Farmacia comunale, Colonna: “Ricapitalizzare la società o vendere la quota pubblica”

Il punto rimasto in sospeso dopo la discussione in consiglio

giovedì 14 agosto 2014 14.59
A cura di Francesco Mastromatteo
Cedere la quota sociale, la gestione o addirittura la titolarità della licenza della farmacia comunale di Parco San Giuliano?

Questo il dilemma che aveva monopolizzato il penultimo consiglio comunale prima della pausa estiva. Uno dei tanti punti all'ordine del giorno (un o.d.g. oggetto di diversi mutamenti di priorità, con annesse polemiche tra gli schieramenti) che aveva fatto passare in secondo piano gli altri. Eppure, alla ripresa dei lavori nell'ultima seduta, della questione non si era fatto più cenno, "oscurata" a sua volta da altri punti.

Il dibattito si era focalizzato sulla questione della partecipazione del comune alla società Faralta srl, che gestisce la farmacia comunale dal 2008, con una quota del 49% del capitale sociale di 100.000 euro, dopo un bando di gara del 2008, mentre l'ente detiene la maggioranza delle quote e la titolarità. Un investimento in perdita, secondo le opposizioni, a causa della cattiva gestione del socio di maggioranza, ovvero dell'amministrazione. Un'attività ricevuta gratuitamente dalla Regione che non ha reso quanto ci si aspettava, questa la replica della maggioranza, a causa dell'ubicazione periferica della farmacia in una zona priva di studi medici.

"L'amministrazione in questi anni è stata inerte – torna ad attaccare il consigliere Enzo Colonna, che sul tema si era espresso insieme ai colleghi Rosa Melodia e Lello Rella – non c'è stato nessun tentativo di rilancio e ci si è limitati a registrare le perdite. In particolare, abbiamo rimarcato l'esosità delle spese di gestione dovute al canone di locazione. Inoltre nessuna delle nostre proposte per il rilancio della farmacia è stata presa in considerazione".

Due i rilievi mossi dalle opposizioni alla posizione dell'amministrazione Stacca: l'interpretazione della legge che impedisce la ricapitalizzazione delle società partecipate e l'ipotesi di cedere anche la titolarità alla scadenza del contratto: "La norma – spiega Colonna – esclude dalla fattispecie le società con contratto di servizio, quale appunto è la farmacia comunale. In subordine, si può pensare di mettere all'asta la quota di partecipazione pubblica ma conservando la titolarità".

Quel che è certo , per ora, è il rinvio della decisione a data da destinarsi. Una decisione che le opposizioni contestano e inseriscono in una strategia più ampia che molto ha fatto discutere nel corso degli ultimi consigli comunali. "La maggioranza – conclude Colonna – stravolge l'ordine del giorno dei lavori a causa delle difficoltà interne, le stesse che hanno portato a procrastinare la questione della farmacia".