Crocifissi nelle aule, la Corte europea ribalta la sentenza del 2009
I giovani UDC Puglia si esprimono a riguardo. Michele Cornacchia: «Oggi più di allora siamo convinti che quella sentenza fosse ingiusta»
venerdì 25 marzo 2011
11.39
La Corte europea dei diritti dell'Uomo ha approvato il ricorso del Governo sull'esposizione del crocifisso nelle scuole pubbliche. La sentenza della Grand Chambre, con 15 voti a favore e due contrari, ha ribaltato quella del 3 novembre 2009 che aveva condannato l'Italia per violazione della libertà religiosa accogliendo il ricorso di Sole Lautsi, cittadina italiana di origine finlandese. I giudici hanno stabilito che non vi sono elementi che provino un'influenza dell'esposizione del crocifisso nelle aule sugli alunni.
Si esprime in proposito la sezione pugliese dei Giovani UDC: «Lo dicevamo nel 2009 e lo diciamo ancora più forte oggi: Uniti difenderemo il crocifisso. Questo era lo slogan che molti Giovani UDC utilizzavano quando la Corte europea dei diritti dell'Uomo di Strasburgo si pronunciava sull'affissione del crocifisso nelle scuole in questo modo: una violazione del diritto dei genitori a educare i figli secondo le loro convinzioni. Oggi siamo un popolo ancora più unito anche perché, grazie alla sentenza emessa dalla Grande Camera, pronunciata a Strasburgo, la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha messo la parola fine alla controversa vicenda del crocifisso nelle aule scolastiche».
Il coordinatore regionale dei Giovani UDC Puglia Michele Cornacchia si dice molto soddisfatto di questa sentenza: «Oggi più di allora siamo convinti che quella sentenza fosse ingiusta e che il Crocifisso sia un simbolo di unità e non di divisione, ma soprattutto crediamo fermamente che esso rappresenti un monito per l'umanità intera che oggi più che mai, divisa da guerre e disastri deve cercare di prendere ispirazione dalla Croce che vuole ricordarci che non è un sacrificio donarsi per il prossimo. Ed è da questa idea che i giovani impegnati in politica devono ripartire non dimenticando mai la lezione del Crocifisso, perché solo con questo spirito in comunione con quello dei nostri padri fondatori, potremo costruire un paese migliore, senza ingiustizie e senza divisioni».
Si esprime in proposito la sezione pugliese dei Giovani UDC: «Lo dicevamo nel 2009 e lo diciamo ancora più forte oggi: Uniti difenderemo il crocifisso. Questo era lo slogan che molti Giovani UDC utilizzavano quando la Corte europea dei diritti dell'Uomo di Strasburgo si pronunciava sull'affissione del crocifisso nelle scuole in questo modo: una violazione del diritto dei genitori a educare i figli secondo le loro convinzioni. Oggi siamo un popolo ancora più unito anche perché, grazie alla sentenza emessa dalla Grande Camera, pronunciata a Strasburgo, la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha messo la parola fine alla controversa vicenda del crocifisso nelle aule scolastiche».
Il coordinatore regionale dei Giovani UDC Puglia Michele Cornacchia si dice molto soddisfatto di questa sentenza: «Oggi più di allora siamo convinti che quella sentenza fosse ingiusta e che il Crocifisso sia un simbolo di unità e non di divisione, ma soprattutto crediamo fermamente che esso rappresenti un monito per l'umanità intera che oggi più che mai, divisa da guerre e disastri deve cercare di prendere ispirazione dalla Croce che vuole ricordarci che non è un sacrificio donarsi per il prossimo. Ed è da questa idea che i giovani impegnati in politica devono ripartire non dimenticando mai la lezione del Crocifisso, perché solo con questo spirito in comunione con quello dei nostri padri fondatori, potremo costruire un paese migliore, senza ingiustizie e senza divisioni».