La tutela dei lavoratori: il no alla "negoziazione" dei loro diritti

Comunicato stampa del Partito Rifondazione Comunista di Altamura

martedì 6 aprile 2010 11.53
Il Partito Rifondazione Comunista di Altamura si oppone alla "negoziazione" dei diritti dei lavoratori. Pubblichiamo, di seguito, un comunicato stampa inviatoci da Felice Dileo (RSU Natuzzi Jesce).

"NESSUN PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CI SALVERA'
Il Presidente della Repubblica, come aveva informalmente anticipato a Paolo Ferrero e Roberta Fantozzi, rispettivamente Segretario nazionale e Responsabile lavoro di Rifondazione Comunista, dopo che questi erano arrivati ad intraprendere lo sciopero della fame per sollecitare l'attenzione di Napolitano, non ha promulgato ed ha rinviato alle Camere la famosa Legge 1167-b riguardante l'arbitrato e conciliazione in materia di lavoro.
I tratti incostituzionali della stessa Legge erano stati rilevati da molti esperti giuslavoristi. La Costituzione italiana, infatti, prescrive di rimuovere gli ostacoli che, limitando di fatto l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana; il D.L. in questione, viceversa, non tiene conto della disuguaglianza che, di fatto, persiste tra datore e lavoratore al momento della stipula di un contratto d'assunzione. Ma non è l'unica contraddizione esistente nella stessa Legge dato che nega la possibilità di agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi, sostituendo l'arbitro al magistrato e senza la facoltà di poter impugnare il verdetto arbitrale qualora non lo si condividesse. E continuando, i giudici non sono più soggetti soltanto alla legge ma diventano anche soggetti alle clausole derogatorie sottoscritte tra l'imprenditore e il suo dipendente.
Ciò che maggiormente turba di questa vicenda è che un obbrobrio legislativo, come quello sopra descritto, ha incontrato il parere favorevole di CISL e UIL, disposte sempre più a negoziare i diritti dei lavoratori con l'istituzione di qualche nuovo potere burocratico in enti o commissioni bilaterali.
Tuttavia, c'è da scommettere che il Governo non demorderà nel suo intento: è facile immaginare che proporrà qualche lieve edulcorata al Disegno di Legge, raggirando le norme costituzionali e recependo i suggerimenti provenienti da quella parte dell'opposizione molto possibilista quando si tratta di facilitare i licenziamenti e ridurre i diritti dei lavoratori
Dunque, è importante soprattutto attivarsi affinché non si ripeta l'indifferenza mediatica e sociale riscontrata in quest'occasione e interrotta solo il 12 Marzo grazie allo sciopero indetto dalla CGIL, è necessario, poi, organizzarsi in un fronte ampio di lotta alla precarietà del lavoro utilizzando al meglio anche la via referendaria già intrapresa.

Felice Dileo
RSU Natuzzi Jesce"
Una decina di giorni fa, il Partito altamurano di Rifondazione Comunista aveva comunicato di non voler organizzare e partecipare a nessuna manifestazione di chiusura della campagna elettorale. Il motivo di tale decisione è stato "lo spirito non festoso, ma di profonda amarezza, che ha colpito tutto il Partito dopo aver appreso la notizia della morte di Andrea Regio lavoratore della Natuzzi presso lo stabilimento di Ginosa (Ta), suicidatosi, probabilmente, perchè stressato dalla possibilità di finire in Cassa integrazione e di non poter far fronte alle spese per mantenere se stesso e la propria famiglia". Rifondazione Comunista denuncia che "i casi come quello sopra citato, congiuntamente a tutte le morti bianche, sono la vera emergenza-sicurezza che colpisce inesorabilmente tutta la nostra penisola, non le demagogiche campagne xenofobe che promuove il nostro Governo centrale". Il Partito chiede, inoltre, al Presidente Pasquale Natuzzi, come a tutti gli imprenditori, "di assumersi le proprie responsabilità sociali e di non mettere a rischio i posti di lavoro dei suoi dipendenti solo per accrescere il già esoso profitto aziendale".