Caso don Cassol, condanna per il bracconiere
Il giudice ha disposto un anno e sette mesi di reclusione
martedì 10 giugno 2014
18.50
Un anno e sette mesi di reclusione per il 52enne altamurano Giovanni Ardino Converso, che lo scorso 22 agosto 2010 uccise per errore nelle campagne murgiane don Francesco Cassol, il sacerdote bellunese che si era fermato nella notte sul posto assieme a giovani durante un pellegrinaggio spirituale.
Giovanni Ardino Converso, bracconiere, reo confesso dell'omicidio, si costituì due giorni dopo l'episodio. Aveva sparato credendo di avere nel mirino un cinghiale. Il colpo all'addome del parroco fu fatale. Per lui l'accusa era di omicidio colposo, caccia di frodo e omissione di soccorso.
La condanna è stata decisa dal giudice monocratico di Altamura (Bari) Marco Galesi.
La difesa di Giovanni Ardino Converso, in prima istanza, aveva chiesto il patteggiamento sulla pena a un anno di reclusione, che non trovò l'assenso del pubblico ministero (la diminuzione prevista è fino a un massimo di un terzo). Fu ripresentata una nuova richiesta di patteggiamento a un anno e sei mesi di reclusione di fronte alla richiesta di condanna a 3 anni e 6 mesi di reclusione.
Giovanni Ardino Converso, bracconiere, reo confesso dell'omicidio, si costituì due giorni dopo l'episodio. Aveva sparato credendo di avere nel mirino un cinghiale. Il colpo all'addome del parroco fu fatale. Per lui l'accusa era di omicidio colposo, caccia di frodo e omissione di soccorso.
La condanna è stata decisa dal giudice monocratico di Altamura (Bari) Marco Galesi.
La difesa di Giovanni Ardino Converso, in prima istanza, aveva chiesto il patteggiamento sulla pena a un anno di reclusione, che non trovò l'assenso del pubblico ministero (la diminuzione prevista è fino a un massimo di un terzo). Fu ripresentata una nuova richiesta di patteggiamento a un anno e sei mesi di reclusione di fronte alla richiesta di condanna a 3 anni e 6 mesi di reclusione.