Cava Pontrelli arriva in Parlamento
Pisicchio presenta interrogazione al ministro Franceschini. E Sel attacca Forte
giovedì 5 novembre 2015
8.42
La vicenda di Cava Pontrelli approda in Parlamento con un'interrogazione presentata dal deputato Pino Pisicchio coinvolto nella vicenda dal Movimento politico "ORA".
La richiesta di chiarimenti è indirizzata al ministro Dario Franceschini al fine di "richiamare alle proprie responsabilità il Ministero dei Beni Culturali" almeno su due questioni principali, ovvero "la mancata tutela della paleo-superficie e la non definizione della procedura d'esproprio".
"Per evidenti ragioni di interesse pubblico – si legge nel testo dell'interrogazione - è stata avviata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali una procedura espropriativa; tuttavia, a distanza di quattro anni dall'avvio di quella procedura, e nonostante l'approvazione della delibera del consiglio comunale di Altamura del 22 luglio del 2014, con la quale si stanziava la somma da riconoscersi alla proprietà del sito a titolo di indennizzo e di premialità, elementi questi che sembravano preludere all'approssimarsi di una soluzione coperta anche dalla tutela ministeriale, sembrerebbe oggi che da parte della parte pubblica si stia registrando un mutamento di rotta; infatti, nel corso di una recente riunione tenutasi a Bari presso la Direzione Regionale per l'Archeologia sarebbe emerso un orientamento da parte del Ministero volto a delegare al Comune di Altamura, al Parco Nazionale dell'Altamurgia e alla proprietà di Cava Pontrelli lo svolgimento della trattativa privata per l'acquisizione del sito, sgravando così il MIBAC dalla responsabilità relativa alla tutela della paleo-superficie, immessa nel Demanio pubblico con D.M. del 7 dicembre del 2000 e mai salvaguardata".
Fatte le dovute premesse, Pisicchio chiede di sapere "quali urgenti interventi il Ministero interrogato intenda assumere per agevolare l'acquisizione dell'importante sito archeologico al patrimonio pubblico, anche al fine di preservarne l'agibilità e la fruibilità".
In attesa di una risposta ufficiale, il dibattito torna tra le mura cittadine. Da una parte il primo cittadino Giacinto Forte ha già annunciato che in un futuro oramai prossimo la vicenda della cava dei dinosauri sarà oggetto di una seduta di consiglio comunale "perché tutti ci dobbiamo assumere la responsabilità".
Dall'altra i partiti di opposizione che continuano a sollevare dubbi sulla legittimità delle ultime determinazioni prese nel corso degli incontri tra amministrazione e proprietà e che definiscono "singolare la posizione del Ministero e della Soprintendenza con un brusco cambio di rotta rispetto all'esproprio, confermano di non aver mai creduto in tale procedura nonostante la copertura finanziaria del Comune".
Rivendicata la necessità di procedere con l'esproprio amministrativo dell'area da Sel chiedono di conoscere i progetti per la gestione del sito.
La richiesta di chiarimenti è indirizzata al ministro Dario Franceschini al fine di "richiamare alle proprie responsabilità il Ministero dei Beni Culturali" almeno su due questioni principali, ovvero "la mancata tutela della paleo-superficie e la non definizione della procedura d'esproprio".
"Per evidenti ragioni di interesse pubblico – si legge nel testo dell'interrogazione - è stata avviata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali una procedura espropriativa; tuttavia, a distanza di quattro anni dall'avvio di quella procedura, e nonostante l'approvazione della delibera del consiglio comunale di Altamura del 22 luglio del 2014, con la quale si stanziava la somma da riconoscersi alla proprietà del sito a titolo di indennizzo e di premialità, elementi questi che sembravano preludere all'approssimarsi di una soluzione coperta anche dalla tutela ministeriale, sembrerebbe oggi che da parte della parte pubblica si stia registrando un mutamento di rotta; infatti, nel corso di una recente riunione tenutasi a Bari presso la Direzione Regionale per l'Archeologia sarebbe emerso un orientamento da parte del Ministero volto a delegare al Comune di Altamura, al Parco Nazionale dell'Altamurgia e alla proprietà di Cava Pontrelli lo svolgimento della trattativa privata per l'acquisizione del sito, sgravando così il MIBAC dalla responsabilità relativa alla tutela della paleo-superficie, immessa nel Demanio pubblico con D.M. del 7 dicembre del 2000 e mai salvaguardata".
Fatte le dovute premesse, Pisicchio chiede di sapere "quali urgenti interventi il Ministero interrogato intenda assumere per agevolare l'acquisizione dell'importante sito archeologico al patrimonio pubblico, anche al fine di preservarne l'agibilità e la fruibilità".
In attesa di una risposta ufficiale, il dibattito torna tra le mura cittadine. Da una parte il primo cittadino Giacinto Forte ha già annunciato che in un futuro oramai prossimo la vicenda della cava dei dinosauri sarà oggetto di una seduta di consiglio comunale "perché tutti ci dobbiamo assumere la responsabilità".
Dall'altra i partiti di opposizione che continuano a sollevare dubbi sulla legittimità delle ultime determinazioni prese nel corso degli incontri tra amministrazione e proprietà e che definiscono "singolare la posizione del Ministero e della Soprintendenza con un brusco cambio di rotta rispetto all'esproprio, confermano di non aver mai creduto in tale procedura nonostante la copertura finanziaria del Comune".
Rivendicata la necessità di procedere con l'esproprio amministrativo dell'area da Sel chiedono di conoscere i progetti per la gestione del sito.