Dimora del Barone: speranza per i giovani e riscatto del territorio
Inaugurata la struttura gestita dagli studenti del Majorana
venerdì 27 giugno 2014
11.40
Quando l'efficienza dello Stato si unisce alla capacità della scuola di essere protagonista dello sviluppo, l'economia criminale può tramutarsi in occasione di lavoro per giovani e speranza di riscatto per un territorio.
Questo il messaggio che arriva dalla riapertura e inaugurazione de «La dimora del Barone», albergo-masseria di Altamura, sequestrato alla criminalità locale e destinato, con una scelta senza precedenti, agli studenti dell'istituto alberghiero Majorana di Bari contrattualizzati dalla Cooperativa Majorana. Una cerimonia alla presenza di alte cariche istituzionali e militari, ma soprattutto dei ragazzi della scuola, che avranno la possibilità di fare formazione e avviamento professionale in un bene frutto di proventi illegali e rimasto chiuso per due anni a causa delle lungaggini burocratiche.
"Una scuola atipica - sottolinea la dirigente Paola Petruzzelli – con 1400 studenti divisi in quattro sedi e sette indirizzi, dove si produce anche la birra, venduta nel circuito Coop. Ci sono state difficoltà per il passaggio dal Tribunale alla cooperativa, ma siamo grati al Prefetto e alla dottoressa La Malfa per l'impegno che ha permesso oggi questa apertura". "Un risultato che dobbiamo alla lungimiranza della magistratura", sottolinea Franco Inglese, direttore dell'Ufficio scolastico regionale.
Ed è proprio il gesto forte del presidente della Sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Bari, Francesca La Malfa, che ha disposto l'affido in gestione dell'albergo sala ricevimenti senza aspettare la confisca definitiva, ad aver permesso l'inedito esperimento di riconversione del bene: "Privare la criminalità dei beni frutto del traffico di droga, dell'usura, è l'arma vincente dello Stato – dichiara il magistrato – ma assistiamo a un controsenso: finché sono gestiti dalla mafia, funzionano. Questa struttura era il mio cruccio, è stata chiusa per due anni, causando la disdetta delle prenotazioni e le proteste dei dipendenti. Ho visto come lavorano questi ragazzi, certi fatti sono un'offesa per il territorio".
"Una vittoria della cultura della legalità – è il commento del Prefetto Antonio Nunziante – e del lavoro sinergico di tutte le istituzioni, ma i protagonisti ora devono essere i giovani", elogiati anche dall'assessore al Diritto allo studio e formazione della Regione Puglia, Alba Sasso, mentre il sottosegretario al Lavoro Massimo Cassano, portando il saluto istituzionale del Governo, ringrazia le Forze dell'Ordine per l'impegno profuso sul territorio. Il sindaco Mario Stacca non rinuncia a una frecciata polemica: "Si tratta di beni sequestrati a criminali gravinesi anche se in territorio altamurano" mentre Alessandro Cobianchi referente di Libera, rassicura chi teme che "La dimora del Barone" possa diventare una nuova "Antica Masseria": "Sarà un'esperienza diversa, qui c'è la scuola e non un soggetto venuto da lontano".
"Da questa inaugurazione deve venire un messaggio di speranza – dichiara l'ex premier Massimo D'Alema -, le istituzioni non sono sorde ai bisogni dei giovani. La legge che permette il sequestro e la confisca dei beni alla criminalità fu una grande intuizione di Pio Latorre, ma la legge spesso è gestita con fatica, a causa dei ritardi della giustizia e della politica. Grazie al coraggio della magistratura e dell'intraprendenza della scuola, questa struttura potrà diventare un pezzo importante dell'economia e della cultura enogastronomica del territorio".
Al termine della cerimonia, gli ospiti hanno degustato prodotti e piatti tipici locali preparati dai ragazzi del Majorana.
Questo il messaggio che arriva dalla riapertura e inaugurazione de «La dimora del Barone», albergo-masseria di Altamura, sequestrato alla criminalità locale e destinato, con una scelta senza precedenti, agli studenti dell'istituto alberghiero Majorana di Bari contrattualizzati dalla Cooperativa Majorana. Una cerimonia alla presenza di alte cariche istituzionali e militari, ma soprattutto dei ragazzi della scuola, che avranno la possibilità di fare formazione e avviamento professionale in un bene frutto di proventi illegali e rimasto chiuso per due anni a causa delle lungaggini burocratiche.
"Una scuola atipica - sottolinea la dirigente Paola Petruzzelli – con 1400 studenti divisi in quattro sedi e sette indirizzi, dove si produce anche la birra, venduta nel circuito Coop. Ci sono state difficoltà per il passaggio dal Tribunale alla cooperativa, ma siamo grati al Prefetto e alla dottoressa La Malfa per l'impegno che ha permesso oggi questa apertura". "Un risultato che dobbiamo alla lungimiranza della magistratura", sottolinea Franco Inglese, direttore dell'Ufficio scolastico regionale.
Ed è proprio il gesto forte del presidente della Sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Bari, Francesca La Malfa, che ha disposto l'affido in gestione dell'albergo sala ricevimenti senza aspettare la confisca definitiva, ad aver permesso l'inedito esperimento di riconversione del bene: "Privare la criminalità dei beni frutto del traffico di droga, dell'usura, è l'arma vincente dello Stato – dichiara il magistrato – ma assistiamo a un controsenso: finché sono gestiti dalla mafia, funzionano. Questa struttura era il mio cruccio, è stata chiusa per due anni, causando la disdetta delle prenotazioni e le proteste dei dipendenti. Ho visto come lavorano questi ragazzi, certi fatti sono un'offesa per il territorio".
"Una vittoria della cultura della legalità – è il commento del Prefetto Antonio Nunziante – e del lavoro sinergico di tutte le istituzioni, ma i protagonisti ora devono essere i giovani", elogiati anche dall'assessore al Diritto allo studio e formazione della Regione Puglia, Alba Sasso, mentre il sottosegretario al Lavoro Massimo Cassano, portando il saluto istituzionale del Governo, ringrazia le Forze dell'Ordine per l'impegno profuso sul territorio. Il sindaco Mario Stacca non rinuncia a una frecciata polemica: "Si tratta di beni sequestrati a criminali gravinesi anche se in territorio altamurano" mentre Alessandro Cobianchi referente di Libera, rassicura chi teme che "La dimora del Barone" possa diventare una nuova "Antica Masseria": "Sarà un'esperienza diversa, qui c'è la scuola e non un soggetto venuto da lontano".
"Da questa inaugurazione deve venire un messaggio di speranza – dichiara l'ex premier Massimo D'Alema -, le istituzioni non sono sorde ai bisogni dei giovani. La legge che permette il sequestro e la confisca dei beni alla criminalità fu una grande intuizione di Pio Latorre, ma la legge spesso è gestita con fatica, a causa dei ritardi della giustizia e della politica. Grazie al coraggio della magistratura e dell'intraprendenza della scuola, questa struttura potrà diventare un pezzo importante dell'economia e della cultura enogastronomica del territorio".
Al termine della cerimonia, gli ospiti hanno degustato prodotti e piatti tipici locali preparati dai ragazzi del Majorana.