Ecotassa, in Regione si cercano soluzioni per i Comuni inadempienti

Critiche da Legambiente

domenica 10 gennaio 2016
Inizio anno si torna a parlare di ecotassa, ovvero della stangata che sta per abbattersi su 42 comuni, tra cui Altamura e Gravina, rei di non aver raggiunto la soglia minima del 60% di raccolta differenziata e che ora si troveranno a pagare un ulteriore balzello, l'ecotassa appunto, pari a 25,00 euro a tonnellata di rifiuti indifferenziati. Tasse che potrebbero destabilizzare i bilanci comunali ma che ricadono direttamente sui cittadini chiamati a sborsare ulteriore denaro.

Né è consapevole l'assessore all'ambiente Domenico Santorsola il quale ha confermato che la Regione è alla ricerca di soluzioni per evitare che gli errori amministrativi cadano come l'ennesima mannaia sulla testa dei cittadini: "Sebbene sia nata come uno strumento per scoraggiare il conferimento dell'indifferenziato in discarica, l'ecotassa nel tempo è diventata un balzello. Sulla base delle tante istanze che arrivano dai territorio, senza tuttavia perdere di vista l'obiettivo di ridurre al massimo i conferimenti di indifferenziata, il governo regionale sta cercando una maniera per trasformare un meccanismo punitivo, come oggi viene percepita, in un sistema che premi le performance migliori".
Sebbene non ci sia nulla di ufficiale una delle proposte avanzate nella sede della Regione è quella di far pagare a tutti i Comuni quanto già dovuto per l'anno precedente, senza effettuare nuovi calcoli e applicare le nuove tariffe, in maniera tale da non appesantire ulteriormente le casse di quei Comuni che non hanno raggiunto gli obiettivi di legge di differenziata e neppure l'incremento del 5 per cento.
E non è tutto. L'assessorato regionale all'ambiente sta mettendo a punto una nuova normativa in materia di differenziata e riuso dei materiali oltre a programmare investimenti per la realizzazione di nuovi impianti dopo il via libera dal ministero dello Sviluppo economico e lo stanziamento di 47 milioni di euro per mettere a punto il nuovo ciclo dei rifiuti.

Proposte che tuttavia non convincono Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia il quale si è scagliato contro "il partito delle discariche".
"Nonostante i proclami e le dichiarazioni ad effetto si torna a discutere di un'ennesima rimodulazione dell'ecotassa che incentiverebbe lo smaltimento dei rifiuti urbani nelle discariche pugliesi ormai al collasso – attacca Tarantini - Infatti, nella nostra regione ben il 75% di essi viene interrato e, dai dati Ispra, emerge che la Puglia riceve nei suoi impianti oltre 420mila tonnellate di rifiuti provenienti da altre regioni. Paradossalmente l'ipotesi di rimodulazione da un lato sarebbe un riconoscimento incomprensibile per tutte quelle amministrazioni inadempienti, oltre 180, oggi ancora ferme a percentuali che non arrivano al 40% di raccolta differenziata, dall'altro rappresenterebbe una beffa per i Comuni ricicloni, esempi virtuosi in una regione carente di impianti per lo smaltimento dei rifiuti. Legambiente è contraria a qualunque ipotesi di rimodulazione dell'aliquota di ecotassa poiché l'unico modo per raggiungere gli obiettivi di legge per la raccolta differenziata, riducendo contemporaneamente lo smaltimento dei rifiuti in discarica, è il sistema di premialità/penalità che ha funzionato in molte regioni italiane".