Celebrazioni storiche, piantato un "albero della libertà"
Ricordato l'evento di 220 anni fa: Altamura aderì alla Repubblica
lunedì 18 febbraio 2019
9.34
Altamura ricorda e celebra. Un olmo è stato piantato in un'aiuola in piazza Mercadante, imbandierata e allestita con i vessilli della Repubblica Partenopea dai colori blu, giallo e rosso per rievocare gli eventi del 1799 quando la città di Altamura innalzò un albero della libertà in segno di adesione ai valori repubblicani.
Quest'anno la città celebra i 220 anni della resistenza alle truppe sanfediste e borboniche che valse ad Altamura l'appellativo di "Leonessa delle Puglie". Quella aspirazione fu soppressa nel sangue degli innocenti e degli eroi di quel tempo.
L'evento di ieri rientra nel progetto "Radici della Libertà" ed è organizzato per iniziativa di Algramà, Maria Ss. del Buoncammino, Nuovo Monitore Napoletano, Istituto di studi filosofici, Abmc e Teatro Mercadante. La lunga giornata è stata suddivisa in due parti. La prima, quella mattutina, dedicata alla parte storica ed alla rievocazione: un corteo in costume storico per il trasporto dell'albero, il "canto della libertà" in piazza Duomo, la presentazione del progetto da parte di Gianni Moramarco (presidente di Algramà) e gli interventi storiografici a cura di Antonella Orefice, Massimiliano Marotta e Giuseppe Pupillo, rivolti agli studenti delle scuole altamurane. A seguire la piantumazione, autorizzata dal Comune.
Aiuola attorniata dai figuranti in costume e da numerosi cittadini. L'albero è stato issato dopo la benedizione del rettore del santuario del Buoncammino, padre Giacomo Paris.
Seconda parte serale nel Teatro con i concerti degli "Uaragniaun" (riproposto l'intenso lavoro "Giacobini e sanfedisti") e del Coro polifonico "Mercadante"; tra i due concerti si è svolto lo spettacolo teatrale del gruppo "Frentania Teatri" di Termoli dal titolo "1799 La Rivoluzione napoletana".
L'appuntamento è stato curato in modo minuzioso e si presenta come il viatico di un anno intenso di celebrazioni, nell'ambito del progetto "Radici della Libertà".
Quest'anno la città celebra i 220 anni della resistenza alle truppe sanfediste e borboniche che valse ad Altamura l'appellativo di "Leonessa delle Puglie". Quella aspirazione fu soppressa nel sangue degli innocenti e degli eroi di quel tempo.
L'evento di ieri rientra nel progetto "Radici della Libertà" ed è organizzato per iniziativa di Algramà, Maria Ss. del Buoncammino, Nuovo Monitore Napoletano, Istituto di studi filosofici, Abmc e Teatro Mercadante. La lunga giornata è stata suddivisa in due parti. La prima, quella mattutina, dedicata alla parte storica ed alla rievocazione: un corteo in costume storico per il trasporto dell'albero, il "canto della libertà" in piazza Duomo, la presentazione del progetto da parte di Gianni Moramarco (presidente di Algramà) e gli interventi storiografici a cura di Antonella Orefice, Massimiliano Marotta e Giuseppe Pupillo, rivolti agli studenti delle scuole altamurane. A seguire la piantumazione, autorizzata dal Comune.
Aiuola attorniata dai figuranti in costume e da numerosi cittadini. L'albero è stato issato dopo la benedizione del rettore del santuario del Buoncammino, padre Giacomo Paris.
Seconda parte serale nel Teatro con i concerti degli "Uaragniaun" (riproposto l'intenso lavoro "Giacobini e sanfedisti") e del Coro polifonico "Mercadante"; tra i due concerti si è svolto lo spettacolo teatrale del gruppo "Frentania Teatri" di Termoli dal titolo "1799 La Rivoluzione napoletana".
L'appuntamento è stato curato in modo minuzioso e si presenta come il viatico di un anno intenso di celebrazioni, nell'ambito del progetto "Radici della Libertà".