Deposito nucleare, i Comuni chiedono più tempo per le osservazioni
La richiesta al Governo e Parlamento da 11 sindaci di Puglia e Basilicata
sabato 30 gennaio 2021
Avere più tempo a disposizione per poter produrre le osservazioni atte a scongiurare la collocazione del deposito nazionale di scorie radioattive nei territorio di Puglia e Basilicata e istituire un gruppo congiunto di lavoro tra le due regioni.
A chiedere la proroga del termine ultimo per la presentazione delle obiezioni, sono stati gli undici sindaci dei comuni pugliesi e lucani, i cui territorio sono stati idonei dalla Cnapi, la carta dei potenziali siti destinati ad ospitare il deposito nazionale di scorie radioattive. In seguito all'incontro è stato prodotto un documento da sottoporre ai governi regionali di Puglia e Basilicata, ai parlamentari del territorio, al Presidente del Consiglio dei Ministri ed ai Ministri all'Ambiente ed allo Sviluppo economico. Il documento è stato siglato dai sindaci pugliesi Rosa Melodia per Altamura; Alesio Valente per Gravina, dal primo cittadino di Laterza Francesco Frigiola; e dai sindaci lucani Domenico Bennardi di Matera; Nicola Massimo Morea per Irsina; Viviana Cervellino di Genzano di Lucania; Fernando Teodoro Maria Scattone di Acerenza; Antonia Maria Fidanza di Oppido Lucano; Domenico Raffaele Tataranno di Bernalda; Piero Marrese di Montalbano Jonico e Vincenzo Zito, primo cittadino di Montescaglioso.
Nell'atto sottoscritto si richiamano le azioni messe in campo finora dal 5 gennaio (data in cui la Sogin a reso nota la mappa dei siti potenzialmente idonei ad ospitare il deposito), ribadendo la propria contrarietà alla possibile collocazione del sito di scorie nucleati sui territorio delle due regioni, poiché tale scelta "andrebbe a pregiudicare lo sviluppo e la crescita di territori legati da una comune vocazione agricola e culturale e sedi di siti di importanza comunitaria (SIC), Zone di protezione speciale (ZPS) e di siti riconosciuti Patrimonio Unesco, di Parchi nazionali e regionali, di zone di grande pregio ambientale, archeologico e agricolo".
Considerazioni che hanno determinato la scelta di una azione congiunta tra i territorio delle due regioni, anche perché- si legge nella nota dei sindaci appulo-lucani -è opportuno che "quale segno della massima espressione democratica e partecipativa, venga convocato un incontro alla presenza dei rappresentati di entrambe le Regioni, per l'avvio di un confronto attivo e costante, vista la continuità territoriale", in modo da dare ulteriore forza e sostegno alle misure già adottate sul piano istituzionale (vedi l'istituzione di una cabina di regia pugliese, a cura della Regione Puglia). Per ciò che riguarda i termini di consegna delle osservazioni, la richiesta dei sindaci è quella di prorogare fino a 120 giorni dal 5 gennaio il termine ultimo "sia in considerazione della complessità dei temi da approfondire", ma anche per consentire il necessario coinvolgimento del territorio nella discussione, e "alla luce delle vicende inerenti la costituzione di un nuovo Governo, che complicano il confronto tra livelli istituzionali differenti". Un invito ed una sollecitazione che i sindaci degli undici comuni di Puglia e Basilicata rivolgono ai parlamentari eletti nelle due regioni, al Ministro dell'Ambiente, a quello dello Sviluppo economico, ma anche alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
A chiedere la proroga del termine ultimo per la presentazione delle obiezioni, sono stati gli undici sindaci dei comuni pugliesi e lucani, i cui territorio sono stati idonei dalla Cnapi, la carta dei potenziali siti destinati ad ospitare il deposito nazionale di scorie radioattive. In seguito all'incontro è stato prodotto un documento da sottoporre ai governi regionali di Puglia e Basilicata, ai parlamentari del territorio, al Presidente del Consiglio dei Ministri ed ai Ministri all'Ambiente ed allo Sviluppo economico. Il documento è stato siglato dai sindaci pugliesi Rosa Melodia per Altamura; Alesio Valente per Gravina, dal primo cittadino di Laterza Francesco Frigiola; e dai sindaci lucani Domenico Bennardi di Matera; Nicola Massimo Morea per Irsina; Viviana Cervellino di Genzano di Lucania; Fernando Teodoro Maria Scattone di Acerenza; Antonia Maria Fidanza di Oppido Lucano; Domenico Raffaele Tataranno di Bernalda; Piero Marrese di Montalbano Jonico e Vincenzo Zito, primo cittadino di Montescaglioso.
Nell'atto sottoscritto si richiamano le azioni messe in campo finora dal 5 gennaio (data in cui la Sogin a reso nota la mappa dei siti potenzialmente idonei ad ospitare il deposito), ribadendo la propria contrarietà alla possibile collocazione del sito di scorie nucleati sui territorio delle due regioni, poiché tale scelta "andrebbe a pregiudicare lo sviluppo e la crescita di territori legati da una comune vocazione agricola e culturale e sedi di siti di importanza comunitaria (SIC), Zone di protezione speciale (ZPS) e di siti riconosciuti Patrimonio Unesco, di Parchi nazionali e regionali, di zone di grande pregio ambientale, archeologico e agricolo".
Considerazioni che hanno determinato la scelta di una azione congiunta tra i territorio delle due regioni, anche perché- si legge nella nota dei sindaci appulo-lucani -è opportuno che "quale segno della massima espressione democratica e partecipativa, venga convocato un incontro alla presenza dei rappresentati di entrambe le Regioni, per l'avvio di un confronto attivo e costante, vista la continuità territoriale", in modo da dare ulteriore forza e sostegno alle misure già adottate sul piano istituzionale (vedi l'istituzione di una cabina di regia pugliese, a cura della Regione Puglia). Per ciò che riguarda i termini di consegna delle osservazioni, la richiesta dei sindaci è quella di prorogare fino a 120 giorni dal 5 gennaio il termine ultimo "sia in considerazione della complessità dei temi da approfondire", ma anche per consentire il necessario coinvolgimento del territorio nella discussione, e "alla luce delle vicende inerenti la costituzione di un nuovo Governo, che complicano il confronto tra livelli istituzionali differenti". Un invito ed una sollecitazione che i sindaci degli undici comuni di Puglia e Basilicata rivolgono ai parlamentari eletti nelle due regioni, al Ministro dell'Ambiente, a quello dello Sviluppo economico, ma anche alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.