"Come se nulla fosse accaduto"
Il Tar sospende la sfiducia a Nicola Dambrosio. Le considerazioni dell'Italia dei Valori
mercoledì 15 dicembre 2010
12.57
«Ci troviamo innanzi ad un sistema politico che si alimenta, e in maniera automatica si ricompatta all'abbisogna». Così si esprimono Filippo Lemma e Giacinto Forte, rispettivamente coordinatore cittadino e provinciale dell'Italia dei Valori, in merito alla decisione del TAR di sospendere la mozione di sfiducia e la revoca della carica a Nicola Dambrosio, presidente del Consiglio comunale di Altamura.
«Tutto può accadere», scrivono. «Anche un improvvido scivolone istituzionale derivato da dichiarazioni in libera uscita, leggere e non meditate relative all'uccisione del boss Bartolo Dambrosio, rese da diversi soggetti istituzionali. In fondo di tanto si è trattato. Insomma, ci verrebbe da dire che il sindaco Stacca ha esagerato nell'accettare il muro contro muro con il Presidente del Consiglio. Con relative dimissioni di maniera, quasi immediatamente ritirate. Si è trattato di una gaffe che ha consegnato per settimane la nostra città all'attenzione della cronaca. Il suggerimento dell'On. Mantovano, rimasto inascoltato, ha dimostrato, in fondo, che questa vicenda doveva rimanere confinata nello steccato di una mera polemica politica cittadina».
L'IDV ritiene che sia mancato un vero e proprio confronto democratico come la convocazione di un Consiglio comunale monotematico sui temi di riferimento. «Il minimo che si potesse fare. Ma che non è stato fatto. La riflessione di fondo dell'intero tormentone politico-amministrativo è univoca ed inequivocabile. Dambrosio al suo posto è la metafora di una classe politica che si consegna mestamente all'autoconservazione delle posizioni conquistate. Le chiavi della Politica si consegnano metaforicamente ai gruppi economici che in questa città hanno conquistato ruoli e contesti istituzionali. Gli stessi che hanno messo su faraonici comitati ed un ingegnosa macchina del voto. Con numeri miracolosi. Tanto per usare un eufemismo. Organizzazione che in pochi mesi si è dissolta. Gli stessi che ambiscono al solito appalto di smaltimento dei rifiuti. Il grande business del momento. Ma in questa città non ci sono mai stati condizionamenti, si ripete in ogni dove».
E si aggiunge: «Ci verrebbe da dire che a tutto questo sembra non vi sia via d'uscita. La nostra città dovrebbe assistere ad una Politica fatta da maggioranza e Sindaco che vivono questa paradossale situazione da separati in casa con il Presidente del Consiglio Dambrosio. Dopo la farsa, ci toccherà assistere ad una sfibrante contrattazione su ogni aspetto da parte di queste fazioni presenti in maggioranza. Con un unico risultato. L'allontanamento dagli interessi della città. Come se nulla fosse accaduto. Appunto».
«Tutto può accadere», scrivono. «Anche un improvvido scivolone istituzionale derivato da dichiarazioni in libera uscita, leggere e non meditate relative all'uccisione del boss Bartolo Dambrosio, rese da diversi soggetti istituzionali. In fondo di tanto si è trattato. Insomma, ci verrebbe da dire che il sindaco Stacca ha esagerato nell'accettare il muro contro muro con il Presidente del Consiglio. Con relative dimissioni di maniera, quasi immediatamente ritirate. Si è trattato di una gaffe che ha consegnato per settimane la nostra città all'attenzione della cronaca. Il suggerimento dell'On. Mantovano, rimasto inascoltato, ha dimostrato, in fondo, che questa vicenda doveva rimanere confinata nello steccato di una mera polemica politica cittadina».
L'IDV ritiene che sia mancato un vero e proprio confronto democratico come la convocazione di un Consiglio comunale monotematico sui temi di riferimento. «Il minimo che si potesse fare. Ma che non è stato fatto. La riflessione di fondo dell'intero tormentone politico-amministrativo è univoca ed inequivocabile. Dambrosio al suo posto è la metafora di una classe politica che si consegna mestamente all'autoconservazione delle posizioni conquistate. Le chiavi della Politica si consegnano metaforicamente ai gruppi economici che in questa città hanno conquistato ruoli e contesti istituzionali. Gli stessi che hanno messo su faraonici comitati ed un ingegnosa macchina del voto. Con numeri miracolosi. Tanto per usare un eufemismo. Organizzazione che in pochi mesi si è dissolta. Gli stessi che ambiscono al solito appalto di smaltimento dei rifiuti. Il grande business del momento. Ma in questa città non ci sono mai stati condizionamenti, si ripete in ogni dove».
E si aggiunge: «Ci verrebbe da dire che a tutto questo sembra non vi sia via d'uscita. La nostra città dovrebbe assistere ad una Politica fatta da maggioranza e Sindaco che vivono questa paradossale situazione da separati in casa con il Presidente del Consiglio Dambrosio. Dopo la farsa, ci toccherà assistere ad una sfibrante contrattazione su ogni aspetto da parte di queste fazioni presenti in maggioranza. Con un unico risultato. L'allontanamento dagli interessi della città. Come se nulla fosse accaduto. Appunto».