«Chiese antiche abbandonate ed in stato di degrado»
L'Archeoclub di Altamura protesta con "Chiese chiuse" e scrive una lettera di denuncia. «Necessari fondi per il loro recupero»
lunedì 23 maggio 2011
Risale a qualche settimana fa, precisamente al 7 e all'8 maggio, l'iniziativa nazionale "Chiese Aperte 2011", organizzata dall'Archeoclub d'Italia con il patrocinio dell'Ufficio Nazionale per i Beni Culturali ed Ecclesiastici e della Segreteria Generale della Conferenza Episcopale Italiana.
La sezione locale dell'Archeoclub, presieduta da Angelo Rubino, ha promosso l'apertura al pubblico delle chiese di Casal Sabini, della Madonna dei Martiri, di San Salvatore e Liberatore, sconosciute agli stessi cittadini. Ha affiancato a tale iniziativa una manifestazione di protesta "silenziosa", affiggendo davanti alle chiese di San Michele delle Grotte e di San Gaetano striscioni e volantini riportanti la scritta "Chiese chiuse". Questo per «denunciare l'incuria e l'abbandono» delle strutture e per chiedere «il recupero ed il restauro conservativo di una chiesa rupestre dedicata a San Michele, di una cappella dedicata a San Gaetano e della chiesa di San Salvatore e Liberatore».
L'Archeoclub di Altamura ha inviato una lettera di protesta all'Amministrazione comunale, alle associazioni locali e alla stampa in cui, oltre a descrivere le chiese interessate, delineandone la storia, mette in evidenza «il degrado in cui sono state trovate durante la loro apertura in occasione della manifestazione e l'impossibilità di verificarne lo stato di conservazione perché non consentito dalle istituzioni o dai proprietari stessi».
La chiesa di San Salvatore e Liberatore (piazza Martiri), «già esistente alla fine del XV secolo», scrive l'Archeoclub, «presenta uno stato di abbandono avanzato: resti di suppellettili, muffe, umidità che hanno deteriorato pressoché tutto l'interno della chiesa. Abitata fino agli anni Ottanta del Novecento - si legge nella lettera di denuncia - morta insieme alla vecchietta che l'abitava, presenta in facciata la ciminiera, all'interno la cucina ed un soppalco, tutti elementi aggiunti dopo la sconsacrazione, che la videro adibita a civile abitazione. Il degrado è visibile anche dai resti di due affreschi parietali di difficile interpretazione, di cui uno, forse, rappresenta una Madonna con Bambino. Esternamente la situazione non cambia, peggiorata dalla presenza di macchine che sostano davanti alla chiesa e di due cassonetti per la raccolta dei rifiuti che certo non aiutano la visione d'insieme».
La chiesa rupestre di San Michele delle Grotte, in via Madonna della Croce, «è stata aperta al pubblico dall'Archeoclub in occasione della manifestazione "Operazione Chiese Aperte" del 4-5 febbraio 1995 ed in altri eventi del 1996 e del 1999. L'Archeoclub - si legge ancora nella nota di denuncia - ha descritto lo stato di conservazione in cui versa la chiesa in grotta e ha redatto, anche in quella occasione, una lettera per la conoscenza, il recupero e la conservazione della chiesa, caduta purtroppo nel dimenticatoio. Al periodo della manifestazione - continua l'Archeoclub - la chiesa si presentava ancora in buono stato. Ad oggi non si conosce lo stato della struttura, chiusa da divieti imposti dalle istituzioni e dai proprietari. Dall'esterno, la chiesa è "protetta" da delle inferriate ed è preda della vegetazione infestante e ormai rigogliosa che non solo impedisce la sua visione, ma provoca anche il deterioramento della chiesa-ipogeo». Durante l'evento del 7 e dell'8 maggio, l'Archeoclub ha affisso uno striscione con su scritto "Chiesa chiusa" «per sensibilizzare la cittadinanza alla conoscenza e alla memoria di San Michele delle Grotte, in quanto la chiesa è parte integrante della testimonianza storica di Altamura, visto che la struttura abbraccia un periodo che va dall'XI al XVIII secolo».
La cappella di San Gaetano, «situata all'interno di un palazzo nobiliare nei pressi di piazza San Giovanni, nonostante si conosca la sua esistenza e la sua importanza storica, non è mai stata aperta, almeno per eseguire dei sopralluoghi e per verificare lo stato di conservazione. Per la cappella di San Gaetano si è seguito lo stesso iter di protesta della chiesa di San Michele delle Grotte. L'ingresso della chiesa è murato ed è visibile solo parte del portale».
Con questa lettera di denuncia «agli organi di competenza e ai proprietari delle chiese, l'Archeoclub di Altamura spera che vengano istituiti dei fondi per il loro recupero e restauro, per non dimenticare le ricche testimonianze artistiche della storia altamurana e per renderle accessibili al pubblico e ai turisti».
La sezione locale dell'Archeoclub, presieduta da Angelo Rubino, ha promosso l'apertura al pubblico delle chiese di Casal Sabini, della Madonna dei Martiri, di San Salvatore e Liberatore, sconosciute agli stessi cittadini. Ha affiancato a tale iniziativa una manifestazione di protesta "silenziosa", affiggendo davanti alle chiese di San Michele delle Grotte e di San Gaetano striscioni e volantini riportanti la scritta "Chiese chiuse". Questo per «denunciare l'incuria e l'abbandono» delle strutture e per chiedere «il recupero ed il restauro conservativo di una chiesa rupestre dedicata a San Michele, di una cappella dedicata a San Gaetano e della chiesa di San Salvatore e Liberatore».
L'Archeoclub di Altamura ha inviato una lettera di protesta all'Amministrazione comunale, alle associazioni locali e alla stampa in cui, oltre a descrivere le chiese interessate, delineandone la storia, mette in evidenza «il degrado in cui sono state trovate durante la loro apertura in occasione della manifestazione e l'impossibilità di verificarne lo stato di conservazione perché non consentito dalle istituzioni o dai proprietari stessi».
La chiesa di San Salvatore e Liberatore (piazza Martiri), «già esistente alla fine del XV secolo», scrive l'Archeoclub, «presenta uno stato di abbandono avanzato: resti di suppellettili, muffe, umidità che hanno deteriorato pressoché tutto l'interno della chiesa. Abitata fino agli anni Ottanta del Novecento - si legge nella lettera di denuncia - morta insieme alla vecchietta che l'abitava, presenta in facciata la ciminiera, all'interno la cucina ed un soppalco, tutti elementi aggiunti dopo la sconsacrazione, che la videro adibita a civile abitazione. Il degrado è visibile anche dai resti di due affreschi parietali di difficile interpretazione, di cui uno, forse, rappresenta una Madonna con Bambino. Esternamente la situazione non cambia, peggiorata dalla presenza di macchine che sostano davanti alla chiesa e di due cassonetti per la raccolta dei rifiuti che certo non aiutano la visione d'insieme».
La chiesa rupestre di San Michele delle Grotte, in via Madonna della Croce, «è stata aperta al pubblico dall'Archeoclub in occasione della manifestazione "Operazione Chiese Aperte" del 4-5 febbraio 1995 ed in altri eventi del 1996 e del 1999. L'Archeoclub - si legge ancora nella nota di denuncia - ha descritto lo stato di conservazione in cui versa la chiesa in grotta e ha redatto, anche in quella occasione, una lettera per la conoscenza, il recupero e la conservazione della chiesa, caduta purtroppo nel dimenticatoio. Al periodo della manifestazione - continua l'Archeoclub - la chiesa si presentava ancora in buono stato. Ad oggi non si conosce lo stato della struttura, chiusa da divieti imposti dalle istituzioni e dai proprietari. Dall'esterno, la chiesa è "protetta" da delle inferriate ed è preda della vegetazione infestante e ormai rigogliosa che non solo impedisce la sua visione, ma provoca anche il deterioramento della chiesa-ipogeo». Durante l'evento del 7 e dell'8 maggio, l'Archeoclub ha affisso uno striscione con su scritto "Chiesa chiusa" «per sensibilizzare la cittadinanza alla conoscenza e alla memoria di San Michele delle Grotte, in quanto la chiesa è parte integrante della testimonianza storica di Altamura, visto che la struttura abbraccia un periodo che va dall'XI al XVIII secolo».
La cappella di San Gaetano, «situata all'interno di un palazzo nobiliare nei pressi di piazza San Giovanni, nonostante si conosca la sua esistenza e la sua importanza storica, non è mai stata aperta, almeno per eseguire dei sopralluoghi e per verificare lo stato di conservazione. Per la cappella di San Gaetano si è seguito lo stesso iter di protesta della chiesa di San Michele delle Grotte. L'ingresso della chiesa è murato ed è visibile solo parte del portale».
Con questa lettera di denuncia «agli organi di competenza e ai proprietari delle chiese, l'Archeoclub di Altamura spera che vengano istituiti dei fondi per il loro recupero e restauro, per non dimenticare le ricche testimonianze artistiche della storia altamurana e per renderle accessibili al pubblico e ai turisti».