovanni Saponaro, Giuseppe Disabato, Pasquale Giorgio ed esponenti giovanili di centro sinistra, all'unanimità si è giunti alla conclusione che un'iniziativa come questa non può avere colori e deve essere necessariamente animata da uno spirito fortemente costruttivo trascendendo i partitismi.
Tra le varie proposte, a partire da quella dell'organizzazione di un'iniziativa pubblica, tra il 25 e il 26 settembre alla quale potrebbe partecipare anche Desirè Digeronimo il pubblico ministero antimafia che si sta occupando delle indagini sull'omicidio Dambrosio, si è ipotizzata l'idea di istituire una giornata dedicata al ricordo degli eventi criminosi (dall'omicidio Caggiano del '92, sino ai più recenti fatti di cronaca).
Tra le associazioni partecipanti figura "AttivAzioni" presente sul nostro territorio già da un anno e che si propone di realizzare la cultura d'impresa della legalità, valorizzando tutto quello che il nostro patrimonio ci offre promuovendolo con "la logica di squadra", migliorando la nostra realtà e svolgendo azioni di sensibilizzazione nel mondo dell'impresa e in quello della scuola.
Si è trattato dunque di un inizio, un buon inizio. L'opinione più diffusa, comunque, è che l'idea di un'iniziativa pubblica deve figurare come un punto di partenza per un progetto più ampio: promuovere l'educazione alla legalità.