Cava dei dinosauri, un patrimonio ridotto in frantumi
Sigea, Italia Nostra e Archeoclub d'Italia scrivono ad enti ed istituzioni. Impronte irrimediabilmente danneggiate
mercoledì 24 agosto 2011
09.30
Continuano a nascere iniziative pro cava dei dinosauri. Accanto alla petizione promossa dall'associazione Spiragli e da Lab Magazine, che attualmente conta circa cinquecento firmatari, la Sigea (Società Italiana di Geologia Ambientale) sezione Puglia e le sezioni regionali delle associazioni Italia Nostra e Archeoclub d'Italia hanno scritto ad enti ed istituzioni per accendere i riflettori, anche a livello nazionale, sul degrado del sito.
La lettera, datata 25 luglio 2011, è indirizzata al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, alla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia, alla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia, alla Presidenza della Regione Puglia e della Provincia di Bari, al sindaco del Comune di Altamura Mario Stacca e al Commissario Straordinario del Parco Nazionale dell'Alta Murgia Massimo Avancini.
«Il sito con impronte di dinosauri di Altamura - si legge nella lettera - per vastità della paleo superficie, per numero e diversità di impronte, riveste accertata e notevole importanza scientifica e culturale a livello internazionale. Il ritrovamento di impronte di dinosauro in altri siti pugliesi - Gargano, Molfetta, Giovinazzo, etc. - configura la regione Puglia tra le aree di interesse internazionale per gli aspetti scientifico-paleontologici».
A circa 11 anni dal decreto di vincolo archeologico sul sito di Altamura (D.M. 24/11/2000, Ministro per i beni e le Attività culturali) «l'area appare fortemente degradata ed in pessimo stato di conservazione, anche in relazione alla continua esposizione agli agenti atmosferici delle impronte. Carente appare, inoltre, la recinzione dell'area a tutela di ingressi non autorizzati».
La cava, infatti, è accessibile a tutti in qualunque momento della giornata. Anche perché le recinzioni risultano danneggiate ed il cancello d'ingresso è stato abbattuto da diversi mesi.
Le associazioni sottoscriventi, «nell'esprimere le preoccupazioni ai fini della conservazione e tutela del sito di Altamura, chiedono quali misure siano state individuate per la salvaguardia della paleo superficie dal degrado e quali iniziative si intendono perseguire ai fini della reale tutela del bene oggetto di vincolo archeologico ai sensi dell'art. 18 D. Lgs. n.42/2004, anche in relazione all'importanza e al carattere di interesse collettivo che contraddistingue il sito di Altamura».
«In attesa di cortese riscontro - si conclude nella lettera - le sottoscritte associazioni chiedono che venga garantita la conservazione del bene facendo rispettare gli obblighi previsti dall'art. 30 del D. Lgs. n.42/2004 o imponendo al proprietario gli interventi necessari ad assicurare la conservazione del bene ai sensi dell'art. 32 D. Lgs. n.42/2004».
La fotografia risale a dicembre 2010 e mostra un'impronta irrimediabilmente danneggiata.
La lettera, datata 25 luglio 2011, è indirizzata al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, alla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia, alla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia, alla Presidenza della Regione Puglia e della Provincia di Bari, al sindaco del Comune di Altamura Mario Stacca e al Commissario Straordinario del Parco Nazionale dell'Alta Murgia Massimo Avancini.
«Il sito con impronte di dinosauri di Altamura - si legge nella lettera - per vastità della paleo superficie, per numero e diversità di impronte, riveste accertata e notevole importanza scientifica e culturale a livello internazionale. Il ritrovamento di impronte di dinosauro in altri siti pugliesi - Gargano, Molfetta, Giovinazzo, etc. - configura la regione Puglia tra le aree di interesse internazionale per gli aspetti scientifico-paleontologici».
A circa 11 anni dal decreto di vincolo archeologico sul sito di Altamura (D.M. 24/11/2000, Ministro per i beni e le Attività culturali) «l'area appare fortemente degradata ed in pessimo stato di conservazione, anche in relazione alla continua esposizione agli agenti atmosferici delle impronte. Carente appare, inoltre, la recinzione dell'area a tutela di ingressi non autorizzati».
La cava, infatti, è accessibile a tutti in qualunque momento della giornata. Anche perché le recinzioni risultano danneggiate ed il cancello d'ingresso è stato abbattuto da diversi mesi.
Le associazioni sottoscriventi, «nell'esprimere le preoccupazioni ai fini della conservazione e tutela del sito di Altamura, chiedono quali misure siano state individuate per la salvaguardia della paleo superficie dal degrado e quali iniziative si intendono perseguire ai fini della reale tutela del bene oggetto di vincolo archeologico ai sensi dell'art. 18 D. Lgs. n.42/2004, anche in relazione all'importanza e al carattere di interesse collettivo che contraddistingue il sito di Altamura».
«In attesa di cortese riscontro - si conclude nella lettera - le sottoscritte associazioni chiedono che venga garantita la conservazione del bene facendo rispettare gli obblighi previsti dall'art. 30 del D. Lgs. n.42/2004 o imponendo al proprietario gli interventi necessari ad assicurare la conservazione del bene ai sensi dell'art. 32 D. Lgs. n.42/2004».
La fotografia risale a dicembre 2010 e mostra un'impronta irrimediabilmente danneggiata.