Europa: Se ci sei batti un colpo
Riflessione del professore Pietro Pepe
sabato 28 gennaio 2017
Può apparire la solita battuta di una seduta spiritica ma è sicuramente una frase ad effetto e provocatoria, però fino ad un certo punto, se consideriamo gli avvenimenti dell'anno 2016.
Anzitutto l'uscita del Regno Unito (BREXIT) dalla Unione Europea ha dato una seria picconata al progetto di costruzione Europea, poi i MURI innalzati a CALAIS e la lunga rete di filo spinato per non far entrare i profughi ed i clandestini in Ungheria, che chiama in causa il Terrorismo Internazionale, stanno dividendo l'Europa, che inizia a vacillare.
Se non reagisce è possibile che il sogno Europeo vada in frantumi, specie se rinuncia ad essere un soggetto nella politica internazionale. La speranza è riposta nel nuovo Anno 2017 in occasione del 60 Anniversario dei Primi Trattati sottoscritti il 25 Marzo del 1957 a Roma da sei Paesi Fondatori (Belgio- Francia- Germania- Italia- Lussemburgo- Olanda) che assieme agli altri 21 Aderenti andranno a verificare la volontà politica del suo essere comunità e del suo rilancio Politico.
Non nascondo un certo pessimismo, anche perché, il 2017 coincide con una serie di appuntamenti legati a scadenze elettorali dal cui esito dipenderà il Futuro dell'Unione. Infatti si voterà per le elezioni politiche Generali in Francia, in Olanda, Germania e molto probabilmente anche in Italia; quello che, però, mi preoccupa particolarmente è il constatare l'ulteriore avanzamento di Movimenti xenofobi e Populisti, già presenti nelle elezioni locali. L'alimento principale è dato dalle perseveranti azioni terroristiche e dallo straordinario Flusso Migratorio che fino, ad oggi, non ha trovato una risposta unitaria da parte dell'Europa in quanto priva di una politica Estera. Sosteneva il francese Monnet "Le Nazioni Sovrane del passato non sono più il quadro in cui possano risolversi le questioni del presente".
Ma la minaccia più grave pendente sull'avvenire della Costruzione Europea arriva dalla nuova Realtà Politica mondiale purtroppo sottovalutata dalle Cancellerie Europee, che valorizza principalmente il ritorno della Guerra quale strumento per la risoluzione delle controversie, tra gli Stati, per'altro già utilizzato negli ultimi tempi con disinvoltura in alcune Regioni Mediorientali, come la Siria, l 'Iraq , la Turchia e sopratutto tollerato dai Nuovi Protagonisti della Politica Internazionale come l'Americano Trump, il Russo Putin e il Presidente Cinese He.
Va detto che l'Europa, purtroppo, in questi anni si è solo allargata a 27 Paesi, dal Portogallo alla Bulgaria, senza approfondire le ragioni dello stare insieme. Infatti il Punto debole è sempre lo stesso, l'Europa è nata come Comunità Economica e non Politica. Negli anni 50 fu operata, come è noto la scelta dei Piccoli Passi che speravamo, e ancora speriamo, ci avrebbe gradualmente condotto alla Integrazione Politica e a poter soprattutto disporre di una unica politica Estera e di difesa. La strada principale da percorrere rimane il varo di una Costituzione Europea che trasformi l'attuale modello Burocratico, attualmente al servizio della Grande Finanza in una entità politica attenta ai problemi e alle esigenze dei Cittadini Europei. Continuare a vivacchiare con l'attuale mercato Comune Europeo, con una complessa e pesante produzione legislativa non fa altro che far aumentare il clima Antieuropeista e favorire la condizione per una sua possibile disintegrazione.
Non vanno, dunque, sottovalutati i rischi presenti o potenziali e nello stesso tempo occorre tenere d'occhio le diplomazie nascoste negli obiettivi Politici, a cui puntano tutte le forse Antieuropee: Nazionalistiche, Xenofobe, Populiste ed i relativi mandanti, interessati alla divisione Europea. Sia l'Italia, dunque, a battere il primo colpo per fronteggiare le sfide di Politica Estera, in occasione di tali eventi celebrativi: ovviamente in coerenza con le sue consolidate alleanze come la NATO e l'Europa Unita. Per'altro , in questo anno 2017, l'Italia è chiamata ad esercitare un nuovo e prestigioso Ruolo nel consiglio di Sicurezza del l'O.N.U. e alla presidenza del G.7, che immagino sarà rivolto a recuperare i rapporti economici e di prossimità con la Russia, interrotti a causa delle sanzioni dell'Unione Europea per i suoi comportamenti antidemocratici verso la CRIMEA e contemporaneamente a ribadire la centralità del Mediterraneo nelle scelte future.
Per concludere, è di qualche giorno fa la notizia della riapertura dell'Ambasciata Italiana a Tripoli e della prima intesa tra la Libia e l'Italia contro il Traffico di migranti. Sia, dunque, di buon auspicio per il Futuro della Unione Europea questo primo risultato Politico per il 2017.
Prof. Pietro Pepe
Anzitutto l'uscita del Regno Unito (BREXIT) dalla Unione Europea ha dato una seria picconata al progetto di costruzione Europea, poi i MURI innalzati a CALAIS e la lunga rete di filo spinato per non far entrare i profughi ed i clandestini in Ungheria, che chiama in causa il Terrorismo Internazionale, stanno dividendo l'Europa, che inizia a vacillare.
Se non reagisce è possibile che il sogno Europeo vada in frantumi, specie se rinuncia ad essere un soggetto nella politica internazionale. La speranza è riposta nel nuovo Anno 2017 in occasione del 60 Anniversario dei Primi Trattati sottoscritti il 25 Marzo del 1957 a Roma da sei Paesi Fondatori (Belgio- Francia- Germania- Italia- Lussemburgo- Olanda) che assieme agli altri 21 Aderenti andranno a verificare la volontà politica del suo essere comunità e del suo rilancio Politico.
Non nascondo un certo pessimismo, anche perché, il 2017 coincide con una serie di appuntamenti legati a scadenze elettorali dal cui esito dipenderà il Futuro dell'Unione. Infatti si voterà per le elezioni politiche Generali in Francia, in Olanda, Germania e molto probabilmente anche in Italia; quello che, però, mi preoccupa particolarmente è il constatare l'ulteriore avanzamento di Movimenti xenofobi e Populisti, già presenti nelle elezioni locali. L'alimento principale è dato dalle perseveranti azioni terroristiche e dallo straordinario Flusso Migratorio che fino, ad oggi, non ha trovato una risposta unitaria da parte dell'Europa in quanto priva di una politica Estera. Sosteneva il francese Monnet "Le Nazioni Sovrane del passato non sono più il quadro in cui possano risolversi le questioni del presente".
Ma la minaccia più grave pendente sull'avvenire della Costruzione Europea arriva dalla nuova Realtà Politica mondiale purtroppo sottovalutata dalle Cancellerie Europee, che valorizza principalmente il ritorno della Guerra quale strumento per la risoluzione delle controversie, tra gli Stati, per'altro già utilizzato negli ultimi tempi con disinvoltura in alcune Regioni Mediorientali, come la Siria, l 'Iraq , la Turchia e sopratutto tollerato dai Nuovi Protagonisti della Politica Internazionale come l'Americano Trump, il Russo Putin e il Presidente Cinese He.
Va detto che l'Europa, purtroppo, in questi anni si è solo allargata a 27 Paesi, dal Portogallo alla Bulgaria, senza approfondire le ragioni dello stare insieme. Infatti il Punto debole è sempre lo stesso, l'Europa è nata come Comunità Economica e non Politica. Negli anni 50 fu operata, come è noto la scelta dei Piccoli Passi che speravamo, e ancora speriamo, ci avrebbe gradualmente condotto alla Integrazione Politica e a poter soprattutto disporre di una unica politica Estera e di difesa. La strada principale da percorrere rimane il varo di una Costituzione Europea che trasformi l'attuale modello Burocratico, attualmente al servizio della Grande Finanza in una entità politica attenta ai problemi e alle esigenze dei Cittadini Europei. Continuare a vivacchiare con l'attuale mercato Comune Europeo, con una complessa e pesante produzione legislativa non fa altro che far aumentare il clima Antieuropeista e favorire la condizione per una sua possibile disintegrazione.
Non vanno, dunque, sottovalutati i rischi presenti o potenziali e nello stesso tempo occorre tenere d'occhio le diplomazie nascoste negli obiettivi Politici, a cui puntano tutte le forse Antieuropee: Nazionalistiche, Xenofobe, Populiste ed i relativi mandanti, interessati alla divisione Europea. Sia l'Italia, dunque, a battere il primo colpo per fronteggiare le sfide di Politica Estera, in occasione di tali eventi celebrativi: ovviamente in coerenza con le sue consolidate alleanze come la NATO e l'Europa Unita. Per'altro , in questo anno 2017, l'Italia è chiamata ad esercitare un nuovo e prestigioso Ruolo nel consiglio di Sicurezza del l'O.N.U. e alla presidenza del G.7, che immagino sarà rivolto a recuperare i rapporti economici e di prossimità con la Russia, interrotti a causa delle sanzioni dell'Unione Europea per i suoi comportamenti antidemocratici verso la CRIMEA e contemporaneamente a ribadire la centralità del Mediterraneo nelle scelte future.
Per concludere, è di qualche giorno fa la notizia della riapertura dell'Ambasciata Italiana a Tripoli e della prima intesa tra la Libia e l'Italia contro il Traffico di migranti. Sia, dunque, di buon auspicio per il Futuro della Unione Europea questo primo risultato Politico per il 2017.
Prof. Pietro Pepe