Cittadini presentano reclamo contro legge elettorale

Anche ad Altamura l'iniziativa del coordinamento per democrazia costituzionale

lunedì 26 settembre 2022 16.18
Reclami scritti ai seggi elettorali per protesta contro il sistema elettorale. Anche ad Altamura si sono verificati dei casi. L'iniziativa è stata promossa dal Coordinamento per la democrazia istituzionale che protesta per il meccanismo di voto contestando questi punti: "impedisce di scegliere i propri candidati a causa delle liste bloccate; impedisce il voto disgiunto, per cui chi vota una lista bloccata di partito vota obbligatoriamente anche il candidato uninominale collegato che potrebbe non essere gradito o, nel caso delle coalizioni, potrebbe appartenere a un partito che non vorremmo rafforzare; invece, chi vota solo il candidato uninominale, automaticamente vota anche tutte le liste a esso collegato; privilegia alcune minoranze linguistiche discriminandone altre; discrimina i territori rendendo diseguale l'effetto del voto, il voto espresso in Calabria vale quasi la metà del voto espresso in Trentino-Alto Adige".

"Molti elettori nei vari seggi elettorali - spiega Claudia Mazzilli a nome del coordinamento - hanno protestato contro il sistema elettorale cosiddetto "Rosatellum" perché impedisce il voto personale e diretto, previsto dalla Costituzione. Infatti è impossibile dare la preferenza personale a causa delle liste bloccate nonché il voto disgiunto tra lista proporzionale e lista uninominale. In tal modo, secondo i reclamanti, il voto dato al candidato uninominale si riversa indirettamente su quelli proporzionali, e viceversa.

La protesta - dice ancora - è stata formalizzata in un reclamo scritto che, a norma della legge elettorale, gli elettori hanno consegnato insieme alle schede votate ai segretari dei vari seggi. Questi li hanno allegati ai verbali delle operazioni elettorali per trasmetterli alle giunte delle elezioni della Camera e del Senato. Saranno queste ad esaminarli e a decidere in merito in sede di convalida della elezione di deputati e senatori. In tal modo le nuove Camere dovranno rispondere alle attese dell'elettorato per una nuova legge elettorale rispettosa del dettato costituzionale, del resto ventilata per tutta la scorsa legislatura da quasi tutte le forze politiche ma alla fine non attuata. La protesta è stata promossa dal Coordinamento per la democrazia costituzionale, sorto in occasione del referendum del 2016 contro la riforma della costituzione e distintosi successivamente per contrastare la riduzione del numero dei parlamentari e, attualmente, i progetti di autonomia regionale differenziata, che aumenterebbe il divario tra regioni del nord e regioni del sud".