Discarica abusiva, per il governo non esiste
Continua il giallo del sito a rischio sanzione della Ue
domenica 21 dicembre 2014
09.04
"Una notizia decisamente positiva per il nostro territorio sul tema dei rifiuti".
Questo il commento dell'on. Liliana Ventricelli alla dichiarazione rilasciata dal ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti, durante l'audizione in Commissione Politiche Europee e Ambiente, in merito alla presunta discarica illegale di Altamura, oggetto delle attenzioni dell'Unione europea e inserita nella "lista nera" dell'Avvocato Generale della Commissione Europea Juliane Kokott, con richiesta di condanna dell'Italia a versare una somma forfettaria di 60 milioni di euro. Secondo Galetti, infatti, in realtà la discarica non esisterebbe, poichè ci sarebbe stato un errore di censimento.
"Sapere se questa discarica in realtà non esiste è motivo di tranquillità – dichiara la giovane parlamentare del Pd - anche se continueremo a vigiliare per chiudere definitivamente questa vicenda. La conferma dell'inesistenza di questa ulteriore discarica abusiva, ci spinge comunque a proseguire nella salvaguardia a tutela del nostro territorio, e ad approfondire presso la struttura tecnica il motivo di questo errore di censimento."
Lo scorso mese di settembre la Ventricelli aveva depositato una interrogazione parlamentare in merito al rischio sanzione per la discarica, dapprima localizzata in località Sgarrone, e poi Murgia Catena. Una dichiarazione, quella del titolare del dicastero all'Ambiente, che se da una parte tende a tranquillizzare la comunità, dall'altra aggiunge un altro tassello a quello che rappresenta un vero e proprio "giallo" locale.
La vicenda infatti inizia nel lontano giugno del 2008, quando gli uomini del Corpo Forestale di Matera accertavano che nelle campagne cittadine ai confini con la Puglia c'erano rifiuti abbandonati illecitamente, identificando il sito come località Sgarrone. Un'ubicazione che però, come si evince da una nota dello stesso Corpo di quattro anni più tardi, precisamente del 5 dicembre 2012, risultava errata.
Il 15 settembre scorso, diffusasi la notizia del rischio di sanzione europea, al fine di dirimere i dubbi sull'esatta ubicazione della discarica, veniva acquisita presso il tribunale di Matera l'eventuale informativa di reato in merito al caso, che risultava archiviato già nel 2009, pur non risultando alcuna notizia in merito agli enti amministrativi pugliesi. Nella stessa data, la Regione Puglia aveva chiesto all'assessorato all'ambiente di effettuare un sopralluogo nella zona corrispondente alla località Murgia Catena, sempre al confine tra le due regioni. Anche in quella zona, però, almeno apparentemente non risulterebbe nulla di strano.
Dopo l'esito negativo delle ricerche condotte dal comune, ed in attesa di risposte dagli organi provinciali, finora non disponibili, arriva ora il clamoroso responso del governo, mentre in città più d'uno continua a sostenere che in anni lontani, ben prima che si attivassero le indagini delle autorità preposte, il territorio altamurano fosse oggetto di sversamenti illeciti di rifiuti provenienti da lontano. Il mistero continua…
Questo il commento dell'on. Liliana Ventricelli alla dichiarazione rilasciata dal ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti, durante l'audizione in Commissione Politiche Europee e Ambiente, in merito alla presunta discarica illegale di Altamura, oggetto delle attenzioni dell'Unione europea e inserita nella "lista nera" dell'Avvocato Generale della Commissione Europea Juliane Kokott, con richiesta di condanna dell'Italia a versare una somma forfettaria di 60 milioni di euro. Secondo Galetti, infatti, in realtà la discarica non esisterebbe, poichè ci sarebbe stato un errore di censimento.
"Sapere se questa discarica in realtà non esiste è motivo di tranquillità – dichiara la giovane parlamentare del Pd - anche se continueremo a vigiliare per chiudere definitivamente questa vicenda. La conferma dell'inesistenza di questa ulteriore discarica abusiva, ci spinge comunque a proseguire nella salvaguardia a tutela del nostro territorio, e ad approfondire presso la struttura tecnica il motivo di questo errore di censimento."
Lo scorso mese di settembre la Ventricelli aveva depositato una interrogazione parlamentare in merito al rischio sanzione per la discarica, dapprima localizzata in località Sgarrone, e poi Murgia Catena. Una dichiarazione, quella del titolare del dicastero all'Ambiente, che se da una parte tende a tranquillizzare la comunità, dall'altra aggiunge un altro tassello a quello che rappresenta un vero e proprio "giallo" locale.
La vicenda infatti inizia nel lontano giugno del 2008, quando gli uomini del Corpo Forestale di Matera accertavano che nelle campagne cittadine ai confini con la Puglia c'erano rifiuti abbandonati illecitamente, identificando il sito come località Sgarrone. Un'ubicazione che però, come si evince da una nota dello stesso Corpo di quattro anni più tardi, precisamente del 5 dicembre 2012, risultava errata.
Il 15 settembre scorso, diffusasi la notizia del rischio di sanzione europea, al fine di dirimere i dubbi sull'esatta ubicazione della discarica, veniva acquisita presso il tribunale di Matera l'eventuale informativa di reato in merito al caso, che risultava archiviato già nel 2009, pur non risultando alcuna notizia in merito agli enti amministrativi pugliesi. Nella stessa data, la Regione Puglia aveva chiesto all'assessorato all'ambiente di effettuare un sopralluogo nella zona corrispondente alla località Murgia Catena, sempre al confine tra le due regioni. Anche in quella zona, però, almeno apparentemente non risulterebbe nulla di strano.
Dopo l'esito negativo delle ricerche condotte dal comune, ed in attesa di risposte dagli organi provinciali, finora non disponibili, arriva ora il clamoroso responso del governo, mentre in città più d'uno continua a sostenere che in anni lontani, ben prima che si attivassero le indagini delle autorità preposte, il territorio altamurano fosse oggetto di sversamenti illeciti di rifiuti provenienti da lontano. Il mistero continua…