Federalismo fiscale: "In un anno ad Altamura 5 milioni di euro in meno"
Italia in Comune presenta una proposta per il riconteggio e il recupero delle somme
venerdì 25 gennaio 2019
16.00
Italia in Comune ha presentato una proposta al Comune di Altamura affinché venga discussa nel Consiglio Comunale di Altamura. Un provvedimento con cui si chiede di impugnare davanti alla Corte costituzionale alcuni parti del decreto sul federalismo fiscale che, di fatto, metterebbero in difficoltà operativa gli enti locali con minore entrate, soprattutto ai Comuni del Sud.
Lo ha comunicato il presidente della sezione locale Nicola Natuzzi. La mozione verrà presentata negli altri Comuni di Puglia in cui vi sono amministratori di Italia in Comune. Un tema di cui si è discusso in un incontro con il giornalista de "Il Mattino" che ha presentato il libro "Zero al Sud" di Marco Esposito sull'attuazione perversa del federalismo fiscale che penalizza il Sud e Comuni come Altamura.
"Dalla lettura dei dati ufficiali – ha spiegato Natuzzi- appaiono evidenti gravi anomalie rispetto al quadro costituzionale nel calcolo del corretto fabbisogno standard in particolare per i servizi Sociale, Istruzione e Asili nido, con uno squilibrio che, per esempio, per la città di Altamura, per il solo 2018 abbiamo stimato in oltre cinque milioni di euro".
Il riferimento normativo è all'articolo 119 della Costituzione, ovvero quello che attiene all'attribuzione ai comuni di risorse proprie nonché l'istituzione di un "fondo perequativo, senza vincoli di destinazione, per i territori con minore capacita fiscale per abitante", un fondo che dovrebbe consentire, insieme alle entrate fiscali proprie di ciascun Ente locale, di finanziare integralmente le funzioni pubbliche loro attribuite ma che, appunto, sarebbe calcolato a danno di alcuni territori.
"La Sezione di Italia in Comune - segnala la consigliera comunale Anna Lillo - ha accertato che, a fronte del dettato costituzionale che impone allo Stato Centrale la perequazione delle risorse in favore dei comuni con minore capacità fiscale per abitante, la prassi attualmente vigente consente di ritenere tale obbligo assolto. Così non è e la presenza di tali gravi anomalie rispetto al quadro Costituzionale è imputabile a meccanismi apparentemente tecnici ma, in realtà, frutto di una raffinata strategia politica finalizzata a ridurre artificialmente il fabbisogno standard dei Comuni appartenenti alle regioni a statuto ordinario del Meridione e ad eludere l'obbligo costituzionale della perequazione".
Per tal motivo, con la mozione di Italia in Comune si intende chiedere al sindaco di intraprendere tutte le azioni politiche e legali per recuperare l'ammontare della cifra indebitamente non percepita per il 2018, con riserva di valutare il riconteggio per le annualità precedenti e con effetti di riequilibrio dal 2019 in poi, sottolineando che "le maggiori somme dovute ad Altamura andranno erogate dallo Stato centrale e non dal sistema dei comuni, in quanto per Costituzione spetta allo Stato istituire il fondo perequativo".
Stessa linea di azione è stata annunciata da parte di Michele Abbaticchio, coordinatore regionale del partito e sindaco di Bitonto, e di Davide Carlucci, presidente provinciale e sindaco di Acquaviva.
Lo ha comunicato il presidente della sezione locale Nicola Natuzzi. La mozione verrà presentata negli altri Comuni di Puglia in cui vi sono amministratori di Italia in Comune. Un tema di cui si è discusso in un incontro con il giornalista de "Il Mattino" che ha presentato il libro "Zero al Sud" di Marco Esposito sull'attuazione perversa del federalismo fiscale che penalizza il Sud e Comuni come Altamura.
"Dalla lettura dei dati ufficiali – ha spiegato Natuzzi- appaiono evidenti gravi anomalie rispetto al quadro costituzionale nel calcolo del corretto fabbisogno standard in particolare per i servizi Sociale, Istruzione e Asili nido, con uno squilibrio che, per esempio, per la città di Altamura, per il solo 2018 abbiamo stimato in oltre cinque milioni di euro".
Il riferimento normativo è all'articolo 119 della Costituzione, ovvero quello che attiene all'attribuzione ai comuni di risorse proprie nonché l'istituzione di un "fondo perequativo, senza vincoli di destinazione, per i territori con minore capacita fiscale per abitante", un fondo che dovrebbe consentire, insieme alle entrate fiscali proprie di ciascun Ente locale, di finanziare integralmente le funzioni pubbliche loro attribuite ma che, appunto, sarebbe calcolato a danno di alcuni territori.
"La Sezione di Italia in Comune - segnala la consigliera comunale Anna Lillo - ha accertato che, a fronte del dettato costituzionale che impone allo Stato Centrale la perequazione delle risorse in favore dei comuni con minore capacità fiscale per abitante, la prassi attualmente vigente consente di ritenere tale obbligo assolto. Così non è e la presenza di tali gravi anomalie rispetto al quadro Costituzionale è imputabile a meccanismi apparentemente tecnici ma, in realtà, frutto di una raffinata strategia politica finalizzata a ridurre artificialmente il fabbisogno standard dei Comuni appartenenti alle regioni a statuto ordinario del Meridione e ad eludere l'obbligo costituzionale della perequazione".
Per tal motivo, con la mozione di Italia in Comune si intende chiedere al sindaco di intraprendere tutte le azioni politiche e legali per recuperare l'ammontare della cifra indebitamente non percepita per il 2018, con riserva di valutare il riconteggio per le annualità precedenti e con effetti di riequilibrio dal 2019 in poi, sottolineando che "le maggiori somme dovute ad Altamura andranno erogate dallo Stato centrale e non dal sistema dei comuni, in quanto per Costituzione spetta allo Stato istituire il fondo perequativo".
Stessa linea di azione è stata annunciata da parte di Michele Abbaticchio, coordinatore regionale del partito e sindaco di Bitonto, e di Davide Carlucci, presidente provinciale e sindaco di Acquaviva.