Giudice di pace, al Comune scoppia la polemica tra i dirigenti

Intervengono gli avvocati. L'amministrazione conferma i rinforzi all'ufficio

martedì 1 febbraio 2022 21.19
Quando tutto sembrava risolto, scoppia di nuovo la "grana" dell'ufficio del giudice di pace. A suon di note scritte e ufficiali, trasmesse anche al presidente della quarta sezione civile del Tribunale di Bari, l'assegnazione di una dipendente a partire dal 16 febbraio è diventata oggetto di aperta discussione tra due settori, quello della Polizia locale diretto dal comandante Michele Maiullari e quello al personale diretto da Berardino Galeota.

Per riepilogare: l'ufficio ha attualmente tre unità, di cui una assente per motivi personali e fra alcuni mesi andrà in pensione. Per garantire il numero minimo di personale, il Comune (con una lettera firmata dalla sindaca Rosa Melodia, dall'assessore alle risorse umane Raffaella Petronelli e dal dirigente Berardino Galeota) ha individuato una dipendente - che arriverà con mobilità volontaria da un altro Comune - da assegnare all'ufficio del giudice di pace.

Il comandante Michele Maiullari, però, ha messo nero su bianco che questa unità era inizialmente destinata al settore da lui diretto (Polizia locale) e quindi questa assegnazione è stata ritenuta "indebita" perché lo priva di un'unità, quando invece il personale necessario potrebbe essere reperito tra i nuovi assunti.

Una comunicazione che ha spiazzato sia l'amministrazione che l'associazione degli avvocati "Francesco Santoro Passarelli". Il presidente dell'avvocatura altamurana Antonio Santeramo (nella foto) ha richiesto urgenti chiarimenti. Un incontro al Comune si è già tenuto e l'amministrazione ha confermato che l'ufficio del giudice di pace sarà rafforzato così come già è stato comunicato al Tribunale di Bari. A tal proposito per tentare di rasserenare gli animi al Comune e per ribadire la volontà dell'amministrazione è intervenuta Raffaella Petronelli, vice sindaco e assessore al personale, e si è impegnata, con nota ufficiale, anche al reperimento di una quarta unità di personale da destinare all'ufficio del giudice di pace.

"Il compito di questa presidenza - afferma Antonio Santeramo - è quello di interloquire con l'amministrazione comunale per assicurarsi che l'unico presidio di giustizia rimasto ad Altamura continui a svolgere il proprio servizio per la città. Le "dinamiche" interne tra i vari dirigenti non interessano. Abbiamo acquisito la chiara volontà politica espressa, non con una nota ma addirittura con due, e questo ci basta. Perché noi facciamo politica forense. Restiamo in attesa degli sviluppi con la speranza che i dirigenti non si sostituiscano alla politica perché sarebbe veramente molto grave".