Crisi del mobile imbottito, botta e risposta fra Rifondazione Comunista e Sindaco di Altamura

Rifondazione Comunista chiede soluzioni all'Amministrazione comunale. Stacca: "Se questo è disinteresse..."

martedì 19 ottobre 2010 19.38
Dalla comparsa, sulle colonne della Gazzetta del Mezzogiorno, di un'intervista al patron del mobile imbottito, Pasquale Natuzzi, si è tornati nuovamente a parlare di crisi del settore e di eventuali responsabilità. In un comunicato stampa del Partito della Rifondazione Comunista - Federazione della Sinistra Altamura, si legge che "il Sindaco di Matera, pochi giorni fa, ha guidato la delegazione dell'Amministrazione comunale in trasferta a Monza per verificare personalmente le azioni concrete intraprese per difendere i livelli occupazionali. La Brianza, infatti, è un territorio con diverse analogie rispetto a quello murgiano, la specializzazione manifatturiera nella produzione di divani in primis".

"Il Sindaco di Altamura - continua la nota - non accortosi ancora dello stillicidio di posti di lavoro che sta colpendo la città, è interessato a tutt'altre vicende come giochi di potere, fronde interna e perenni rimpasti. Quindi, decide di riprovare a silurare il Presidente del Consiglio comunale per le gravi responsabilità che effettivamente ha, ma che condivide anche con il Sindaco e l'intero Centro-Destra locale".

«Non è un paradosso - si legge ancora - che sempre più imprenditori altamurani preferiscano ubicare i loro opifici in altri territori amministrati in modo più trasparente e valido. Solo per fare alcuni esempi, aziende come Meteora, Falegnameria F.lli Cornacchia, Incanto, Biscottificio Di Leo srl, Piquattro, ecc… si sono trasferiti già da tempo nella Zona industriale di Jesce a Matera. Mentre, dei 6 stabilimenti che Natuzzi contava ad Altamura (Softaly Patella, Softaly via Gravina, Softaly Univial, Divani e poltrone, ex Fial, Elle elle) attualmente non ne rimane alcuno. Ciò che più preoccupa, tuttavia, è l'aumento vertiginoso di lavoratori collocati in cassa integrazione e mobilità. Per non parlare di tutti quelli che vengono licenziati senza avere neanche la possibilità di accedere alle diverse tipologie di ammortizzatori sociali".

In seguito a queste dichiarazioni il partito di Rifondazione comunista chiede, concludendo, al sindaco Stacca di «impegnarsi seriamente nel cercare di trovare soluzioni ai gravi problemi economici e di crescente disoccupazione che attanagliano la città, oppure, qualora non fosse all'altezza, di rassegnare (non per scherzo) le dimissioni e permettere che Altamura abbia un'Amministrazione comunale degna di questo nome e garante della legalità ed efficienza. Elementi indispensabili per attrarre investimenti ed insediamenti produttivi».

La risposta del sindaco Mario Stacca non si è fatta attendere: "La sezione locale di Rifondazione Comunista dimostra di avere poca memoria e di confondersi facilmente", si legge nel suo comunicato, "è un'enorme falsità voler far credere che ci sia una fuga di imprenditori da Altamura a causa della criminalità organizzata. Le aziende a cui Rifondazione fa riferimento sono insediate in altri territori già dagli anni '80 e '90, ed allo stesso periodo risale la chiusura di altre aziende citate. Per verità storica: se in passato aziende altamurane hanno investito altrove è accaduto per la mancanza di aree o per volontà politiche. Come quelle scelte fatte - quando è stata forza di governo - proprio da Rifondazione Comunista che non ha riconosciuto a molte aziende locali i diritti acquisiti con gli Accordi di programma. Inoltre l'Amministrazione comunale non è affatto impegnata in giochi di potere o fronde interne ma continua a lavorare seriamente. L'esempio lampante: sono in corso i lavori di un appalto di quattro milioni di euro nella zona industriale per migliorare la viabilità e le infrastrutture trascurate per circa 30 anni dalle passate amministrazioni. Un intervento che non più tardi di alcuni mesi fa proprio Rifondazione ha elogiato".

"Per rinfrescare ulteriormente la memoria al suo rappresentante", continua il Sindaco, "ricordo che insieme ai sindaci dei Comuni delle province di Bari, Matera e Taranto ho sottoscritto un protocollo di intesa denominato La strategia della diversificazione che è stato trasmesso alle Regioni Puglia e Basilicata ed al governo e che pone a suo fondamento la necessità di guardare ad altri settori (agroalimentare, agroindustria, turismo) anziché solo al mobile imbottito ed al manifatturiero come unico settore trainante. Ovviamente non ci dimentichiamo del possibile rilancio del distretto del salotto. Infatti ho personalmente partecipato a Roma agli incontri per giungere all'Accordo di programma Murgia (06/07/2010) -  tra Regione Puglia, Regione Basilicata d'intesa con Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dello sviluppo economico, Ministero del Lavoro, Salute e politiche sociali, Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, Provincia di Taranto, Provincia di Bari, Provincia di Matera, Comuni, Agenzia nazionale per l'attrazione di investimenti e lo sviluppo d'impresa spa e Italia Lavoro spa – che ha per oggetto l'attuazione coordinata dell'intervento nell'area di crisi industriale della Murgia ad elevata specializzazione nel settore del mobile imbottito".

"Inoltre", conclude Stacca, "sul fronte lavoro è anche grazie all'intervento dei Comuni di Altamura e Santeramo e della Provincia se c'è stata la proroga di un anno della cassa integrazione ai lavoratori della Natuzzi. Se questo è disinteresse… cosa dovremmo dire del vuoto assoluto espresso da chi ci critica quando ha avuto responsabilità di governo?".