Emergenza abitativa, come affrontare il problema?
Alcune proposte del consigliere Enzo Colonna. "Il Comune potrebbe affidare immobili comunali a famiglie in difficoltà"
mercoledì 20 marzo 2013
L'Amministrazione comunale sta procedendo con un censimento delle case popolari per verificare lo stato degli immobili e il loro utilizzo. Ma è una giusta risposta all'emergenza casa che si sta registrando in paese? Se lo chiede Enzo Colonna, consigliere comunale (Aria Fresca). La ricognizione degli alloggi assegnati viene piuttosto vista come un'azione "che la legge impone di fare in via ordinaria". Ma non risolutiva. "Passeranno mesi, anni, i cui esiti non andranno certo a vantaggio di chi vive la disperazione della perdita di un'abitazione". L'analisi del consigliere Colonna punta l'attenzione sullo IACP (istituto autonomo case popolari) che "da un paio d'anni si è dichiarato disponibile a realizzare alloggi di edilizia pubblica (da assegnare alle famiglie e alle persone con maggiori difficoltà economiche) per una volumetria di oltre 10mila metri cubi. Una volumetria ancora disponibile, risultante da una ricognizione delle aree già utilizzate a tale scopo (come quelle in via Carpentino)". Ma, secondo quanto afferma Enzo Colonna, il Comune non avrebbe risposto a questa opportunità. "Non ci sono alibi e giustificazioni, per nessuno, soprattutto per chi è al potere da anni: dobbiamo, nel giro di pochissime settimane, dar seguito alla disponibilità dell'Iacp".
Quali dunque le possibili soluzioni alla situazione drammatica vissuta da molte famiglie altamurane che stanno vivendo sulle proprie spalle l'esperienza dello sfratto?
Il consigliere propone innanzitutto una ricognizione, presso gli uffici dei servizi sociali, finalizzata a verificare il numero delle famiglie che vivono l'emergenza abitativa; a seguire, una ricognizione degli immobili urbani di proprietà comunale inutilizzati. E aggiunge: "Il Comune potrebbe affidare, in via transitoria, tali immobili alle famiglie in difficoltà anche prevedendo, ove siano necessari lavori di manutenzione o di adeguamento alle esigenze abitative, che siano i diretti interessati ad effettuare i lavori. Oppure, per i lavori, si potrebbero impegnare le persone che si sono candidate ai buoni lavoro comunali.
Quali dunque le possibili soluzioni alla situazione drammatica vissuta da molte famiglie altamurane che stanno vivendo sulle proprie spalle l'esperienza dello sfratto?
Il consigliere propone innanzitutto una ricognizione, presso gli uffici dei servizi sociali, finalizzata a verificare il numero delle famiglie che vivono l'emergenza abitativa; a seguire, una ricognizione degli immobili urbani di proprietà comunale inutilizzati. E aggiunge: "Il Comune potrebbe affidare, in via transitoria, tali immobili alle famiglie in difficoltà anche prevedendo, ove siano necessari lavori di manutenzione o di adeguamento alle esigenze abitative, che siano i diretti interessati ad effettuare i lavori. Oppure, per i lavori, si potrebbero impegnare le persone che si sono candidate ai buoni lavoro comunali.