Discarica di Giovinazzo, le precisazioni dell'azienza
Daneco a disposizione della magistratura per procedere alla bonifica
sabato 7 maggio 2016
In merito al sequestro della discarica di Giovinazzo, gestita da Daneco Impianti, e disposto ieri dalla Procura di Bari, la Società precisa che il provvedimento è stato causato dal rilevamento di una pozza di acque di scolo che potrebbero contenere presenze inquinanti.
Daneco sottolinea, che sono stati apposti i sigilli alla discarica in via precauzionale, così come si evince anche dalla nota diffusa dalla Procura stessa, in cui emerge chiaramente come, in passato, la zona di San Pietro Pago sconti decenni di accumuli di rifiuti in cave trasformate in discariche abusive. Situazione che ha quindi inevitabilmente compromesso l'ambiente circostante.
In quest'area Daneco, che da sempre svolge la sua attività nel pieno rispetto delle norme vigenti, ha segnalato in diverse occasioni alle Autorità competenti la presenza di sostanze inquinanti, rendendosi disponibile, ove necessario, a procedere con la relativa bonifica.
Sia Daneco sia ARPA hanno poi provveduto, in questi anni, a effettuare le analisi periodiche delle acque di falda senza mai riscontrare sostanze inquinanti.
Ciò premesso, Daneco si è già resa disponibile con la Magistratura al fine di predisporre un piano di analisi per procedere quindi alle operazioni di bonifica.
Daneco sottolinea, che sono stati apposti i sigilli alla discarica in via precauzionale, così come si evince anche dalla nota diffusa dalla Procura stessa, in cui emerge chiaramente come, in passato, la zona di San Pietro Pago sconti decenni di accumuli di rifiuti in cave trasformate in discariche abusive. Situazione che ha quindi inevitabilmente compromesso l'ambiente circostante.
In quest'area Daneco, che da sempre svolge la sua attività nel pieno rispetto delle norme vigenti, ha segnalato in diverse occasioni alle Autorità competenti la presenza di sostanze inquinanti, rendendosi disponibile, ove necessario, a procedere con la relativa bonifica.
Sia Daneco sia ARPA hanno poi provveduto, in questi anni, a effettuare le analisi periodiche delle acque di falda senza mai riscontrare sostanze inquinanti.
Ciò premesso, Daneco si è già resa disponibile con la Magistratura al fine di predisporre un piano di analisi per procedere quindi alle operazioni di bonifica.