Fare il pane diventa un'attività agricola
La Coldiretti promuove diverse iniziative. Il parere del Presidente del Consorzio per la Tutela del Pane di Altamura
giovedì 30 settembre 2010
09.00
Dagli agricoltori direttamente ai consumatori. Il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha inserito, fra i beni oggetto delle attività agricole, anche la produzione di prodotti di panetteria freschi. Il Decreto dello stesso Ministero, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana – Serie Generale n. 212 del 10 settembre 2010, contiene l'elenco aggiornato dei cosiddetti "prodotti agricoli".
Il pane, dunque, viene considerato prodotto agricolo se ottenuto con farine derivanti dai cereali coltivati nell'azienda agricola. La Coldiretti, in seguito all'emanazione del provvedimento, ha promosso una serie di iniziative, come il mercato di "Campagna amica", finalizzate alla vendita di pane, panini, rustici prodotti direttamente dagli agricoltori.
"Dagli agricoltori - sottolinea l'Organizzazione degli imprenditori agricoli - potrà essere acquistato solo il pane fatto con il grano italiano coltivato nelle aziende, mentre oltre la metà di quello in vendita è ottenuto con farine straniere senza alcuna indicazione in etichetta". Pane Made in Italy al cento per cento, dunque. La novità, sempre per la Coldiretti, aiuterebbe a "recuperare l'utilizzo di ingredienti, tipologie di prodotti e tecniche di lavorazione tradizionali, altrimenti a rischio di estinzione".
Anche Michele Ragone, segretario della sede altamurana della Coldiretti, si mostra favorevole al Decreto: "Ci uniformiamo alle diverse iniziative promosse dalla Coldiretti a livello nazionale".
"Per produrre il pane occorre professionalità ed esperienza", commenta, invece, Giuseppe Barile, presidente del Consorzio per la Tutela del Pane di Altamura. Secondo Barile "gli agricoltori dovrebbero promuovere maggiormente una cultura del frumento. Il mercato altamurano è saturo. Ci sono 42 panifici e un'industria del pane. Far produrre il pane direttamente agli agricoltori creerebbe una concorrenza sleale a discapito dei consumatori".
Il pane, dunque, viene considerato prodotto agricolo se ottenuto con farine derivanti dai cereali coltivati nell'azienda agricola. La Coldiretti, in seguito all'emanazione del provvedimento, ha promosso una serie di iniziative, come il mercato di "Campagna amica", finalizzate alla vendita di pane, panini, rustici prodotti direttamente dagli agricoltori.
"Dagli agricoltori - sottolinea l'Organizzazione degli imprenditori agricoli - potrà essere acquistato solo il pane fatto con il grano italiano coltivato nelle aziende, mentre oltre la metà di quello in vendita è ottenuto con farine straniere senza alcuna indicazione in etichetta". Pane Made in Italy al cento per cento, dunque. La novità, sempre per la Coldiretti, aiuterebbe a "recuperare l'utilizzo di ingredienti, tipologie di prodotti e tecniche di lavorazione tradizionali, altrimenti a rischio di estinzione".
Anche Michele Ragone, segretario della sede altamurana della Coldiretti, si mostra favorevole al Decreto: "Ci uniformiamo alle diverse iniziative promosse dalla Coldiretti a livello nazionale".
"Per produrre il pane occorre professionalità ed esperienza", commenta, invece, Giuseppe Barile, presidente del Consorzio per la Tutela del Pane di Altamura. Secondo Barile "gli agricoltori dovrebbero promuovere maggiormente una cultura del frumento. Il mercato altamurano è saturo. Ci sono 42 panifici e un'industria del pane. Far produrre il pane direttamente agli agricoltori creerebbe una concorrenza sleale a discapito dei consumatori".