Contributo di bonifica, ricorso alla Corte dei conti
Presentato da Liberi Agricoltori
mercoledì 16 agosto 2023
09.00
L'associazione di categoria "Liberi Agricoltori" ha presentato un ricorso alla Procura della Corte dei Conti ritenendo "non dovuto" il contributo di bonifica 630 per opere irrigue e di miglioramento fondiario. Una vicenda che si protrae da molti anni.
Il settore primario (e non solo) chiede una riforma chiedendo che tale imposizione debba necessariamente essere commisurata ad un reale beneficio per i fondi e non soltanto come automatismo di una norma. Infatti le cartelle arrivano regolarmente, nonostante ripetute proteste.
Liberi Agricoltori sostiene: "La via dei ricorsi tributari, efficace sino ad oggi per la singola annualità, non garantisce l'inibizione alla emissione continua delle cartelle da parte del Consorzio di bonifica. E' necessario che si elimini il problema alla radice, per evitare che si continui a sperperare denaro pubblico senza servizio di manutenzione delle opere di bonifica". Si vuole far valere "la forza della legge, contro un modo di operare delle istituzioni a tutti i livelli della gerarchia amministrativa-politica, corrispondente ad indolenza e disobbedienza ai precetti di legge, confondendo l'obbligo alla contribuzione con una imposizione feudale".
Il settore primario (e non solo) chiede una riforma chiedendo che tale imposizione debba necessariamente essere commisurata ad un reale beneficio per i fondi e non soltanto come automatismo di una norma. Infatti le cartelle arrivano regolarmente, nonostante ripetute proteste.
Liberi Agricoltori sostiene: "La via dei ricorsi tributari, efficace sino ad oggi per la singola annualità, non garantisce l'inibizione alla emissione continua delle cartelle da parte del Consorzio di bonifica. E' necessario che si elimini il problema alla radice, per evitare che si continui a sperperare denaro pubblico senza servizio di manutenzione delle opere di bonifica". Si vuole far valere "la forza della legge, contro un modo di operare delle istituzioni a tutti i livelli della gerarchia amministrativa-politica, corrispondente ad indolenza e disobbedienza ai precetti di legge, confondendo l'obbligo alla contribuzione con una imposizione feudale".