Giovani europei in visita ai luoghi della memoria
Per un progetto ospitato dall'associazione Link
sabato 8 febbraio 2025
10.01
Si sta tenendo ad Altamura (sino al 12 febbraio) la seconda tappa del progetto "Refore- Youth network for Recovering the Forgotten Remembrance (Recupero della memoria dimenticata)", organizzato nell'ambito del programma Cerv Call- 2023-Citizens Rem della Commissione Europea ("Cittadini, uguaglianza, diritti e valori") e co-finanziato dall'Unione europea. A promuoverlo cinque organizzazioni giovanili europee: Auryn (Leon-Spagna), soggetto capofila; Link (Altamura-Italia); Aequalitas (Lisbona-Portogallo); Intercultura (Dinan-Francia); La Vibria (Terrassa -Spagna). In tutto sono 25 i partecipanti.
Dopo il primo meeting di dicembre a Dinan (Bretagna) sul tema "Seconda guerra mondiale: lo sbarco e la resistenza al totalitarismo in Francia", il titolo dell'incontro in Italia è "La storia siamo noi", organizzato dall'associazione Link, in collaborazione con l'associazione Campo 65, il liceo "Cagnazzi" e l'Università degli Studi di Bari (Dipartimento di ricerca e innovazione umanistica-Dirium). L'obiettivo del progetto è quello di una riflessione comune e di un confronto tra gruppi di giovani (e non solo) sui temi della memoria storica e dei totalitarismi del secolo scorso ma anche su quelli della democrazia, della cittadinanza, dei diritti, della partecipazione, della non violenza, della pace, dei nazionalismi e dei populismi dei tempi attuali, con la prospettiva di formare gruppi stabili di giovani a livello locale sensibili su questi argomenti e favorire un effetto moltiplicatore e una disseminazione presso altri coetanei. La prospettiva è quella della creazione di un network transnazionale per il recupero della memoria dimenticata.
Peraltro in Italia questa azione transnazionale di apprendimento (Transnational learning action) coincide con l'80° anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Ad Altamura il focus dell'iniziativa è Campo 65 che tra il 1942 e il 1943 ospitò la più grande struttura detentiva di prigionieri delle forze alleate in Italia durante la seconda guerra mondiale. Una vera e propria città, a metà strada tra Altamura e Gravina in Puglia (in alcuni documenti il Campo viene denominato 'Gravina'), dove vennero costruite circa 80 baracche, più gli edifici di servizio, su una superficie di circa 30 ettari. Lì furono detenuti militari dell'esercito del Commonwealth britannico (Gran Bretagna, Australia, Nuova Zelanda, Sudafrica, India, ecc.) catturati dalle forze militari dell'Asse, Italia e Germania, sul fronte di guerra nord africano. Dal Campo 65 passarono complessivamente circa 12 mila persone. Nel 1943, a seguito della 'risalita' degli Alleati dalla Sicilia, il campo di prigionia venne dismesso. Parte della struttura venne destinata all'addestramento di partigiani dell'esercito di liberazione jugoslavo presenza di cui rimane ancora traccia in alcune baracche. Dopo la guerra, a partire dai primi anni cinquanta, il campo accolse, fino al 1962, i profughi provenienti da Istria, Venezia Giulia e Dalmazia e dalle ex colonie italiane.
Attualmente nell'area, che si trova a ridosso della strada statale 96 ed è un bene storico tutelato, di proprietà del Comune di Altamura, restano una dozzina di edifici tra i quali l'imponente palazzina comando, tutti in condizioni di precarietà statica.
Le prossime tappe di Refore, un progetto che, tra le altre cose, ha l'obiettivo di favorire il dialogo e la conoscenza interculturale, si svolgeranno nei prossimi mesi in Spagna, in Polonia (Auschwitz-Birkenau), in Portogallo e di nuovo in Spagna.
Dopo il primo meeting di dicembre a Dinan (Bretagna) sul tema "Seconda guerra mondiale: lo sbarco e la resistenza al totalitarismo in Francia", il titolo dell'incontro in Italia è "La storia siamo noi", organizzato dall'associazione Link, in collaborazione con l'associazione Campo 65, il liceo "Cagnazzi" e l'Università degli Studi di Bari (Dipartimento di ricerca e innovazione umanistica-Dirium). L'obiettivo del progetto è quello di una riflessione comune e di un confronto tra gruppi di giovani (e non solo) sui temi della memoria storica e dei totalitarismi del secolo scorso ma anche su quelli della democrazia, della cittadinanza, dei diritti, della partecipazione, della non violenza, della pace, dei nazionalismi e dei populismi dei tempi attuali, con la prospettiva di formare gruppi stabili di giovani a livello locale sensibili su questi argomenti e favorire un effetto moltiplicatore e una disseminazione presso altri coetanei. La prospettiva è quella della creazione di un network transnazionale per il recupero della memoria dimenticata.
Peraltro in Italia questa azione transnazionale di apprendimento (Transnational learning action) coincide con l'80° anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Ad Altamura il focus dell'iniziativa è Campo 65 che tra il 1942 e il 1943 ospitò la più grande struttura detentiva di prigionieri delle forze alleate in Italia durante la seconda guerra mondiale. Una vera e propria città, a metà strada tra Altamura e Gravina in Puglia (in alcuni documenti il Campo viene denominato 'Gravina'), dove vennero costruite circa 80 baracche, più gli edifici di servizio, su una superficie di circa 30 ettari. Lì furono detenuti militari dell'esercito del Commonwealth britannico (Gran Bretagna, Australia, Nuova Zelanda, Sudafrica, India, ecc.) catturati dalle forze militari dell'Asse, Italia e Germania, sul fronte di guerra nord africano. Dal Campo 65 passarono complessivamente circa 12 mila persone. Nel 1943, a seguito della 'risalita' degli Alleati dalla Sicilia, il campo di prigionia venne dismesso. Parte della struttura venne destinata all'addestramento di partigiani dell'esercito di liberazione jugoslavo presenza di cui rimane ancora traccia in alcune baracche. Dopo la guerra, a partire dai primi anni cinquanta, il campo accolse, fino al 1962, i profughi provenienti da Istria, Venezia Giulia e Dalmazia e dalle ex colonie italiane.
Attualmente nell'area, che si trova a ridosso della strada statale 96 ed è un bene storico tutelato, di proprietà del Comune di Altamura, restano una dozzina di edifici tra i quali l'imponente palazzina comando, tutti in condizioni di precarietà statica.
Le prossime tappe di Refore, un progetto che, tra le altre cose, ha l'obiettivo di favorire il dialogo e la conoscenza interculturale, si svolgeranno nei prossimi mesi in Spagna, in Polonia (Auschwitz-Birkenau), in Portogallo e di nuovo in Spagna.