False lenticchie di Altamura in commercio
Denunciate due aziende altamurane
mercoledì 18 aprile 2018
9.49
Dovranno rispondere di frode in commercio due imprenditori altamurani denunciati dai carabinieri Forestali con l'accusa di aver messo sul mercato lenticchie riportanti la denominazione di "lenticchia di Altamura" senza che le stesse aziende produttrici fossero iscritte nel consorzio della neo-nata "Lenticchia di Altamura IGP" e certificate a norma di legge dall'istituito "Consorzio di tutela e valorizzazione" riconosciuto dal Mipaaf.
La frode è stata scoperta nell'ambito dei controlli per la sicurezza dei prodotti agroalimentari, sulla corretta tracciabilità ed etichettatura degli stessi e precisamente della "lenticchia di Altamura IGP".
Secondo quanto riferito dai militari, le confezioni dell'alimento sono risultate in contrasto alla denominazione protetta "Lenticchia di Altamura IGP" - registrata e tutelata dalla U.E. contro qualsiasi usurpazione, imitazione o evocazione, anche se la denominazione protetta è accompagnata da espressioni quali «genere», «tipo», «metodo», «alla maniera», «imitazione» o simili.
Infatti, l'uso di una denominazione similare a quella registrata dal marchio IGP consente di sfruttare, ai fini commerciali, la reputazione della denominazione ingannando di fatto il consumatore e danneggiando il consorzio.
Due imprenditori agricoli e titolari di altrettante aziende sono stati deferiti dai militari, diretti dal Capitano Palomba Giuliano, all'Autorità Giudiziari di Bari per frode nell'esercizio del commercio di prodotti alimentari.
La frode è stata scoperta nell'ambito dei controlli per la sicurezza dei prodotti agroalimentari, sulla corretta tracciabilità ed etichettatura degli stessi e precisamente della "lenticchia di Altamura IGP".
Secondo quanto riferito dai militari, le confezioni dell'alimento sono risultate in contrasto alla denominazione protetta "Lenticchia di Altamura IGP" - registrata e tutelata dalla U.E. contro qualsiasi usurpazione, imitazione o evocazione, anche se la denominazione protetta è accompagnata da espressioni quali «genere», «tipo», «metodo», «alla maniera», «imitazione» o simili.
Infatti, l'uso di una denominazione similare a quella registrata dal marchio IGP consente di sfruttare, ai fini commerciali, la reputazione della denominazione ingannando di fatto il consumatore e danneggiando il consorzio.
Due imprenditori agricoli e titolari di altrettante aziende sono stati deferiti dai militari, diretti dal Capitano Palomba Giuliano, all'Autorità Giudiziari di Bari per frode nell'esercizio del commercio di prodotti alimentari.