Crisi idrica: il problema si acuisce
Puglia dipende molto da Basilicata e presenta opere incompiute
giovedì 27 febbraio 2025
9.39
La progressiva diminuzione delle riserve di acqua in Puglia hanno posto l'attenzione su un tema molto importante. La Puglia è in buona parte dipendente dagli invasi della Basilicata e presenta varie opere incompiute.
Il punto della situazione è stato fatto in Consiglio regionale dove si è costituita un'apposita commissione. Dai dati di Acquedotto Pugliese, si evidenzia "una situazione di deficit emergenziale che può tradursi in una situazione di grave emergenza per l'anno 2025 qualora non si agisca immediatamente con adeguate programmazioni per gli usi diversi dal consumo umano".
Tutte le fonti di approvvigionamento sono in sensibile riduzione, le sorgenti, rispetto ai valori medi del periodo di 4,663 l/s (litri al secondo) si attestano a fine gennaio sui 3.360 l/s . Per gli invasi si registrano 123 Mmc (milioni di metri cubi) al Sinni, contro i 208 Mmc della media del periodo, e 50 Mmc al Fortore contro i 166 Mmc media del periodo. Le azioni messe in campo da Aqp per affrontare la prossima stagione con tranquillità sono di vario genere: si va dalla applicazione delle restrizioni sulla pressione notturna, necessaria anche a ridurre le perdite, all'utilizzo sempre più accurato delle tecnologie di controllo, rilevamento perdite, modelli previsionali avanzati studiati con enti di ricerca e università.
Su un piano sistemico, Aqp è riuscito, negli anni, a ridurre il prelievo di acqua dall'ambiente. Dal 2009 al 2024 Aqp ha risparmiato un volume di 100 milioni di metri cubi di acqua e il budget idrico per il 2025 prevede un'ulteriore riduzione del prelievo di 10 milioni di metri cubi d'acqua dall'ambiente. Parallelamente si è ampliato il riuso in agricoltura, migliorato il servizio tramite riduzione perdite, distrettualizzazione e gestione pressione reti, si sono resi più interconnessi gli schemi idrici e diversificate le fonti, con accordi sia con le regioni fornitrici come la Basilicata sia sondando interconnessioni transfrontaliere con l'Albania.
Per affrontare in un quadro unitario le questioni idriche la Regione ha preparato una proposta di legge riguardante la "Disciplina regionale dell'utilizzo delle acque superficiali e sotterranee" che consente di disciplinare in maniera organica e puntuale la ricerca, l'estrazione e l'utilizzazione delle acque sotterranee, la derivazione e l'utilizzazione delle acque superficiali e che – non meno importante – consente di avere finalmente un quadro certo dei pozzi esistenti, anche attraverso la procedura di regolarizzazione in sanatoria.
Circa le opere incompiute, è noto che la Puglia è carente di sorgenti ma alcune opere infrastrutturali possono migliorare l'adduzione di acqua. Tra queste c'è la diga di Saglioccia, tra Altamura e Gravina, sebbene sin dalla sua realizzazione non sia mai stata canalizzata una goccia di acqua per le aree rurali circostanti.
Il punto della situazione è stato fatto in Consiglio regionale dove si è costituita un'apposita commissione. Dai dati di Acquedotto Pugliese, si evidenzia "una situazione di deficit emergenziale che può tradursi in una situazione di grave emergenza per l'anno 2025 qualora non si agisca immediatamente con adeguate programmazioni per gli usi diversi dal consumo umano".
Tutte le fonti di approvvigionamento sono in sensibile riduzione, le sorgenti, rispetto ai valori medi del periodo di 4,663 l/s (litri al secondo) si attestano a fine gennaio sui 3.360 l/s . Per gli invasi si registrano 123 Mmc (milioni di metri cubi) al Sinni, contro i 208 Mmc della media del periodo, e 50 Mmc al Fortore contro i 166 Mmc media del periodo. Le azioni messe in campo da Aqp per affrontare la prossima stagione con tranquillità sono di vario genere: si va dalla applicazione delle restrizioni sulla pressione notturna, necessaria anche a ridurre le perdite, all'utilizzo sempre più accurato delle tecnologie di controllo, rilevamento perdite, modelli previsionali avanzati studiati con enti di ricerca e università.
Su un piano sistemico, Aqp è riuscito, negli anni, a ridurre il prelievo di acqua dall'ambiente. Dal 2009 al 2024 Aqp ha risparmiato un volume di 100 milioni di metri cubi di acqua e il budget idrico per il 2025 prevede un'ulteriore riduzione del prelievo di 10 milioni di metri cubi d'acqua dall'ambiente. Parallelamente si è ampliato il riuso in agricoltura, migliorato il servizio tramite riduzione perdite, distrettualizzazione e gestione pressione reti, si sono resi più interconnessi gli schemi idrici e diversificate le fonti, con accordi sia con le regioni fornitrici come la Basilicata sia sondando interconnessioni transfrontaliere con l'Albania.
Per affrontare in un quadro unitario le questioni idriche la Regione ha preparato una proposta di legge riguardante la "Disciplina regionale dell'utilizzo delle acque superficiali e sotterranee" che consente di disciplinare in maniera organica e puntuale la ricerca, l'estrazione e l'utilizzazione delle acque sotterranee, la derivazione e l'utilizzazione delle acque superficiali e che – non meno importante – consente di avere finalmente un quadro certo dei pozzi esistenti, anche attraverso la procedura di regolarizzazione in sanatoria.
Circa le opere incompiute, è noto che la Puglia è carente di sorgenti ma alcune opere infrastrutturali possono migliorare l'adduzione di acqua. Tra queste c'è la diga di Saglioccia, tra Altamura e Gravina, sebbene sin dalla sua realizzazione non sia mai stata canalizzata una goccia di acqua per le aree rurali circostanti.