Discarica, Altamura ribadisce il suo no all'Ato
Intanto è emergenza rifiuti nel barese
giovedì 29 gennaio 2015
8.58
"Abbiamo ribadito fortemente il nostro no alla discarica, espresso all'unanimità dal consiglio comunale".
Il vicesindaco Mimmo Cappiello conferma quanto già comunicato dal consigliere Lillino Colonna in merito alla forte presa di posizione di Altamura in seno all'assemblea dell'Ato.
Nel corso dell'ultima riunione il rappresentante del comune ha depositato l'ordine del giorno approvato dall'assise cittadina per esprimere la netta contrarietà degli altamurani all'ipotesi che vede un'area della zona di via Carpentino tra le 28, su tutto il territorio provinciale, in cui potrebbe sorgere una nuova discarica:"Non è ammissibile che sia sempre Altamura a dover subire questa presenza. "Altamura ha ospitato una discarica per 30 anni, su questa vicenda abbiamo già dato", è l'argomento forte che tutti i rappresentanti istituzionali cittadini utilizzano per sbarrare la strada al progetto.
Un tema, quello dell'emergenza rifiuti nel barese, aggravatosi all'indomani della chiusura della discarica di Giovinazzo e del sequestro penale di quella di Trani. La provincia di Bari, quella che in Puglia produce la maggior quantità di rifiuti, è anche quella che oggi non ha nemmeno un impianto pubblico di riferimento: i rifiuti del sud barese vanno verso Brindisi, quelli di Bari città vengono al momento dirottati verso discariche per rifiuti speciali del tarantino. Una situazione che rischia di strozzare la raccolta della spazzatura e di far lievitare i costi per lo smaltimento in altri siti, di qui la necessità di procedere congiuntamente all'individuazione di una soluzione permanente per il recapito finale dei rifiuti da inserire nell'apposito Piano regionale, al fine di dare risposte concrete alle problematiche derivate dall'inattività delle discariche che finora hanno servito tutti i 41 comuni dell'area di Bari.
Il sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha scritto al governatore Nichi Vendola per chiedere una modifica del Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani che è organizzato in ambiti territoriali e che dunque presuppone che ciascun territorio abbia la sua discarica di riferimento: "L'emergenza - ha spiegato Decaro - la possiamo scongiurare solo impegnandoci a separare correttamente la spazzatura che produciamo e a rispettare i divieti e gli orari di conferimento". Lo stesso Decaro ha chiesto ai primi cittadini della provincia di emanare apposite ordinanze sindacali che vietano il conferimento dei rifiuti indifferenziati nei cassonetti durante la domenica e i giorni festivi. Una misura che potrebbe scongiurare il rischio di strade trasformate in pattumiere a cielo aperto.
Sono 28 i siti individuati dalla Provincia per una soluzione a lungo termine sul conferimento dei rifiuti. Tra quindici giorni l'elenco sarà più ristretto, ma, in ogni caso, per la realizzazione di una nuova discarica servirebbero almeno due anni tra autorizzazioni e progetti.
Il vicesindaco Mimmo Cappiello conferma quanto già comunicato dal consigliere Lillino Colonna in merito alla forte presa di posizione di Altamura in seno all'assemblea dell'Ato.
Nel corso dell'ultima riunione il rappresentante del comune ha depositato l'ordine del giorno approvato dall'assise cittadina per esprimere la netta contrarietà degli altamurani all'ipotesi che vede un'area della zona di via Carpentino tra le 28, su tutto il territorio provinciale, in cui potrebbe sorgere una nuova discarica:"Non è ammissibile che sia sempre Altamura a dover subire questa presenza. "Altamura ha ospitato una discarica per 30 anni, su questa vicenda abbiamo già dato", è l'argomento forte che tutti i rappresentanti istituzionali cittadini utilizzano per sbarrare la strada al progetto.
Un tema, quello dell'emergenza rifiuti nel barese, aggravatosi all'indomani della chiusura della discarica di Giovinazzo e del sequestro penale di quella di Trani. La provincia di Bari, quella che in Puglia produce la maggior quantità di rifiuti, è anche quella che oggi non ha nemmeno un impianto pubblico di riferimento: i rifiuti del sud barese vanno verso Brindisi, quelli di Bari città vengono al momento dirottati verso discariche per rifiuti speciali del tarantino. Una situazione che rischia di strozzare la raccolta della spazzatura e di far lievitare i costi per lo smaltimento in altri siti, di qui la necessità di procedere congiuntamente all'individuazione di una soluzione permanente per il recapito finale dei rifiuti da inserire nell'apposito Piano regionale, al fine di dare risposte concrete alle problematiche derivate dall'inattività delle discariche che finora hanno servito tutti i 41 comuni dell'area di Bari.
Il sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha scritto al governatore Nichi Vendola per chiedere una modifica del Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani che è organizzato in ambiti territoriali e che dunque presuppone che ciascun territorio abbia la sua discarica di riferimento: "L'emergenza - ha spiegato Decaro - la possiamo scongiurare solo impegnandoci a separare correttamente la spazzatura che produciamo e a rispettare i divieti e gli orari di conferimento". Lo stesso Decaro ha chiesto ai primi cittadini della provincia di emanare apposite ordinanze sindacali che vietano il conferimento dei rifiuti indifferenziati nei cassonetti durante la domenica e i giorni festivi. Una misura che potrebbe scongiurare il rischio di strade trasformate in pattumiere a cielo aperto.
Sono 28 i siti individuati dalla Provincia per una soluzione a lungo termine sul conferimento dei rifiuti. Tra quindici giorni l'elenco sarà più ristretto, ma, in ogni caso, per la realizzazione di una nuova discarica servirebbero almeno due anni tra autorizzazioni e progetti.