Elezioni, i candidati discutono dei temi ambientali
Il primo incontro tra i sei sfidanti nella chiesa di S. Sabino
venerdì 15 maggio 2015
9.03
Come gestire acque, spazi verdi, rifiuti nell'Altamura che verrà?
Questi i temi discussi nel primo incontro pubblico, organizzato dalla diocesi presso la chiesa di San Sabino, a Fornello, che ha visto confrontarsi i sei aspiranti sindaci della città alla presenza di un numeroso e attento pubblico, in un clima di generale fair play solo a tratti rotto da scambi di accuse reciproche.
"Niente di ciò che è umano ci è estraneo, la politica è servizio per la città e la Chiesa non mendica nulla né cerca collateralismi, ma desidera solo veder trionfare il bene comune", questo il saluto del vescovo Giovanni Ricchiuti introducendo il dibattito, a sottolineare la forte partecipazione e attenzione del mondo cattolico locale alla competizione politica.
Dopo una breve autopresentazione dei candidati, introdotti da don Mimmo Natale, la prima domanda degli animatori della comunità religiosa è sul dissesto stradale, provocato soprattutto dall'acqua piovana, un tema al centro delle polemiche. Per Pietro Masi, la priorità è risolvere i problemi di via Cassano e via Colletta, "senza fare promesse su opere faraoniche, tagliano le spese inutili e mettendo al lavoro i giovani professionisti", aprendo anche i pozzi chiusi del centro storico. Secondo Francesco Fiore, occorre "una progettualità organica per una città a misura d'uomo", essendo le criticità frutto del modo con cui si è costruito negli ultimi 30 anni, mentre Luigi Lorusso sottolinea come "le casse comunali sono vuote e occorre reperire finanziamenti europei per le acque bianche". Antonello Stigliano sottolinea il "paradosso altamurano della siccità mentre quando piove i due compluvi cittadini si allagano", ribadendo la necessità di studiare un impianto di raccolta. Giacinto Forte promette una "smart city ideata da ingegneri e architetti della città", puntando il dito contro lo scandalo dei consorzi di bonifica, mentre Nico Dambrosio pone l'attenzione sulla "circonvallazione, ostacolo architettonico alla risoluzione del problema", superabile con il raddoppio della 96.
Secondo tema è quello dei siti turistici e degli spazi pubblici verdi, che Stigliano considera scarsi e vorrebbe aumentati ed attrezzati, in un'area concentrica attorno alla città; Forte ipotizza un "central park" che generi "finanza verde" recuperando e riqualificando aree abbandonate, mentre per Dambrosio si potrebbe recuperare spazio verde spostando le scuole fuori dal centro cittadino. Masi dice no a ulteriore cementificazione in nome della riqualificazione dell'esistente e della mobilità sostenibile, contro l'alto tasso di inquinamento e la pericolosità per chi va in bici, mentre Fiore, per cui "esistono limiti strutturali al verde", ricorda il campo profughi ed il Pulo abbandonati dalle precedenti amministrazioni ed i claustri "occupati dai privati". Lorusso replica contro quelli che ritiene "libri di favole e critiche facili", ricordando la rigenerazione urbana in atto grazie anche all'avanzo di bilancio e chiamando in causa la collaborazione del Parco e dei privati attraverso la perequazione urbanistica.
Ultimo argomento, che più scalda gli animi e mette in ombra il fair play tra i candidati, è quello sempre scottante dei rifiuti e delle conseguenze sulla salute dei cittadini. Per Lorusso la programmazione in materia deve essere fatta dallo Stato, mentre l'aumento delle patologie tumorali non dipende solo da questo fattore; Fiore accusa la classe dirigente di essere stata "compiacente" sul tema negli ultimi anni, mentre occorre puntare a ridurre o azzerare i rifiuti, facendoli diventare una risorsa. "Basta discariche ed inceneritori", dichiara Masi, per cui occorre cambiare stili di vita e attuare la strategia "rifiuti zero", per creare anche posti di lavoro; ipotesi non condivisa da Dambrosio per cui i costi aumenterebbero così come non è dimostrata la diretta correlazione con l'aumento di tumori. Per Forte il registro dei tumori resta una "pagina bianca" quando invece basterebbe chiedere ai medici di famiglia, e ricorda il caso di Grottelline, sito dimenticato dal piano paesaggistico regionale. Stigliano, infine, sottolinea l'importanza della raccolta porta a porta, prevista dal bando Consip, auspicando l'utilizzo sempre maggiore di prodotti sfusi e biodegradabili, e che i cittadini possano valutare la qualità del servizio.
Prossimo appuntamento, martedì 19 maggio alle ore 20.00 presso la Parrocchia del Sacro Cuore, dove si parlerà di sociale.
Questi i temi discussi nel primo incontro pubblico, organizzato dalla diocesi presso la chiesa di San Sabino, a Fornello, che ha visto confrontarsi i sei aspiranti sindaci della città alla presenza di un numeroso e attento pubblico, in un clima di generale fair play solo a tratti rotto da scambi di accuse reciproche.
"Niente di ciò che è umano ci è estraneo, la politica è servizio per la città e la Chiesa non mendica nulla né cerca collateralismi, ma desidera solo veder trionfare il bene comune", questo il saluto del vescovo Giovanni Ricchiuti introducendo il dibattito, a sottolineare la forte partecipazione e attenzione del mondo cattolico locale alla competizione politica.
Dopo una breve autopresentazione dei candidati, introdotti da don Mimmo Natale, la prima domanda degli animatori della comunità religiosa è sul dissesto stradale, provocato soprattutto dall'acqua piovana, un tema al centro delle polemiche. Per Pietro Masi, la priorità è risolvere i problemi di via Cassano e via Colletta, "senza fare promesse su opere faraoniche, tagliano le spese inutili e mettendo al lavoro i giovani professionisti", aprendo anche i pozzi chiusi del centro storico. Secondo Francesco Fiore, occorre "una progettualità organica per una città a misura d'uomo", essendo le criticità frutto del modo con cui si è costruito negli ultimi 30 anni, mentre Luigi Lorusso sottolinea come "le casse comunali sono vuote e occorre reperire finanziamenti europei per le acque bianche". Antonello Stigliano sottolinea il "paradosso altamurano della siccità mentre quando piove i due compluvi cittadini si allagano", ribadendo la necessità di studiare un impianto di raccolta. Giacinto Forte promette una "smart city ideata da ingegneri e architetti della città", puntando il dito contro lo scandalo dei consorzi di bonifica, mentre Nico Dambrosio pone l'attenzione sulla "circonvallazione, ostacolo architettonico alla risoluzione del problema", superabile con il raddoppio della 96.
Secondo tema è quello dei siti turistici e degli spazi pubblici verdi, che Stigliano considera scarsi e vorrebbe aumentati ed attrezzati, in un'area concentrica attorno alla città; Forte ipotizza un "central park" che generi "finanza verde" recuperando e riqualificando aree abbandonate, mentre per Dambrosio si potrebbe recuperare spazio verde spostando le scuole fuori dal centro cittadino. Masi dice no a ulteriore cementificazione in nome della riqualificazione dell'esistente e della mobilità sostenibile, contro l'alto tasso di inquinamento e la pericolosità per chi va in bici, mentre Fiore, per cui "esistono limiti strutturali al verde", ricorda il campo profughi ed il Pulo abbandonati dalle precedenti amministrazioni ed i claustri "occupati dai privati". Lorusso replica contro quelli che ritiene "libri di favole e critiche facili", ricordando la rigenerazione urbana in atto grazie anche all'avanzo di bilancio e chiamando in causa la collaborazione del Parco e dei privati attraverso la perequazione urbanistica.
Ultimo argomento, che più scalda gli animi e mette in ombra il fair play tra i candidati, è quello sempre scottante dei rifiuti e delle conseguenze sulla salute dei cittadini. Per Lorusso la programmazione in materia deve essere fatta dallo Stato, mentre l'aumento delle patologie tumorali non dipende solo da questo fattore; Fiore accusa la classe dirigente di essere stata "compiacente" sul tema negli ultimi anni, mentre occorre puntare a ridurre o azzerare i rifiuti, facendoli diventare una risorsa. "Basta discariche ed inceneritori", dichiara Masi, per cui occorre cambiare stili di vita e attuare la strategia "rifiuti zero", per creare anche posti di lavoro; ipotesi non condivisa da Dambrosio per cui i costi aumenterebbero così come non è dimostrata la diretta correlazione con l'aumento di tumori. Per Forte il registro dei tumori resta una "pagina bianca" quando invece basterebbe chiedere ai medici di famiglia, e ricorda il caso di Grottelline, sito dimenticato dal piano paesaggistico regionale. Stigliano, infine, sottolinea l'importanza della raccolta porta a porta, prevista dal bando Consip, auspicando l'utilizzo sempre maggiore di prodotti sfusi e biodegradabili, e che i cittadini possano valutare la qualità del servizio.
Prossimo appuntamento, martedì 19 maggio alle ore 20.00 presso la Parrocchia del Sacro Cuore, dove si parlerà di sociale.