Com’è nato l’Ospedale della Murgia
Il documento di Rifondazione Comunista, di R.d.B./U.S.B. e del gruppo “Salviamo la sanità murgiana”. Intanto il comitato S.p.A. non molla
mercoledì 15 dicembre 2010
12.56
È di qualche giorno fa la notizia dell'assegnazione dei 10 milioni di euro necessari al completamento dell'Ospedale della Murgia da parte della Giunta regionale. In un documento, Rifondazione Comunista, R.d.B./U.S.B. e il gruppo "Salviamo la sanità murgiana" riassumono la storia della struttura ospedaliera.
«Una breve storia di come è nato quell'ospedale - scrivono - è necessaria, per non dimenticare. Sorvoliamo tutto il dibattito che c'è stato tra metà anni '80 e inizio anni '90, le due comunità di Altamura e Gravina che si laceravano per il bieco campanilismo. Il progetto fu realizzato dal direttore generale, il primo della ex BA3, Antonino Giannone, nell'estate del '96, utilizzando l'art. 20 della legge 67/1988 (legge finanziaria). Il successivo direttore Giuseppe Loizzo ne bandì l'appalto nel '97, che fu aggiudicato all'impresa "Giovannini e Micheli" con un ribasso del 37%, che da alcuni tecnici e da noi sindacato RdB fu considerato anomalo, tant'è che i lavori iniziarono il 22 luglio di quell'anno, ma quel lotto, definito funzionante, non fu consegnato come da capitolato due anni dopo, ma bensì sette anni dopo. Ci furono varianti, interruzioni dei lavori, contenziosi e pare fallimento dell'impresa, con la conseguenza che quel 1° lotto è molto disastrato. Oggi al visitatore appare in uno stato pietoso e sembra costruito 30 anni fa, con pavimenti e porte scadenti e infiltrazione di acqua, con approvazione e plauso di chi ha fatto il collaudo. Quel direttore Loizzo aveva promesso di consegnarlo in due anni ed aveva detto che avrebbe costruito la nuova sede amministrativa in un anno».
«Il 2° lotto - proseguono - viene bandito dal direttore Tommaso Moretti e l'appalto viene aggiudicato al "Consorzio Stabile Goliath di Bari". I lavori iniziano a metà dicembre del 2004, con tempi previsti per la consegna a 390 giorni, che vengono rispettati. Il 3° lotto viene bandito a gennaio 2008 dal direttore Lea Cosentino, fresca di nomina alla ASLBA. I fondi vengono assegnati dall'allora ministro della salute Livia Turco per la "Realizzazione piastra servizi del nuovo ospedale della Murgia ed acquisto attrezzature per completamento dell'opera". Diverse sono state le date annunciate per l'apertura di quella struttura, alcuni politici del territorio hanno atteso ansimanti e trepidanti di tagliare il nastro. Ricordiamo uno degli ultimi incontri, il 10 settembre 2009, alla presenza del prof. Fiore, dei Sindaci e dei vertici della ASL fu annunciata l'apertura per l'inizio del 2011».
«Questa - si sottolinea nel documento - è la storia di ieri. Quella di oggi. Dal volantino del sindacato RdB del 31.08.10, "l'assessore ha dichiarato che quel progetto era sbagliato e quelle economie (rivenienti dalle gare di appalto che dovevano finanziare l'acquisto delle attrezzature e delle suppellettili) non ci sono più. Le nostre perplessità "quanto tempo ci vorrà per ottenere tramite l'art. 20 quei 10 milioni per le attrezzature?", "Proponiamo al Sindaco un consiglio comunale monotematico". Il consiglio approva come o.d.g. "le nostre proposte" di "salviamo la sanità murgiana" che sono 7 consegnate il 16.11.10. Il Direttore Generale dopo le nostre segnalazioni sugli strumenti abbandonati da 5 anni, manda una nota e chiede ai dirigenti di presidio una relazione. In quell'incontro abbiamo denunciato gli sprechi, come i fitti passivi (ci sono sedi come la ex direzione generale e quella di via Zola semivuote e si proroga il fitto della sede della direzione medica ospedaliera), i circa 40.000 € dati come indennità a direttori di dipartimenti che non esistono, i 14.000 € dati ai dirigenti di strutture semplici che non hanno nemmeno un "buco" dove lavorare. Chi ha valutato cosa, abbiamo chiesto all'assessore? Le nostre perplessità».
«Il clima è elettorale, da destra a sinistra ci si affanna a prendersi i meriti, che non ci sono. C'è di mezzo una comunità offesa e vilipesa che da più di 13 anni aspetta, merita rispetto. Siamo arciconvinti che al di là dell'ennesimo proclama della data di apertura a primavera prossima, quell'ospedale non si aprirà prima del 2013. Per motivi tecnici (lavori di raccordo dei tre lotti), organizzativi (appalti da bandire, un'organizzazione per il trasferimento dei tre plessi che non c'è), per motivi di logica (se il Miulli ci ha impiegato un anno, Matera due, non ci pare che siamo più bravi di loro).Continuiamo ed essere preoccupati per l'apertura senza le sei specialistiche richieste, che l'accordo di programma sulla sanità, tra Puglia e Basilicata, allontana sempre di più, come abbiamo già detto. Un'apertura a "spezzatino" ovvero prima il laboratorio e la farmacia e poi altri servizi, sarebbe come trasferire il proprio domicilio cominciando dalla stanza da letto e poi dopo mesi trasferire la cucina e così via».
Nel documento si accenna alla mancate proroghe degli assunti a tempo, che daranno «non pochi problemi e metteranno a rischio i LEA. Prendiamo atto dell'impegno dell'assessore a fare proroghe nelle aree di emergenza e trovare soluzioni per i contratti anomali che durano da anni, ma si può usare lo strumento della richiesta di deroga previsto dal piano di rientro. Che i 10 milioni siano stati assegnati dal bilancio regionale, ci conforta e stimola a vigilare, a batterci affinché quell'ospedale si apra per soddisfare i bisogni tutti della comunità».
Intanto continua la lotta del Comitato S.p.A. (Sanitari Precari Altamurani), che fa sapere, tramite una nota, di voler «costantemente sensibilizzare i consiglieri regionali con un volantinaggio nei pressi del Palazzo della Regione, in particolar modo nei giorni 27-28-29 dicembre, date nelle quali sarà discusso e approvato il bilancio». Chiederà, inoltre, «di incontrare tutti i capigruppo del Consiglio regionale, affinché si faccia chiarezza e si provveda a dare stabilità alla sanità pugliese ed ai professionisti sanitari precari».
«All'incontro organizzato dai precari previsto per sabato 11 dicembre ad Altamura presso la sala Tommaso Fiore - scrive Domenico Cirasole, presidente del Comitato S.p.A. - erano state invitate tutte le forze politiche ed istituzionali, e la dirigenza delle ASL, affinché si facesse chiarezza sul futuro dei sanitari precari (medici, infermieri, tecnici) e sulle conseguenze gravose delle scelte attuate. L'unico presente all'incontro era il consigliere regionale di Sel Michele Ventricelli, nonostante fossero stati invitati (via e-mail) tutti i consiglieri regionali e comunali di Altamura (con deposito dell'invito presso l'ufficio protocollo del Comune di Altamura), nonché il direttore generale Nicola Pansini, il direttore sanitario A. Calasso ed il direttore amministrativo F. Defilippis (via fax). Dunque, tutti assenti, questo fa intendere la poca attenzione alle problematiche dei precari e alle conseguenze che i cittadini subiranno».
«Una breve storia di come è nato quell'ospedale - scrivono - è necessaria, per non dimenticare. Sorvoliamo tutto il dibattito che c'è stato tra metà anni '80 e inizio anni '90, le due comunità di Altamura e Gravina che si laceravano per il bieco campanilismo. Il progetto fu realizzato dal direttore generale, il primo della ex BA3, Antonino Giannone, nell'estate del '96, utilizzando l'art. 20 della legge 67/1988 (legge finanziaria). Il successivo direttore Giuseppe Loizzo ne bandì l'appalto nel '97, che fu aggiudicato all'impresa "Giovannini e Micheli" con un ribasso del 37%, che da alcuni tecnici e da noi sindacato RdB fu considerato anomalo, tant'è che i lavori iniziarono il 22 luglio di quell'anno, ma quel lotto, definito funzionante, non fu consegnato come da capitolato due anni dopo, ma bensì sette anni dopo. Ci furono varianti, interruzioni dei lavori, contenziosi e pare fallimento dell'impresa, con la conseguenza che quel 1° lotto è molto disastrato. Oggi al visitatore appare in uno stato pietoso e sembra costruito 30 anni fa, con pavimenti e porte scadenti e infiltrazione di acqua, con approvazione e plauso di chi ha fatto il collaudo. Quel direttore Loizzo aveva promesso di consegnarlo in due anni ed aveva detto che avrebbe costruito la nuova sede amministrativa in un anno».
«Il 2° lotto - proseguono - viene bandito dal direttore Tommaso Moretti e l'appalto viene aggiudicato al "Consorzio Stabile Goliath di Bari". I lavori iniziano a metà dicembre del 2004, con tempi previsti per la consegna a 390 giorni, che vengono rispettati. Il 3° lotto viene bandito a gennaio 2008 dal direttore Lea Cosentino, fresca di nomina alla ASLBA. I fondi vengono assegnati dall'allora ministro della salute Livia Turco per la "Realizzazione piastra servizi del nuovo ospedale della Murgia ed acquisto attrezzature per completamento dell'opera". Diverse sono state le date annunciate per l'apertura di quella struttura, alcuni politici del territorio hanno atteso ansimanti e trepidanti di tagliare il nastro. Ricordiamo uno degli ultimi incontri, il 10 settembre 2009, alla presenza del prof. Fiore, dei Sindaci e dei vertici della ASL fu annunciata l'apertura per l'inizio del 2011».
«Questa - si sottolinea nel documento - è la storia di ieri. Quella di oggi. Dal volantino del sindacato RdB del 31.08.10, "l'assessore ha dichiarato che quel progetto era sbagliato e quelle economie (rivenienti dalle gare di appalto che dovevano finanziare l'acquisto delle attrezzature e delle suppellettili) non ci sono più. Le nostre perplessità "quanto tempo ci vorrà per ottenere tramite l'art. 20 quei 10 milioni per le attrezzature?", "Proponiamo al Sindaco un consiglio comunale monotematico". Il consiglio approva come o.d.g. "le nostre proposte" di "salviamo la sanità murgiana" che sono 7 consegnate il 16.11.10. Il Direttore Generale dopo le nostre segnalazioni sugli strumenti abbandonati da 5 anni, manda una nota e chiede ai dirigenti di presidio una relazione. In quell'incontro abbiamo denunciato gli sprechi, come i fitti passivi (ci sono sedi come la ex direzione generale e quella di via Zola semivuote e si proroga il fitto della sede della direzione medica ospedaliera), i circa 40.000 € dati come indennità a direttori di dipartimenti che non esistono, i 14.000 € dati ai dirigenti di strutture semplici che non hanno nemmeno un "buco" dove lavorare. Chi ha valutato cosa, abbiamo chiesto all'assessore? Le nostre perplessità».
«Il clima è elettorale, da destra a sinistra ci si affanna a prendersi i meriti, che non ci sono. C'è di mezzo una comunità offesa e vilipesa che da più di 13 anni aspetta, merita rispetto. Siamo arciconvinti che al di là dell'ennesimo proclama della data di apertura a primavera prossima, quell'ospedale non si aprirà prima del 2013. Per motivi tecnici (lavori di raccordo dei tre lotti), organizzativi (appalti da bandire, un'organizzazione per il trasferimento dei tre plessi che non c'è), per motivi di logica (se il Miulli ci ha impiegato un anno, Matera due, non ci pare che siamo più bravi di loro).Continuiamo ed essere preoccupati per l'apertura senza le sei specialistiche richieste, che l'accordo di programma sulla sanità, tra Puglia e Basilicata, allontana sempre di più, come abbiamo già detto. Un'apertura a "spezzatino" ovvero prima il laboratorio e la farmacia e poi altri servizi, sarebbe come trasferire il proprio domicilio cominciando dalla stanza da letto e poi dopo mesi trasferire la cucina e così via».
Nel documento si accenna alla mancate proroghe degli assunti a tempo, che daranno «non pochi problemi e metteranno a rischio i LEA. Prendiamo atto dell'impegno dell'assessore a fare proroghe nelle aree di emergenza e trovare soluzioni per i contratti anomali che durano da anni, ma si può usare lo strumento della richiesta di deroga previsto dal piano di rientro. Che i 10 milioni siano stati assegnati dal bilancio regionale, ci conforta e stimola a vigilare, a batterci affinché quell'ospedale si apra per soddisfare i bisogni tutti della comunità».
Intanto continua la lotta del Comitato S.p.A. (Sanitari Precari Altamurani), che fa sapere, tramite una nota, di voler «costantemente sensibilizzare i consiglieri regionali con un volantinaggio nei pressi del Palazzo della Regione, in particolar modo nei giorni 27-28-29 dicembre, date nelle quali sarà discusso e approvato il bilancio». Chiederà, inoltre, «di incontrare tutti i capigruppo del Consiglio regionale, affinché si faccia chiarezza e si provveda a dare stabilità alla sanità pugliese ed ai professionisti sanitari precari».
«All'incontro organizzato dai precari previsto per sabato 11 dicembre ad Altamura presso la sala Tommaso Fiore - scrive Domenico Cirasole, presidente del Comitato S.p.A. - erano state invitate tutte le forze politiche ed istituzionali, e la dirigenza delle ASL, affinché si facesse chiarezza sul futuro dei sanitari precari (medici, infermieri, tecnici) e sulle conseguenze gravose delle scelte attuate. L'unico presente all'incontro era il consigliere regionale di Sel Michele Ventricelli, nonostante fossero stati invitati (via e-mail) tutti i consiglieri regionali e comunali di Altamura (con deposito dell'invito presso l'ufficio protocollo del Comune di Altamura), nonché il direttore generale Nicola Pansini, il direttore sanitario A. Calasso ed il direttore amministrativo F. Defilippis (via fax). Dunque, tutti assenti, questo fa intendere la poca attenzione alle problematiche dei precari e alle conseguenze che i cittadini subiranno».