Undici ore al Pronto soccorso, negli ospedali non c'è posto

È accaduto ad un anziano cardiopatico ed affetto da bronchite cronica. Trasportato a Triggiano dopo un'intera giornata

sabato 15 gennaio 2011 11.00
Ha dovuto attendere dalle 10.34 alle 21.30 per trovare posto in ospedale. È accaduto il 13 gennaio ad un 79enne di Gravina in Puglia, cardiopatico ed affetto da bronchite cronica. Giunto al Pronto soccorso di Altamura con richiesta di ricovero del medico curante, è rimasto qui per undici ore in attesa di trovare posto in qualcuno degli ospedali pugliesi, e non solo. Sono stati contattati i presidi di Gravina, Gioia del Colle, Triggiano, Terlizzi, Acquaviva, Trani, San Paolo e Policlinico di Bari, Matera, Barletta, Monopoli, Andria, Bisceglie, San Giovanni Rotondo, Taranto, Foggia, Cerignola e Molfetta. Tutti pieni. In serata, alle 21.30 circa, è stato finalmente trasferito da Altamura presso il reparto di pneumologia dell'ospedale di Triggiano, dove nel frattempo si era liberato un posto.

L'anziano, arrivato in ospedale come "codice giallo" (urgenza media), risultava cosciente e deambulante. Aveva bisogno di cure per problemi respiratori. Ad Altamura, tra l'altro, mancano i posti letto di Pneumologia. Sulla vicenda è intervenuto, ancora una volta, il comitato Sanitari Precari Altamurani. «ll taglio delle fabbriche della salute (ospedali), che giustifica il taglio del personale - scrive Domenico Cirasole, presidente del Comitato - non si è ancora verificato e già non vi sono posti letto per curare pazienti affetti da complicanze legate all'influenza».

«Pazienti anziani - continua Cirasole - con altre patologie, saturano Pronto soccorso e reparti ed è il collasso totale in tutta la Puglia. Impossibile trovare un posto letto in reparti di medicina, pneumologia per assistere e curare quella che non è ancora una pandemia influenzale! Cosa accadrà - si chiede - quando altri professionisti faranno le valigie a causa del mancato rinnovo dei contratti e come curare con 18 ospedali in meno?».

Per il direttore generale della Asl Ba Nicola Pansini, i motivi sono legati al periodo di criticità che tutti gli ospedali stanno attraversando a causa del vicino picco influenzale.