Dedicare un pezzo di città a Pier Paolo Pasolini
Approvata dal Comune la proposta del Movimento ORA
sabato 12 novembre 2016
Perché non dedicare a Pier Paolo Pasolini, uno degli uomini più brillanti del Novecento, un luogo di Altamura?
Questo è l'oggetto della proposta presentata in data 2 novembre 2016 dal Movimento culturale "Ora" a Palazzo di Città. La scelta dell'Associazione è ricaduta sul Pasolini in quanto emblema della cultura, incarnando l'essenza della conoscenza, distinguendosi dalla massa per la sua versatilità culturale, che ha fatto di Pasolini un poeta, scrittore e giornalista, regista, sceneggiatore, drammaturgo, pittore, romanziere, linguista, traduttore e saggista. Promotore tuttavia di una Cultura Identitaria, che esalta le peculiarità, perché "si vince, non se ci appropriamo dell'altro, ma se l'abisso che ci separa è colmato da una voce che nasce nel petto e che ci fa portare l'uno la croce dell'altro" e "l'amore vince nel momento in cui ci accorgiamo dell'irriducibile alterità dell'altro".
E' dunque per il profondo amore verso la Cultura e verso la valorizzazione delle diversità, in linea con i valori e gli ideali della Città di Altamura, che quest'ultima non poteva - secondo il Movimento - sottrarsi ad omaggiare uno dei più illuminati ed incisivi intellettuali italiani del secolo scorso, dedicandogli un toponimo a dir poco meritato.
Questo è l'oggetto della proposta presentata in data 2 novembre 2016 dal Movimento culturale "Ora" a Palazzo di Città. La scelta dell'Associazione è ricaduta sul Pasolini in quanto emblema della cultura, incarnando l'essenza della conoscenza, distinguendosi dalla massa per la sua versatilità culturale, che ha fatto di Pasolini un poeta, scrittore e giornalista, regista, sceneggiatore, drammaturgo, pittore, romanziere, linguista, traduttore e saggista. Promotore tuttavia di una Cultura Identitaria, che esalta le peculiarità, perché "si vince, non se ci appropriamo dell'altro, ma se l'abisso che ci separa è colmato da una voce che nasce nel petto e che ci fa portare l'uno la croce dell'altro" e "l'amore vince nel momento in cui ci accorgiamo dell'irriducibile alterità dell'altro".
E' dunque per il profondo amore verso la Cultura e verso la valorizzazione delle diversità, in linea con i valori e gli ideali della Città di Altamura, che quest'ultima non poteva - secondo il Movimento - sottrarsi ad omaggiare uno dei più illuminati ed incisivi intellettuali italiani del secolo scorso, dedicandogli un toponimo a dir poco meritato.