Fede e politica... concretamente possibile?
Se ne è discusso nell'auditorium della parrocchia Santa Maria della Consolazione
venerdì 5 marzo 2010
13.25
Fede e politica. Qualcuno dei presenti si è chiesto come questo connubio sia concretamente attuabile in un mondo dove le due parole assumono, spesso, il significato di sacro e profano. Si è svolto, ieri sera, il primo dei cinque incontri in programma presso l'auditorium della parrocchia Santa Maria della Consolazione. Una serie di appuntamenti durante i quali la cittadinanza potrà confrontarsi con i quattro candidati sindaci.
Parlare di politica in chiesa. Potrebbe sembrare una provocazione, soprattutto in periodo di campagna elettorale. Invece è un modo per riflettere e un'opportunità per interrogarsi e per interrogare chi, in futuro, dovrebbe rappresentare l'intera città. Il mondo cattolico coglie l'occasione delle prossime elezioni comunali e regionali per esprimere l'esigenza di un voto consapevole, pensato, rispondente ai propri valori e al desiderio di "fare qualcosa di buono per il Bene Comune".
Quello di ieri sera è stato un incontro introduttivo. Con Don Mimmo Giannuzzi, parroco della Cattedrale di Acquaviva delle Fonti, si è discusso della dottrina sociale della Chiesa e dell'impegno politico dei cattolici. Un dibattito molto partecipato e caratterizzato da numerosi interventi. "Non basta essere un buon cristiano per essere un buon politico", affermava Giuseppe Lazzati, "un laico cristiano prestato alla politica", secondo le parole di don Mimmo Giannuzzi.
Quale può e deve essere l'impegno dei cattolici in politica? Ancora una volta è Lazzati a dare una risposta: "Costruire da cristiani la città dell'uomo a misura d'uomo".
"Non si può costruire, da cristiani, qualcosa senza un progetto. Non possiamo impegnarci in politica senza un progetto e questo comporta un dialogo tra diverse competenze. Occorre costruire anche con chi non la pensa come me. Occorre collaborazione. Il fine deve essere il bene di tutti, il Bene Comune. La politica è un impegno che dovrebbe valorizzare l'uomo nella sua dignità", ha sottolineato don Mimmo Giannuzzi.
Quattro le strade indicate ai cristiani per coniugare la loro fede con l'impegno politico, affinché il servizio svolto non diventi potere personale:
- "formazione, perché l'impegno politico sia avvertito come tale non solo in questo mese, ma sempre";
- "carità, capace di cambiare veramente l'uomo";
- "evangelizzazione e testimonianza",
- "unità politica, che non vuol dire unità partitica, quanto desiderio di operare avendo come obiettivo il Bene Comune".
Segnalati in agenda i quattro incontri con i candidati Sindaci.
Parlare di politica in chiesa. Potrebbe sembrare una provocazione, soprattutto in periodo di campagna elettorale. Invece è un modo per riflettere e un'opportunità per interrogarsi e per interrogare chi, in futuro, dovrebbe rappresentare l'intera città. Il mondo cattolico coglie l'occasione delle prossime elezioni comunali e regionali per esprimere l'esigenza di un voto consapevole, pensato, rispondente ai propri valori e al desiderio di "fare qualcosa di buono per il Bene Comune".
Quello di ieri sera è stato un incontro introduttivo. Con Don Mimmo Giannuzzi, parroco della Cattedrale di Acquaviva delle Fonti, si è discusso della dottrina sociale della Chiesa e dell'impegno politico dei cattolici. Un dibattito molto partecipato e caratterizzato da numerosi interventi. "Non basta essere un buon cristiano per essere un buon politico", affermava Giuseppe Lazzati, "un laico cristiano prestato alla politica", secondo le parole di don Mimmo Giannuzzi.
Quale può e deve essere l'impegno dei cattolici in politica? Ancora una volta è Lazzati a dare una risposta: "Costruire da cristiani la città dell'uomo a misura d'uomo".
"Non si può costruire, da cristiani, qualcosa senza un progetto. Non possiamo impegnarci in politica senza un progetto e questo comporta un dialogo tra diverse competenze. Occorre costruire anche con chi non la pensa come me. Occorre collaborazione. Il fine deve essere il bene di tutti, il Bene Comune. La politica è un impegno che dovrebbe valorizzare l'uomo nella sua dignità", ha sottolineato don Mimmo Giannuzzi.
Quattro le strade indicate ai cristiani per coniugare la loro fede con l'impegno politico, affinché il servizio svolto non diventi potere personale:
- "formazione, perché l'impegno politico sia avvertito come tale non solo in questo mese, ma sempre";
- "carità, capace di cambiare veramente l'uomo";
- "evangelizzazione e testimonianza",
- "unità politica, che non vuol dire unità partitica, quanto desiderio di operare avendo come obiettivo il Bene Comune".
Segnalati in agenda i quattro incontri con i candidati Sindaci.