Dismissione e privatizzazione di beni patrimoniali pubblici
L'Ente Parco dell'Alta Murgia rivendica il diritto di prelazione. Gli immobili, un patrimonio da non perdere
sabato 23 ottobre 2010
17.00
Il vicepresidente del'Ente Parco dell'lta Murgia, Avv. Michele Di Lorenzo, ha inviato una nota al Presidente della Regione Puglia, ed agli Assessori Regionali istituzionalmente competenti, con la quale affronta l'argomento diffusamente trattato dal Consiglio Direttivo dell'Ente nella riunione del 17 settembre scorso, relativo alle dismissioni di beni patrimoniali pubblici in corso già da tempo nel territorio della nostra Regione ed al diritto di prelazione dell'Ente Parco previsto dalla legge n. 394/91 (legge quadro aree protette). Il suddetto argomento trattato nell'incontro, era già stato discusso dal Consiglio nelle passate sedute e da tempo gli uffici dell'Ente hanno richiesto informazioni alle Autorità Comunali e Regionali competenti, senza però ricevere risposte.
Di fondamentale importanza sarebbe recuperare tutti quegli immobili, ricadenti sul territorio del Parco dell'Alta Murgia che, se svalutati sul libero mercato, recuperati, costituirebbero un patrimonio di grande valore storico-paesaggistico. Si tratta infatti di masserie e terreni agricoli, ultime testimonianze dell'antica civiltà contadina, che possono essere valorizzati solo se mantenute di proprietà pubblica e destinati a progetti di recupero e gestione a fini di pubblica utilità.
Numerosi risultano gli immobili recuperabili come quello di "Monte di Pietà" in agro di Ruvo di Puglia, oppure le Case Cantoniere storiche dell'A.Q.P. site sul Canale Principale. Non di minore rilevanza è il deplorevole processo di privatizzazione dei residui beni ex Ersap avviato nell'ultimo decennio, facilitato da una serie di leggi regionali, che si sono rivelate più a tutela degli interessi, spesso speculativi, dei privati acquirenti di tali immobili, che del pubblico interesse.
Per quanto riguarda la gestione di beni di "Uso civico" c'è da rilevare che vige ancora una norma che rappresentò un vero colpo di spugna a favore degli occupatori abusivi di questi terreni. Sul tema del riordino e salvaguardia degli "Usi Civici", si assiste anche alla sostanziale inerzia delle istituzioni Comunali, a danno delle stesse comunità locali che di quei beni "condominiali" sono titolari.
Per la tutela e la valorizzazione di tale patrimonio l'Ente Parco ha inteso farsi parte attiva promuovendo una serie di iniziative e di progettualità che spaziano dalla partecipazione ai progetti di mobilità dolce, all'acquisizione, in gestione e/o acquisto in proprietà, di specifiche aree, alla suddivisione del territorio per aree di protezione effettuata nel Piano per il Parco. E' evidente che molto altro potrebbe essere realizzato con un'efficace collaborazione a livello interistituzionale attivando gli istituti previsti dall'ordinamento (Accordi di Programma ecc.).
Di fondamentale importanza sarebbe recuperare tutti quegli immobili, ricadenti sul territorio del Parco dell'Alta Murgia che, se svalutati sul libero mercato, recuperati, costituirebbero un patrimonio di grande valore storico-paesaggistico. Si tratta infatti di masserie e terreni agricoli, ultime testimonianze dell'antica civiltà contadina, che possono essere valorizzati solo se mantenute di proprietà pubblica e destinati a progetti di recupero e gestione a fini di pubblica utilità.
Numerosi risultano gli immobili recuperabili come quello di "Monte di Pietà" in agro di Ruvo di Puglia, oppure le Case Cantoniere storiche dell'A.Q.P. site sul Canale Principale. Non di minore rilevanza è il deplorevole processo di privatizzazione dei residui beni ex Ersap avviato nell'ultimo decennio, facilitato da una serie di leggi regionali, che si sono rivelate più a tutela degli interessi, spesso speculativi, dei privati acquirenti di tali immobili, che del pubblico interesse.
Per quanto riguarda la gestione di beni di "Uso civico" c'è da rilevare che vige ancora una norma che rappresentò un vero colpo di spugna a favore degli occupatori abusivi di questi terreni. Sul tema del riordino e salvaguardia degli "Usi Civici", si assiste anche alla sostanziale inerzia delle istituzioni Comunali, a danno delle stesse comunità locali che di quei beni "condominiali" sono titolari.
Per la tutela e la valorizzazione di tale patrimonio l'Ente Parco ha inteso farsi parte attiva promuovendo una serie di iniziative e di progettualità che spaziano dalla partecipazione ai progetti di mobilità dolce, all'acquisizione, in gestione e/o acquisto in proprietà, di specifiche aree, alla suddivisione del territorio per aree di protezione effettuata nel Piano per il Parco. E' evidente che molto altro potrebbe essere realizzato con un'efficace collaborazione a livello interistituzionale attivando gli istituti previsti dall'ordinamento (Accordi di Programma ecc.).