Cava dei dinosauri, le orme sono circa 20.000
Durante la "Settimana del Pianeta Terra" presentati gli esiti dei primi studi sulla paleosuperficie
venerdì 25 ottobre 2019
12.30
La Cava dei dinosauri di Altamura si è trasformata nella scorsa settimana in un "cantiere aperto" ed è stata aperta in via straordinaria a gruppi limitati di visitatori. Annunciate prossime aperture a novembre e dicembre. Presentati, inoltre, gli esiti degli studi svolti sulla paleosuperficie, ancora in atto, con dati di grande interesse per la comunità scientifica internazionale: le orme presenti sono circa 20.000, impresse da dinosauri erbivori.
L'iniziativa
Circa 150 persone, oltre a gruppi di autorità locali e di docenti universitari, hanno preso parte alle due mattinate del 17 e del 19 ottobre di apertura straordinaria di Cava Pontrelli, la cava delle orme di dinosauro di Altamura, in occasione della settima edizione della "Settimana del Pianeta Terra". Si è trattato del secondo evento pubblico di comunicazione dello stato di avanzamento degli "interventi urgenti di protezione e conservazione delle impronte di dinosauro e della paleosuperficie" (Progetto finanziato con Programma triennale ai sensi dell'art.1, commi 9 e 10, della Legge n.190 del 23.12.2014 – D.M. del 28.01.2016).
Si ricorda, infatti, che il sito è ancora cantiere: la cava è interessata da un profondo intervento di ripulitura, documentazione e analisi e conservazione della superficie a impronte e di messa in sicurezza dei fronti di cava, per volere del Segretariato Regionale Mibact per la Puglia, la Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per la Città Metropolitana di Bari e il Comune di Altamura. Per tale ragione la partecipazione è stata limitata a piccoli gruppi di persone che hanno potuto conoscere anche lo stato di avanzamento delle attività nella cava grazie alle visite guidate da parte di esperti. Il numero di richieste di prenotazione è stato elevatissimo. Pertanto a novembre e dicembre sono previste altre iniziative di coinvolgimento delle scuole e del territorio, con accesso alla cava. Il geosito è stato scoperto nel 1999. La paleosuperficie è vincolata dallo Stato mentre la proprietà dell'area di cava è del Comune di Altamura.
I risultati degli studi
In una conferenza presso il Teatro Mercadante di Altamura, sabato 19 ottobre, sono stati esposti i primi esiti delle attività di studio condotte nella Cava dei dinosauri. All'incontro hanno preso parte: la Sindaca Rosa Melodia; il Direttore del Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali dell'Università degli studi di Bari "Aldo Moro" Giuseppe Mastronuzzi; il prof. Marcello Tropeano; il prof. Rafael La Perna; l'assessore alle culture del Comune di Altamura Nunzio Perrone; il presidente del Parco dell'Alta Murgia Francesco Tarantini; l'On. Angela Masi. Presente l'on. Nunzio Angiola ed altri rappresentanti delle istituzioni.
Dopo la ripulitura della paleosuperficie, la ricerca condotta sul campo ha permesso di stimare in circa 20.000 il numero di orme presenti. Con l'utilizzo di moderne apparecchiature, tra cui i droni, la paleosuperficie è stata interamente digitalizzata e grazie alla tecnologia è possibile meglio comprendere le successioni delle orme. Le orme risalgono a circa 80 milioni di anni fa, nel Cretaceo, quando gli attuali calcari erano una laguna, quindi superfici acquitrinose e fangose. Le impronte sono state impresse da dinosauri erbivori "Tireofori", vale a dire dinosauri corazzati. Sono state trovate orme di tre morfologie diverse.
Nei loro interventi i rappresentanti degli enti hanno ribadito la loro volontà a sviluppare sinergie positive: in tal senso il progetto "PaleoCity" del Comune di Altamura e la proposta di candidatura dell'Alta Murgia a Geo-Parco possono svilupparsi in maniera compiuta con la piena collaborazione. "Come amministrazione comunale – ha affermato la sindaca Rosa Melodia - abbiamo pensato di organizzare delle giornate di studio che vanno sotto il nome di Paleocity che possano svelare un modo di procedere e condividere con la cittadinanza tutte le scoperte. Altamura è ideale per ospitare un centro di ricerca istituzionale sui temi della preistoria e della paleontologia. Abbiamo già un tavolo istituzionale di confronto su questo (con la Soprintendenza, l'Università, il Parco, ecc.)".
L'iniziativa
Circa 150 persone, oltre a gruppi di autorità locali e di docenti universitari, hanno preso parte alle due mattinate del 17 e del 19 ottobre di apertura straordinaria di Cava Pontrelli, la cava delle orme di dinosauro di Altamura, in occasione della settima edizione della "Settimana del Pianeta Terra". Si è trattato del secondo evento pubblico di comunicazione dello stato di avanzamento degli "interventi urgenti di protezione e conservazione delle impronte di dinosauro e della paleosuperficie" (Progetto finanziato con Programma triennale ai sensi dell'art.1, commi 9 e 10, della Legge n.190 del 23.12.2014 – D.M. del 28.01.2016).
Si ricorda, infatti, che il sito è ancora cantiere: la cava è interessata da un profondo intervento di ripulitura, documentazione e analisi e conservazione della superficie a impronte e di messa in sicurezza dei fronti di cava, per volere del Segretariato Regionale Mibact per la Puglia, la Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per la Città Metropolitana di Bari e il Comune di Altamura. Per tale ragione la partecipazione è stata limitata a piccoli gruppi di persone che hanno potuto conoscere anche lo stato di avanzamento delle attività nella cava grazie alle visite guidate da parte di esperti. Il numero di richieste di prenotazione è stato elevatissimo. Pertanto a novembre e dicembre sono previste altre iniziative di coinvolgimento delle scuole e del territorio, con accesso alla cava. Il geosito è stato scoperto nel 1999. La paleosuperficie è vincolata dallo Stato mentre la proprietà dell'area di cava è del Comune di Altamura.
I risultati degli studi
In una conferenza presso il Teatro Mercadante di Altamura, sabato 19 ottobre, sono stati esposti i primi esiti delle attività di studio condotte nella Cava dei dinosauri. All'incontro hanno preso parte: la Sindaca Rosa Melodia; il Direttore del Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali dell'Università degli studi di Bari "Aldo Moro" Giuseppe Mastronuzzi; il prof. Marcello Tropeano; il prof. Rafael La Perna; l'assessore alle culture del Comune di Altamura Nunzio Perrone; il presidente del Parco dell'Alta Murgia Francesco Tarantini; l'On. Angela Masi. Presente l'on. Nunzio Angiola ed altri rappresentanti delle istituzioni.
Dopo la ripulitura della paleosuperficie, la ricerca condotta sul campo ha permesso di stimare in circa 20.000 il numero di orme presenti. Con l'utilizzo di moderne apparecchiature, tra cui i droni, la paleosuperficie è stata interamente digitalizzata e grazie alla tecnologia è possibile meglio comprendere le successioni delle orme. Le orme risalgono a circa 80 milioni di anni fa, nel Cretaceo, quando gli attuali calcari erano una laguna, quindi superfici acquitrinose e fangose. Le impronte sono state impresse da dinosauri erbivori "Tireofori", vale a dire dinosauri corazzati. Sono state trovate orme di tre morfologie diverse.
Nei loro interventi i rappresentanti degli enti hanno ribadito la loro volontà a sviluppare sinergie positive: in tal senso il progetto "PaleoCity" del Comune di Altamura e la proposta di candidatura dell'Alta Murgia a Geo-Parco possono svilupparsi in maniera compiuta con la piena collaborazione. "Come amministrazione comunale – ha affermato la sindaca Rosa Melodia - abbiamo pensato di organizzare delle giornate di studio che vanno sotto il nome di Paleocity che possano svelare un modo di procedere e condividere con la cittadinanza tutte le scoperte. Altamura è ideale per ospitare un centro di ricerca istituzionale sui temi della preistoria e della paleontologia. Abbiamo già un tavolo istituzionale di confronto su questo (con la Soprintendenza, l'Università, il Parco, ecc.)".