Coronavirus: distretto Murgia, unità speciale al lavoro

Per il monitoraggio dei pazienti domiciliati e di possibili sospetti

venerdì 22 maggio 2020 09.30
Da circa una settimana è al lavoro l'unità speciale di continuità assistenziale (Usca) per il distretto socio-sanitario di Altamura. Sette medici, in prevalenza giovani. La sede è presso il presidio territoriale di assistenza (Pta) in viale Regina Margherita. Un bacino di utenza di 140.000 residenti in cui sono compresi pure Gravina, Poggiorsini e Santeramo.

Nella provincia di Bari sono nove le Usca attivate per un totale di 72 medici, divisi tra medici di continuità assistenziale e liberi professionisti. L'obiettivo è il il monitoraggio e la presa in carico dei pazienti Covid e dei relativi contatti, per contenere la diffusione del contagio, e nello stesso tempo, ridurre l'afflusso negli ospedali. L'Usca si attiva su richiesta del medico di medicina generale o del pediatra.

Il personale è stato dotato di strumenti diagnostici, telefoni cellulari, e di uno zaino contenente saturimetro, termometro, misuratore di pressione, farmaci di urgenza e altri presidi necessari per garantire l'intervento.

"Per l'Usca di Altamura – dice Salvatore Loverre, da poco più di un mese direttore del distretto socio sanitario – abbiamo potuto riutilizzare una struttura prefabbricata già in dotazione che, con lievi modifiche e adeguamenti, è perfettamente in grado di rispondere agli impieghi e ai livelli di sicurezza previsti. Ora che la strategia di contrasto della pandemia si sta spostando progressivamente dagli ospedali al territorio, l'Usca è lo strumento migliore per gestire i pazienti Covid. La nostra unità speciale dovrà vigilare su un territorio vasto e un bacino d'utenza di 140mila residenti, con comuni popolosi come Altamura, Gravina e Santeramo, che al momento non presentano particolari criticità in rapporto al numero limitato di contagi, e uno più piccolo come Poggiorsini, quasi un'oasi che non è stata nemmeno sfiorata dal virus".