Fabbrica Natuzzi ad Altamura, firmato l'accordo
Per la cassa integrazione straordinaria
lunedì 23 gennaio 2023
19.10
Questo pomeriggio è stata firmata un'intesa tra Arpal Puglia, Comitato monitoraggio Sepac della Regione Puglia, Natuzzi Spa, Confindustria e sindacati con la quale si è concluso positivamente l'iter di esame congiunto in merito alla richiesta di cassa integrazioni guadagni straordinaria avanzata per la fabbrica di Altamura denominata Natuzzi-Graviscella.
La cassa integrazione interesserà complessivamente 449 addetti, per il periodo 14 Febbraio - 31 Dicembre 2023. Con l'accordo di oggi Natuzzi Spa conferma l'impegno a non aprire procedure di licenziamento collettivo, che non siano fondate sul principio della volontarietà e non opposizione da parte dei lavoratori.
Commento sindacale
"Nei prossimi giorni Cobas-Lp e Usb-Lp - affermano rispettivamente Felice Dileo e Pierpaolo Corallo - chiederanno l'apertura dei negoziati per la sottoscrizione del Contratto Collettivo Integrativo Aziendale, strumento che le stesse Organizzazioni sindacali ritengono indispensabile per il passaggio dalle vecchie politiche industriali in cui la Multinazionale del mobile imbottito focalizzava le sue strategie competitive prettamente sulla riduzione coatta dell'organico e del costo del lavoro ad una nuova fase fatta di valorizzazione delle Risorse umane e rispetto verso le collettività territoriali".
La cassa integrazione interesserà complessivamente 449 addetti, per il periodo 14 Febbraio - 31 Dicembre 2023. Con l'accordo di oggi Natuzzi Spa conferma l'impegno a non aprire procedure di licenziamento collettivo, che non siano fondate sul principio della volontarietà e non opposizione da parte dei lavoratori.
Commento sindacale
"Nei prossimi giorni Cobas-Lp e Usb-Lp - affermano rispettivamente Felice Dileo e Pierpaolo Corallo - chiederanno l'apertura dei negoziati per la sottoscrizione del Contratto Collettivo Integrativo Aziendale, strumento che le stesse Organizzazioni sindacali ritengono indispensabile per il passaggio dalle vecchie politiche industriali in cui la Multinazionale del mobile imbottito focalizzava le sue strategie competitive prettamente sulla riduzione coatta dell'organico e del costo del lavoro ad una nuova fase fatta di valorizzazione delle Risorse umane e rispetto verso le collettività territoriali".